S. Teresa. Dal 6 al 7 luglio si è svolta a Crnomelj (Slovenia) la terza sessione di Envoy – European Network for Volunteers and Youth” (rete europea per il volontariato e la gioventù) il progetto promosso dall’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani nell’ambito del programma “Europa per i cittadini”, misura1.2 Reti tematiche tra città gemellate. Per questo progetto, che verte sul tema del volontariato e della promozione della cittadinanza europea attiva, l’Unione, partner capofila, è riuscita a catalizzare risorse comunitarie su iniziative che vedono coinvolti diversi partner esteri provenienti della città gemellate con i comuni jonici. La tematica sviluppata durante la sessione slovena è stata “Volontariato e sviluppo sostenibile”. Oltre alla delegazione italiana dell’Unione dei Comuni ed a quella ospitante di Crnomelj (gemellata con Antillo) hanno partecipato le delegazioni di Pembroke (Malta), gemellato con Roccalumera, ed Antonovo (Bulgaria) gemellato con Roccafiorita. L’evento si è sviluppato attraverso una serie di attività, proposte e visite organizzate dall’ente partner sloveno, nell’ambito della riqualificazione ambientale, degli sport open air, del turismo “verde”, con possibilità di scambio di esperienze tra i vari gruppi di lavoro. Particolarmente interessanti le tre conferenze, condotte in inglese come lingua di lavoro, incentrate su: “Sviluppo locale sostenibile”; “Riqualificazione delle aree industriali depresse”; “Recupero e riqualificazione dei centri storici e degli antichi borghi”. Ogni delegazione ha avuto modo di esporre le esperienze maturate sui rispettivi territori ed indicare le potenziali soluzioni, in un’ottica di confronto, scambio di “best practices” e crescita comune. Su “Sviluppo locale sostenibile” è intervenuta, per l’Italia, Beatrice Briguglio, europrogettista, la quale si è soffermata sugli strumenti tecnici di elaborazione progettuale e sostegno economico messi a disposizione dall’Unione europea in tema di sviluppo sostenibile locale. Per Malta è intervenuto Kevin Borg; per la delegazione bulgara, Mariela Petrova mentre gli onori di casa li ha fatti il giovane direttore dell’agenzia di sviluppo regionale, Peter Crnic, dopo il saluto del sindaco di Crnomelj, Mojca Cemas, e di Antillo, Davide Paratore. Il 7 luglio, prima della conferenza su “Trasformazione delle zone industriali degradate in centri sportivi, culturali e turistici”, le delegazioni hanno toccato con mano l’esperienza slovena della miniera di Kanizarica (città che i delegati hanno raggiunto a piedi attraverso i suggestivi boschi della regione di Bela Kraijna) recentemente rifunzionalizzata a struttura museale dopo la fine dell’attività mineraria. Un’esperienza illustrata da Janez Weiss, prima delle presentazioni delle esperienze maltesi (Doris Bingley) e bulgare (Peter Petrov). La delegazione italiana è intervenuta con Rosangela Paratore, la quale dopo aver descritto le potenzialità offerte dai progetti di riconversione delle aree industriali dismesse, ha presentato alcune esperienze, pubbliche e private, di riconversione nella zona jonica relative alla trasformazione dell’Antica Filanda di Roccalumera in centro culturale, di un’area del torrente Agrò diventata il centro sportivo di Savoca, di alcune zone antillesi che oggi ospitano un centro polifunzionale sportivo ed un agriturismo. L’otto luglio è stato trattato il tema del “Recupero dei centri storici e dei borghi antichi”, dopo la visita, a Crnomelj di un centro pastorale realizzato in armonia con i resti di un edificio romano, un museo in fase di costruzione, un centro espositivo sorto all’interno di una chiesa cattolica chiusa al culto, un’antica cantina trasformata in centro per il wine testing. La conferenza, moderata da Gregor Jevscek, è iniziata con l’esperienza italiana descritta dal presidente dell’Osservatorio Beni Culturali, Filippo Brianni che, dopo essersi occupato degli strumenti pubblici e privati di valorizzazione e recupero degli antichi borghi, ha fatto il punto sulla situazione attuale, indicando – sulla base di un dettagliato studio di Carmelo Cutrufello – nell’incapacità di aggredire i finanziamenti comunitari (diversamente da quanto accaduto con Envoy) un punto debole della realtà italiana e mostrando alcuni esempi positivi di valorizzazione dei borghi jonici grazie anche al ruolo svolto delle varie associazioni di volontariato, oltre che dagli enti pubblici. Ha trattato, con supporti fotografici, sia progetti complessi (come il recupero delle case a rischio crollo a Limina) sia piccoli accorgimenti di riqualificazione urbana (in particolare Antillo, Savoca, Forza d’Agrò e Roccafiorita), indicando tra gli strumenti di valorizzazione degli antichi borghi: la realizzazione di musei (in particolare museo del mare di Furci Siculo e dell’arte sacra a Casalvecchio); il cinema e la moda (Savoca e Forza d’Agrò); le feste religiose (in particolare la festa di S. Filippo che accomuna i liminesi ai maltesi di Zebugg); gli eventi tradizionali (A Cerca di Casalvecchio, La Maschera di Antillo, il Diavulazzu a Savoca). Doris Bringley ha mostrato un’esperienza di recupero di un antico villaggio maltese; Mariela Petrova, un esempio di riqualificazione del centro della capitale bulgara Sofia e recupero di un villaggio nei pressi di Antonovo. Grande soddisfazione è stata espressa del sindaco di Antillo, Davide Paratore, per la buona riuscita dell’evento, grazie al quale le relazioni di fratellanza e partenariato con il comune sloveno si sono rafforzate e avviate verso nuove future collaborazione progettuali. Il prossimo evento avrà luogo a settembre in Bulgaria, ad Antonovo (gemellata con Roccafiorita) ed avrà come tema “Volontariato come risorsa sociale e tematica dell’emigrazione” e poi il progetto esaurirà il proprio ciclo in Italia, a dicembre.