Ancora un efficace intervento a cura dei Carabinieri della Compagnia di Taormina (guidata dal capitano Gianpaolo Greco), che hanno scongiurato il tragico epilogo ad un sequestro di persona, posto in essere da due malfattori, un uomo di 32 anni di Motta Camastra ed il suo complice 39enne di Gaggi, entrambi già noti alle forze dell’ordine, nei confronti di una donna di 20 anni, moglie di uno di questi. Sono così finiti in manette, poco dopo le 19 di domenica, dopo essere stati intercettati da una pattuglia della Stazione Carabinieri di Francavilla, mentre si dirigevano nelle campagne della Valle Alcantara, un uomo nato a Taormina, classe 1978, ma residente a Motta Camastra, bracciante agricolo e un uomo nato ad Adrano, classe 1971, residente a Gaggi. Per entrambi l’accusa è di sequestro di persona. Il 32enne, a seguito delle risultanze investigative emerse dagli accertamenti dei carabinieri, veniva altresì deferito all’A.G. competente, per porto ingiustificato di arma bianca e violenza privata. In particolare, secondo quanto emerso nel corso delle indagini dei carabinieri, il 32enne, dopo avere attirato la donna con un pretesto presso il parcheggio di un’area del Comune di Fiumefreddo di Sicilia e dopo averla minacciata, costringeva quest’ultima, con l’ausilio del complice, a salire a bordo dell’autovettura, allontanandosi poi per ignota destinazione. Nella circostanza, l’uomo, atteso che la donna si era fatta accompagnare da un suo conoscente, armato di un coltello a serramanico, minacciava quest’ultimo, impedendogli qualunque reazione e dandosi poi alla fuga. È stato a questo punto che sono scattate le ricerche, a seguito della denuncia, effettuata dal conoscente della donna, ai carabinieri della Stazione di Fiumefreddo, che hanno diramato tempestivamente l’allarme. Immediatamente, infatti, i carabinieri della Compagnia Carabinieri di Taormina, grazie alle precise informazioni ricevute dai colleghi di Fiumefreddo anche sul modello ed il colore dell’autovettura utilizzata dai due malfattori all’atto del rapimento, facevano scattare le ricerche tramite l’attivazione delle pattuglie delle Stazioni carabinieri che sono territorialmente limitrofe alla provincia di Catania e che si trovavano già in servizio esterno per la prevenzione dei reati. A quel punto, lungo la Strada Statale 185, nel corso di uno dei numerosi posti di blocco effettuati, i militari della Stazione Carabinieri di Francavilla di Sicilia individuavano l’autovettura attenzionata, che provvedevano a fermare identificandone gli occupanti. Nella circostanza, al fine di garantire un adeguato livello di sicurezza dell’intervento, veniva fatta convergere sul posto anche la pattuglia della Stazione carabinieri di Graniti che dava manforte ai colleghi. Una volta fermata l’autovettura, che nella circostanza era condotta dal 32enne, la donna, visibilmente angosciata e terrorizzata e che sedeva sul lato passeggero, scoppiava in lacrime e scendendo dalla macchina correva verso i carabinieri. Nel corso della perquisizione a bordo dell’autovettura, i carabinieri rinvenivano un coltello a serramanico ed un bastone, che venivano sottoposti a sequestro. Per il 32enne e per il 39enne, stante la flagranza di reato, scattava l’arresto con l’accusa di sequestro di persona. Su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Messina, i due malfattori venivano quindi associati alla Casa Circondariale di Messina Gazzi, a disposizione dell’A.G.. A seguito della denuncia effettuata dalla donna presso la Caserma dei carabinieri di Francavilla, è altresì emerso che il grave atto posto in essere dal 32enne, con il quale la donna era coniugata dal 2008, era l’epilogo di una serie di continue vessazioni e violenze, che avevano da ultimo costretto la donna, terrorizzata dal marito, ad allontanarsi da casa per andare a dimorare in un altro Comune.