Taormina. Lo splendido scenario del Teatro Antico di Taormina ha ospitato la cerimonia di consegna dei Diplomi di Laurea dell’Università di Messina. Il prologo dell’edizione 2022 è stato contraddistinto dall’intrattenimento musicale, a cura del DJ Leo Lippolis, e dalle interviste ai laureati (proiettate sullo schermo) ad opera degli studenti della testata multiforme “UniVersoMe”. Gli spalti sono stati assiepati da oltre 3.500 persone, fra studenti, accompagnatori, docenti e personale tecnico amministrativo, i laureati a ricevere il diploma sono stati 330 triennali e 369 magistrali.
La prima parte della cerimonia è stata introdotta da un video realizzato con la partecipazione di alcuni ragazzi e ragazze che raccontano la loro vita da studenti UniMe, a cui ha fatto seguito l’intervento del Rettore, Salvatore Cuzzocrea: “Questa sera – ha detto il Rettore – non ho preparato nessun discorso, ho scelto di far parlare le emozioni. Quelle di 4 anni di rettorato, del ritorno in questo fantastico teatro dal 19 luglio 2019, l’ultima volta che abbiamo potuto fare questa cerimonia. Ringrazio le autorità presenti, chi ci ha permesso di essere qui e coloro i quali ci hanno supportato e hanno lavorato per rendere questa festa dedicata a voi studenti la migliore possibile. Nel 2019 – ha aggiunto il Rettore rivolgendosi ai laureati – abbiamo scelto di festeggiare il traguardo dei vostri colleghi ricordando le vittime della mafia ed il caso vuole che, dopo la pandemia e gli anni difficili vissuti, ci ritroviamo a calcare questo palco a 30 anni da quelle stragi che hanno smosso le coscienze della mia generazione, rappresentando un esempio che nel tempo abbiamo cercato di tramandare ai più giovani come voi. Loro, eroi come Falcone, Borsellino e gli agenti di scorta, ci hanno insegnato che bisogna scegliere ed è compito della Scuola e dell’Università aiutare i propri allievi a compiere le scelte più giuste. Siete bellissimi ed è importante aiutarvi nel vostro percorso, perché rappresentate il futuro e noi più adulti avvertiamo la responsabilità nei vostri confronti; ho scelto di essere un Rettore che ha guardato ai giovani accarezzando i propri studenti, ampliando gli assegni di ricerca e non solo, e mi hanno insegnato a confrontarmi con i migliori, come l’ospite di questa sera, la Senatrice a vita Elena Cattaneo, una fra le più brave e valenti farmacologhe del nostro Paese. Anche il risultato di queste scelte ha fatto sì che, oggi, la nostra Università sia presente a livello internazionale e credo che voi, nel giorno della vostra festa, possiate confermare di aver potuto vivere un Ateneo diverso. Questa festa, ve l’avevo promessa e finalmente ce l’abbiamo fatta dopo un periodo complicato, con una situazione sanitaria della nostra provincia non semplice ed entro la quale è stato necessario gestire le chiusure e le riaperture dell’Università. Voglio che sappiate che sono fierissimo ed orgogliosissimo dei miei studenti e quella firma sulla pergamena, è la sigla di un vostro collega più anziano. Voi siete l’unica ragione per la quale io sono ancora qui, sono certo che la rivoluzione che stiamo facendo insieme, continuerà. Lottate per il vostro futuro, senza farvi mai ostacolare, avete tutte le possibilità per giocarvi questa partita perché siete gli studenti dell’Università di Messina. Grazie e in bocca al lupo”.
Hanno preso la parola, anche, i Sindaci di Messina e Taormina, rispettivamente, Federico Basile e Mario Bolognari, la direttrice del Parco Archeologico di Naxos-Taormina, Gabriella Tigano e l’ospite d’onore della Cerimonia, Elena Cattaneo, farmacologa, biologa, accademica e Senatrice italiana, nota per i suoi importanti studi sulla malattia di Huntington, per la sua eccellente carriera scientifica (sviluppatasi fra Italia e Stati Uniti) e per le sue ricerche sulle cellule staminali.
“Amo i Rettori che amano gli studenti – ha esordito la Cattaneo – ed anche quei colleghi da cui traspare l’emozione in serate come questa, ricca di bei sentimenti e densa di significato. Questa cerimonia rappresenta la celebrazione di un risultato prezioso per voi studenti che vi affacciate al futuro, ma questo momento vale molto di più della consegna di un diploma da parte di illustri docenti e sancisce il fatto che voi avete dimostrato di saper raggiungere dei traguardi. E potrete farlo ancora, domani, perché avete dato prova di essere capaci. Sarete in grado di puntare ancora più in alto, così come ha fatto l’umanità nel corso del tempo attraverso alcuni esempi che hanno scandito e segnato vari periodi, hanno modificato la nostra aspettativa di vita, hanno cambiato il nostro destino”.
Nel corso del suo intervento la Senatrice Cattaneo ha citato alcuni di questi uomini e di queste donne che, con il loro modo di agire, i loro studi, la loro determinazione, mossa dalla curiosità e dagli ideali, hanno determinato (sfidando anche contesti più o meno difficili, come può essere oggi quello pandemico) il nostro presente e non solo. Fra questi personaggi figurano la neurologa e studiosa, anch’essa Senatrice a vita, Rita Levi Montalcini, la biochimica ungherese Katalin Karikó, il giovane dottorando Giulio Regeni, tutti coloro i quali hanno compiuto e compiono la loro ricerca per sintetizzare i vaccini anti-covid o per le cure di altre malattie o, ancora, per trovare le risposte alle domande emerse in altri ambiti e settori.
“Studiate, siate curiosi ed impegnatevi – ha chiosato la Cattaneo – per cambiare la storia dell’umanità con le vostre ricerche e con la vostra voce. Abbracciare il metodo dello studio è una responsabilità pubblica di ciascuno di noi che impone una vita spesa per la difesa della libertà di ricerca nell’interesse dei cittadini. Essere studiosi significa semplicemente spiegare cosa si scopre così come lo si scopre, senza alcun condizionamento; tutto questo genera valore, un domani da difendere, anche politicamente, attraverso le istituzioni di cui tutti noi siamo sostanza, con le nostre scelte, i nostri rappresentanti, le nostre decisioni. Con questo modo di pensare, in una terra bella come la nostra, patria di scienziati, imprenditori, intellettuali, non possiamo essere pessimisti ed abbiamo il compito di vigilare e partecipare per costruire il futuro”.
Durante la seconda parte della Cerimonia, in un susseguirsi di sfilate sul palco e momenti di intensa emozione, hanno parlato, fra gli altri, Guglielmo Gullifà, Rappresentante degli studenti in Senato, Adriana Martella, studentessa più giovane ad ottenere la Laurea Triennale (CdL in Ingegneria dei Sistemi Edilizi) e Alberto Jaci, studente più giovane con la Laurea Magistrale (CdL in Giurisprudenza).
La serata è stata scandita anche dal Coro d’Ateneo – diretto dai Maestri Umberto e Giulio Arena – che ha intonato l’Inno di Mameli, quello d’Ateneo “Gaudeamus Igitur” ed il brano “Let the River Run (con l’accompagnamento dei musicisti Orazio Di Maio e Domenico Paone)”.
Il sipario sulla Cerimonia 2022 è calato con la musica del Dj Leo Lippolis, con l’esecuzione al sax di Nat Minutoli, con la foto di rito e con il suggestivo ed iconico lancio del tocco da parte dei laureati.