Da Salvatore Bozzurro, riceviamo e pubblichiamo: “Per non essere monotematico, in questa occasione vorrei non parlare di siti archeologici, ma della carenza di servizi igienici pubblici nella nostra città. Da tantissimi anni sento parlare della messa in opera di servizi igienici fissi nel nostro centro storico, ma queste promesse restano sempre inevase e le lamentele di tantissimi turisti si rinnovano sistematicamente. Amici miei sono proprietari di bar e posso garantire che sono innumerevoli le visite di turisti che non sono clienti del locale, i quali per i loro naturali bisogni fisiologici chiedono di poter utilizzare i servizi igienici con grande imbarazzo sia dei gestori (per ciò che non offre la città) ma anche della gente che chiede il servizio. Puntualizzo che i ristoratori forniscono i servizi ai propri clienti, ma da quel che mi risulta non hanno alcun obbligo a fornirli al pubblico, perchè i servizi igienici pubblici sono di competenza dei comuni. Non è per ripetersi continuamente, ma per svolgere attività turistica bisogna dare servizi a largo raggio, i turisti nel percorso della loro visita alla città, fisiologicamente dopo qualche ora hanno la necessità di servirsi dei bagni pubblici, che spesso non disponiamo. Un paese come Taormina, nel periodo della stagionalità turistica, dovrebbe avere varie postazioni attive di tali servizi nel centro storico, ma ne possiede forse uno a mezzo servizio. Una città turistica come Taormina non può tollerare una mancanza basilare come quella dei servizi igienici. Le persone nelle ore notturne si recano nelle viuzze più buie per alleggerirsi, con conseguenti ripercussioni ed indecenze che lasciamo immaginare, le bellezze delle stradine che abbiamo vengono ferite da macchie e puzze che danneggiano la città e il buon nome che porta. Io sono un appassionato di città d’arte, come è Taormina e come deve continuare ad essere. Viaggiando non mi sono mai trovato in difficoltà nella ricerca di servizi igienici, sempre a pagamento e con personale sempre attento al mantenimento dell’ordine e della pulizia. Sarebbe opportuno, segnalare aree per questi servizi e fare il massimo per portarli a compimento. Al riguardo posso indicare aree di proprietà comunali: Prima area: sotto la scalinata del piazzale di San Pancrazio, frontalmente ai ruderi (per quanto sono a conoscenza sono dei locali utilizzati a deposito); seconda area: nel piazzale nei pressi di Porta Messina dove adesso sorge un ristorante(nei pressi di Porta Messina); terza area: dove c’è la scalinata delle scuole elementari, oggi credo sia un deposito della nettezza urbana; quarta area: all’interno delle Naumachie, dove tantissimi anni fa c’era un deposito di bombole a gas; quinta area: rimettere in sesto i bagni della Piazza S. Agostino e renderli ad esclusivo utilizzo pubblico; sesta area: al pubblico far utilizzare i bagni del parcheggio Porta Catania che già sono esistenti; settima area: presso la Madonna della Rocca – Castello Saraceno per intenderci e fare in modo di riaprire il sito archeologico. Teniamo presente che ci sono esistenti quelli del Parco comunale Giovanni Colonna Duca di Cesarò e del Termina bus. Sarebbe opportuno mettere questi servizi in opera al più presto, renderli visibili con cartelli ed indicarli nelle piantine delle città che vengono fornite ai turisti. Spero di aver dato un piccolo contributo che possa essere preso in considerazione dagli amministratori. Con stima. Salvatore Bozzurro”.
Consiglio al comune di affittare lo stabile per servizi igienici a dei privati,
Oltre ai servizi igienici sarebbe opportuno dotare la nostra città di contenitori per i rifiuti anche nelle vie secondarie in quanto spesso e volentieri si notano turisti che circolano con la coppetta del gelato vuota e non sanno dove gettarla proprio perchè non esistono i contenitori.
penso che il tema “servizi igienici pubblici”, vada collegato al vecchio retaggio culturale: spremi il turista più che puoi, fregatene delle sue esigenze
se vogliamo rimanere nel mercato del turismo questa cosa si deve cambiare completamente, a parte che i servizi igienici come ci insegna Venezia e altri luoghi si pagano da sè, dato che chi deve andare in bagno, ci deve andare e quindi non bada all’euro
indicativo è stato il servizio di ieri sera di Report sugli stabilimenti balneari, nel Lazio si sono barricate le spiagge e si bada solo a monetizzare, a Rimini, che sanno cosè il turismo, accesso libero alle spiagge e offerta il più ampia possibile di servizi, sia gratuiti che a pagamento, dando la sensazione al turista di essere ben accolto, accudito, ma libero di scegliere, semplicemente di non essere un limone da spremere, capito il concetto????