Taormina. Un altro bagno di folla ha caratterizzato la seconda serata del Taobuk, il Festival internazionale del libro, che si svolge a Taormina fino a giorno 28 settembre, ideato e organizzato dalla presidente dell’associazione “Taormina Book festival”, Antonella Ferrara, con il sostegno dell’assessorato alla Cultura del Comune di Taormina, guidato da Antonella Garipoli, di un comitato scientifico presieduto da Franco Di Mare e di partners come la Regione Siciliana, il Comitato Taormina Arte, l’Università degli studi di Catania, l’Università degli studi di Messina, associazioni autorevoli come l’Associazione Albergatori Taormina, l’Associazione Imprenditori per Taormina, la Fidapa e il Garden Club e importanti realtà imprenditoriali come Gais Hotel Group, San Domenico Palace Hotel, Grand Hotel Timeo, Babilonia Centro Culturale, Effezone. La seconda serata, dopo il successo dell’inaugurazione di ieri, ha avuto come protagonisti il magistrato Giuseppe Ayala, intervistato dal giornalista del Corriere della Sera Felice Cavallaro e l’avvocato italo-inglese Simonetta Agnello Hornby, autrice del libro di successo “La Mennulara, intervistata dalla giornalista Rai Antonella Gurrieri. “Io non sono uno scrittore ma, al di là dei miei meriti, ho avuto a disposizione un osservatorio privilegiato come magistrato a Palermo prima, e come parlamentare dopo, con le elezioni del 5 e 6 aprile del 1992, e tutto questo mi ha consentito di fare delle supposizioni pur non essendo la mia una vera e propria indagine, e pure in tempi antecedenti a quel clamore mediatico che si è creato in questo periodo” ha esordito il giudice Ayala all’incontro. “E allora perché troppe coincidenze? –si chiede Ayala come nel titolo del libro presentato a Taobuk-. La prima ed importante coincidenza – ha ricordato il magistrato incalzato dalle domande del giornalista Cavallaro – è che, in quella legislatura, nel 1992, bisognava eleggere il presidente della Repubblica e non si riusciva, ma presto anche il Pds diede la propria apertura all’elezione di Giulio Andreotti, il nome dell’uomo più papabile, e a quel punto si pensava tutti in Parlamento, che fosse davvero fatta. Quando quel pomeriggio del 23 maggio del ’92 arrivò la terribile notizia della strage di Capaci, Claudio Petruccioli, -inviato dall’allora segretario del Pds Achille Occhetto, a manifestare l’apertura del Partito Democratico di Sinistra- incontrò l’uomo di fiducia del senatore Andreotti, Nino Cristofori, e questo gli disse che il senatore a vita aveva deciso di rinunciare al Quirinale perché interpretava la strage in cui morì il giudice Falcone come una maniera per sbarrargli la strada verso il Colle”. Di qui tutta un’altra serie di coincidenze che il magistrato ha voluto citare in un insieme di spunti e di riflessioni sulla trattativa Stato-mafia, che attualmente impegna le pagine dei giornali, seguite con grande interesse dal folto pubblico che anche stasera ha affollato la terrazza dell’Archivio Storico. Subito dopo, sollecitata dalle domande della giornalista Gurrieri, l’avvocato e scrittrice Simonetta Agnello Hornby, ha raccontato con simpatia e una grande brio molti aneddoti della sua vita, l’amicizia che la lega da anni allo scrittore siciliano Andrea Camilleri, “persona splendida” ha detto la Hornby. “Io mi sento una siciliana inglese ha proseguito l’autrice del libro presentato a Taobuk “La cucina del buongusto”- anche se sono cittadina londinese ormai da 12 anni, dopo aver vissuto lì per 40 anni, fino adesso. E sono una scrittrice per caso perché non l’ho mai desiderato, io sono una donna del diritto, e mi piace quel mondo. Ma scrivere mi piace per il rapporto che si crea con il lettore, per i messaggi che noi scrittori diamo con i libri e che riceviamo dai lettori. Questo ultimo libro di cucina, l’ho scritto perché avendo a che fare con famiglie disagiate i cui figli mangiavano poco e male, ed avendo anche io dei nipoti, ho pensato che bisogna mangiare bene e vorrei trasmettere ai più piccoli in particolare, il messaggio per il quale se si mangia bene e ci si vuole bene, si sta meglio anche con gli altri”. La serata è proseguita con la lettura, da parte dell’attrice Rita Patané, di alcuni brani del libro bestseller della Agnello Hornby, tradotto in 12 lingue, “La Mennulara”, per il quale la Hornby ha detto di aver anche ceduto i diritti per la realizzazione di un film in Inghilterra. “Siamo molto soddisfatti anche di questa seconda serata –ha affermato la presidente di Taobuk Antonella Ferrara- siamo certi di aver posto Taormina al centro di uno scambio culturale, come avveniva un tempo con i grandi scrittori, e ci auguriamo che il pubblico continui a seguire questo evento come ha fatto fino adesso. Ciò significa che la nostra terra ha bisogno di eventi come questi e noi ci dobbiamo far trovare preparati di fronte a questo “bisogno” di cultura”. Lunedì 24 settembre doppio appuntamento, alle ore 18, con lo scrittore israeliano Meir Shalev e il suo libro “E’ andata così” edito da Feltrinelli, presentato dalla scrittrice e traduttrice Elena Loewenthal e, alle ore 19.30, con la scrittrice Rose Galante e il libro “Perché non lo lascio?” della Antigone edizioni, presentato dalla giornalista Letizia Carrara. Al termine dei due incontri, la proiezione del documentario del regista Giuseppe Tornatore, dal titolo Pirandello e il cinema”, a cura dell’associazione “La Zattera dell’Arte”.