Taormina. Grande emozione al Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo “Bambino Gesù” di Taormina per la lettera ricevuta da una giovane mamma, a distanza di qualche mese da un intervento (avvenuto pochi minuti dopo la nascita) che ha salvato la vita a un neonato.
“Sono una ragazza di 19 anni – spiega mamma Sara – che il 9 agosto dell’anno scorso è arrivata in elisoccorso a Taormina con feto con stenosi aortica severa. Mi sono ritrovata ad affrontare tutto il viaggio da sola mentre la mia famiglia mi raggiungeva in macchina da Reggio Calabria”.
“Al mio arrivo all’ospedale S. Vincenzo ad accogliermi ci sono stati dei bravissimi e umili medici che non mi hanno fatto per niente pesare il fatto di essere sola. Alle 9.25 dello stesso giorno è nato il mio principe Antonio, di 36 settimane, una forza della natura. Lui è stato fin da subito un guerriero. Dopo un paio d’ore dalla nascita ha affrontato un cateterismo dal dottor Michele Saitta, al quale devo tutto perché grazie a lui il mio bambino è qui con noi. Il 10 settembre dell’anno scorso Antonio ha affrontato un altro cateterismo con emodinamica, sempre eseguito dal dottor Saitta”.
“Tutto questo è stato difficile per me e per la mia famiglia, ma grazie ai medici e agli infermieri della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, abbiamo ritrovato il sorriso. La mia dottoressa Cinzia Pirti, che ringrazio con tutto il cuore, mi è sempre stata accanto nei momenti difficili, mi ha sempre aiutato e mi sta vicino anche adesso. Grazie al primario Sasha Agati, che ci ha sempre incoraggiati. Grazie alla dottoressa Rita Calaciura, che ci segue sempre con molta attenzione in tutti i controlli. A tutti, ma proprio a tutti, dico un grande grazie. Centro cardiologico pediatrico di Taormina, grazie per aver fatto in modo che mio figlio sia qui”.
“Questo rappresenta uno degli esempi delle madri portatrici di feto cardiopatico – dice il primario Agati – che vengono a nascere all’ospedale S. Vincenzo di Taormina. In Italia sono pochi i centri che possono fornire un servizio che prevede il trattamento della mamma e del neonato con cardiopatie congenite”.