Da Sergio Spadoni, riceviamo e pubblichiamo: “La nostra bella e amata Taormina, a causa di una crisi, è ripiombata, nel periodo natalizio, nelle polemiche, a volte sterili, che rendono ancora più buio l’attuale momento politico-amministrativo. Questo è stato l’argomento principale di un incontro svolto nei giorni scorsi dai componenti la Commissione Turismo Udc di Taormina, coordinata dal sottoscritto, alla presenza del capogruppo consiliare e commissario della locale sezione Udc, Eligio Giardina e alla presenza di Alberto Auteri, Alfio Auteri, Pancrazio Faraci, Enzo Pisano e Giovanni Terracina. Il dibattito è stato vibrante, anche perchè fanno parte della commissione esponenti del mondo imprenditoriale e turistico. L’anello conduttore del dibattito è stato l’attuale situazione: il più triste Natale degli ultimi decenni, in un contesto di crisi in vari settori commerciali. Inutile nascondere le difficoltà in cui versa oggi l’economia dell’hinterland taorminese. L’Udc è convinto che il nostro comprensorio, tra i più belli dell’isola, può e deve dare ai suoi abitanti: lavoro , benessere, occupazione e un futuro sereno. Ma per raggiungere questi obiettivi bisogna lavorare tutti e tanto dandosi delle priorità. Abbiamo il dovere di immaginare un grande futuro per l’intero comprensorio taorminese. Al primo posto il superamento della stagionalità sempre più corta, oggi meno di 6 mesi. I parcheggi in inverno dovrebbero abbassare le tariffe, consentendo al turista pendolare di venire a Taormina senza voler scappare dopo poche ore. La nostra analisi è possibilista per un rilancio e una “doppia stagione”. Bisogna intervenire in fretta, la Perla dello Jonio si sta oscurando e a parer nostro si può e si deve riuscire a riqualificare il Prodotto Taormina con una attenta programmazione annuale, con un calendario di appuntamenti che di anno in anno diventino gli appuntamenti fissi per migliaia di turisti. L’Udc pensa che per essere sempre leader di un mercato, pieno di concorrenza e di novità, bisogna avere strutture e infrastrutture idonee, aperte tutto l’anno, e soprattutto guardare al futuro programmando la nascita di quelle infrastrutture che possano farci tornare una meta ambita dai turisti. L’industria del turismo si fa con grandi idee, con progetti che sanno proiettare il Prodotto Taormina nel tempo. Cominciamo a pensare ad un nuovo ruolo per Taormina Arte con un cartellone invernale per coprire i mesi da ottobre a marzo. Il nostro centro storico è bellissimo grazie agli impegni economici di tanti imprenditori che hanno reso il Corso Umberto un’unica vetrina elegante e di grande classe. Sarebbe auspicabile la nascita di un palazzetto dello sport polifunzionale che possa servire per manifestazioni sportive, concerti, fiere e congressi. Bisogna ridare una identità alla nostra città, creando un coordinamento tecnico-politico avvalendoci della esperienza dell’assessore al Turismo. Il comprensorio taorminese dovrà mettersi in gioco, dando ampio risalto all’incanto dei luoghi, ma dovrà creare dei professionisti del turismo, offrendo al visitatore-turista tutto il suo splendore, con servizi e infrastrutture, anche per il tempo libero, creando un’offerta altamente professionale. E’ interesse dell’Udc Taormina organizzare a breve una conferenza tecnico-politica sul tema: quale futuro per Taormina?”.
LETTERA PUBBLICATA SU VAI TAORMINA IN DATA 20 AGOSTO 2010.
Da Alfio Auteri, riceviamo e pubblichiamo: “Caro direttore, tutti chiacchieriamo su come fare per incrementare il turismo, molto spesso chiacchiere da bar, alle 8 di mattina, davanti ad un caffè.
Vorrei che mi aiutassi a trovare qualcuno disposto a fare sacrifici veri, sia politici che economici, per affrontare e risolvere questo problema in maniera veramente rigorosa. Ognuno di noi ha un’opinione che non si allontana molto dalla propria tasca. Qualcuno confonde il proprio albergo-negozio-ristorante-bar-scranno politico, per il centro del mondo. Questo va bene privatamente, ma quando si assumono impegni pubblici e di rappresentanza ciò diventa estremamente dannoso. Ci si riempie la bocca di paroloni come capitale del turismo – Perla dello Jonio, ma basta leggere una qualsiasi rivista specializzata in Turismo per vedere ciò che non si vede a Taormina. Bandiera Blu: no; Bandiera Arancione:: no; Turismo eno-gastronomico: no; Turismo ecologico: no; Turismo sportivo: no; Turismo Culturale: no; Turismo del Divertimento Notturno: no; Turismo per Famiglie: no: Turismo Low Cost: no; Turismo Religioso: no. Il panorama è sempre più violentato dalla cementificazione. Il turismo congressuale non è turismo, ma solo un rapporto quasi privato tra qualche albergo e la sala congressi. La città vede solo le briciole. Ci restano solo il mare e la passeggiata sul Corso Umberto, i bar, i ristoranti, lo shopping. Non parlo volutamente delle crociere. Allo stato attuale le prospettive (?) non sono rosee. Tutti fanno finta di non capire che l’apertura dell’aeroporto di Comiso rischia di relegare ulteriormente Taormina a semplice meta di escursioni per turisti provenienti dal Ragusano e dal Siracusano. Bla, bla, bla… Ma, oltre le chiacchiere, i progetti veri dove sono? Da parecchio tempo insisto sul progetto Unesco, chi segue le mie continue note sul giornale on line Vai Taormina sa di cosa parlo. C’è qualcuno disposto a portare veramente avanti la richiesta di iscrizione al Patrimonio Unesco consapevole che questo impegno comporta un serio programma di salvaguardia del tessuto urbano? Niente più abusi edilizi, niente più deroghe al Piano Regolatore (dopo averlo redatto), niente più favori clientelari e non… C’è qualcuno disposto a portare avanti la richiesta di certificazione ambientale consapevole che questo impegno comporta un serio programma di salvaguardia del territorio? Questi sono i fatti che possono cominciare a riportare Taormina in alto cercando di ridare un’identità che manca da tanto tempo. Passeranno minimo dieci anni e ci vorrà un grossissimo impegno sia economico che di integrità politica e sociale con l’impegno e la sinergia di tutte le forze politiche, culturali ed economiche. Ma se non si comincia non si arriverà mai da nessuna parte. Che fare quando poi ci accorgeremo che l’alibi del mancato Casinò si risolverà, in ogni caso, in un ennesimo flop? Che fare quando altre parti della Sicilia ci supereranno definitivamente nell’offerta e ci renderemo conto di essere rimasti drasticamente indietro a causa di decine di anni di immobilità generale? Staremo a vedere. Cordiali saluti. Alfio Auteri”.
francamente non capisco quando ci si aspetta dagli altri quello che noi non siamo in grado di offrire come clienti.
Premettendo che la nostra personale capacità di acquisto è fortemente calata, aspettarsi che quella dei nostri clienti non lo sia mi sembra illusorio.
Personalmente se devo scegliere una vacanza invernale, scelgo o un posto caldo, o una città d’arte con tanto da visitare al chiuso e grandi librerie o negozi interessanti, o una meta attrezzata per gli sport invernali e belle passeggiate sulla neve…..se mi dite a quale di queste mete corrisponde Taormina in inverno….
a parte i tanto agognati vips, siamo realisti, i tempi sono decisamente cambiati così come i visitatori di Taormina, il range più ampio è dato dai croceristi e dai congressisti, in senso numerico.
I croceristi: gruppi di persone che in 2 massimo 4 ore devono visitare Taormina, salendo dal Lumbi o partendo dal Porta Catania
arrivano con uno zainetto arrancando dietro ad una guida frettolosa, ritornano con una bottiglietta di acqua in mano e poco più….
i congressisti: bella gente, colta, gode di spese pagate….a volte compra
impressioni: sono queste sulle quali dobbiamo lavorare, che impressione lascia Taormina su queste persone? pulizia, efficienza, cortesia, cura del particolare, il lasso di tempo nel quale possiamo lasciare il nostro “imprinting” su queste persone è breve, riusciamo nel nostro intento?
Dà sempre speranza vedere che ancora c’è chi crede sul serio che non si debba stare con le mani in mano per uscire dallo stato di torpore in cui la cittadina taorminese sembra voler cullarsi già da troppo tempo… mi auguro sul serio che quanto si legge in questo articolo possa presto concretizzarsi e che commenti come quelli quelli letti qualche tempo fa su questo stesso giornale non siano poi così troppo comuni tra i taorminesi (mi riferisco a chi scrisse qualche giorno fa che in inverno i taorminesi raggiungono lo “scopo della loro vita” ovvero “taormina ai taorminesi” o a chi dopo vari anni di crisi crede che la stagione estiva, che da noi in Sicilia è la più lunga, corrisponda ancora con la stagione lavorativa taorminese -!?!)
Insomma se sul tavolo delle discussioni si servono tante proposte è sembre un bene … a patto certo che si concretizzi.
Auguriamoci allora che il nuovo anno possa vedere realizzati questi progetti (ed incrociamo le dita…)
CITTADINI NON SI NASCE SI DIVENTA