Per chi pensa che le favole siano roba da bimbi del tempo che fu, arriva a Taormina, il 10 di settembre al Teatro Antico, la dimostrazione dell’esatto opposto. Stasera, infatti, alle 21 andrà in scena “Le avventure di Pinocchio”.
Opera in due Atti, scritta nel 2000 dall’italianissimo Maestro ANTONIO CERICOLA a dimostrazione che le nostra Terra è ancora culla di grandi geni, Pinocchio stuzzica la nostra curiosità e così pensando di essere provocatori, poniamo alcune domande ai Protagonisti dello Spettacolo già messo in scena, poche sere fa, sul Bel Palco di Palermo: al Compositore , al Protagonista, ALEJANDRO ESCOBAR ed alla voce del tanto odiato, quanto amato Grillo parlante, l’intramontabile PIPPO FRANCO … e la faccenda diviene seria!
La curiosità prima è scoprire cosa contenga in se questa Favola che ha attraversato tante generazioni da scatenare in Cericola la voglia/necessità di dedicarle la stesura di un’Opera ed ai Protagonisti l’interesse ad accettare di eseguirla sui palchi di tutta Italia e fuori; il Compositore ci risponde così: “Ogni opera racchiude in sé un sapore particolare, difficilmente esprimibile. Questa in particolare riveste un significato ancora più profondo nel recupero del mondo infantile ad una forma d’arte che solo raramente se ne è occupata. L’opera lirica Le avventure di Pinocchio vuole segnare un passo importante in questo senso proponendo l’universale favola di Collodi in una veste diversa, accattivante, attraverso la musica che si cala nell’azione scenica e del teatro che si anima nella musica. Ho tentato di riconsegnare ai ragazzi la fantasia, la meraviglia che i mass media, e la televisione prima di tutti, stanno distorcendo sempre di più in un generale appiattimento di valori. Tra le mie premure, inoltre, c’era quella di arrivare alle sensibilità adulte anche attraverso il linguaggio dei bambini, di risvegliare l’incanto della poesia del “fanciullino” che vive in ciascuno di noi. Il libretto di Sandro Bernabei mi dava uno stimolo speciale, per diversi motivi; ne ho colto subito i significati oltre le parole. Era esattamente quello che cercavo. Testo e pretesto per una musica apparentemente semplice ma ricca di sentimenti, composita ma di immediata lettura; musica in cui fondere soluzioni moderne nel rispetto di una tradizione che non può essere rinnegata. La frattura sempre più profonda generata negli ultimi cento anni tra la produzione e la fruizione ha allontanato in maniera sempre più massiccia il grande pubblico dalla musica ‘colta’ in generale e dalla lirica in particolare. Anche questo aspetto ho tenuto presente nel recupero globale. Non a caso confluisce in questa opera lirica una commistione di stili tenuti assieme da un filo conduttore univoco. Si intersecano e si incontrano costantemente linee melodiche sempre nuove, su un tessuto armonico e ritmico dalle innumerevoli possibilità, che determinano di volta in volta tensione, ironia, nostalgia, affetto. Il desiderio che più mi stava a cuore era quello di portare sulla scena come veri protagonisti i bambini: interpreti nella mia opera lirica al fianco di coloro che fanno di questa arte la loro professione; bambini che entrassero nei panni veri delle loro stesse fantasie, per sentire per la prima volta nel loro cuore “l’abile magia” della musica e del teatro”.
Il Grillo Parlante, PIPPO FRANCO, non smentisce il suo ruolo: “ ho voluto essere su questo palco, perché questa Favola mi appartiene, appartiene a me come appartiene da sempre a tutti. E’ un capolavoro conosciuto in tutto quanto il Mondo e perché Pinocchio è l’espressione della Nostra esistenza, poi l’idea di un’Opera Lirica dove io non faccio Pinocchio, forse per la prima volta nella mia vita, ma faccio il Grillo Parlante, mi somiglia ancora di più nel senso che ci sono molte cose da dire, molti approfondimenti e così è stato ed il pubblico ha gradito moltissimo questa mia presenza ma ha gradito l’Opera nel suo insieme a conferma della mia intuizione nel correre a partecipare a questo lavoro.
La favola di Pinocchio rappresenta noi: il cammino dell’Uomo, la lotta contro le tentazioni, il combattimento contro le ingenuità, oggi più che mai sembra modernissima perché bisogna sapere distinguere le realtà, oggi ciò che non appare in televisione o sui social, semplicemente non esiste, Pinocchio è come l’uomo di oggi abbastanza instupidito da un mondo particolarmente virtuale, questa sensazione arriva se non direttamente dall’anima arriva dall’inconscio, per cui penso sia una cosa assolutamente da non perdere, è una cosa che bisognerebbe seguire imparare, anche dal punto di vista emotivo è particolarmente vibrante: è un capolavoro .
E dalle parole assennate del Grillo a quelle giocose di un Pinocchio divenuto Uomo e Maestro: “ Ho accettato questo Ruolo, perché mi è sembrata una sfida; è un ruolo impegnativo da tutti i punti di vista, sia vocale che intellettuale, bisogna essere molto preparati. musicalmente. La musica di Cericola è affascinante ma nello stesso momento ha una grande difficoltà dal punto di vista teorico. Quando lui mi ha telefonato, io ero convinto che mi proponesse Geppetto come avevamo fatto all’edizione del Salone del Libro di Torino, mentre Lui aveva piacere che io facessi il ruolo del protagonista. Sai comunque è una storia molto bella dal punto di vista interpretativo ma anche dal punto di vista scenico richiede una grande carica e la voglia di ricercarsi di migliorarsi sul palcoscenico, quindi dopo anni di tradizione mi è sembrato uno stimolo, realizzare ed entrare in questo Ruolo.
La figura di un Compositore giovane e talentuoso come Cericola emerge dai commenti dei suoi Protagonisti:
“Il mio rapporto con Antonio, dice Alejandro, “nato al Salone del libro, è di recente conoscenza, (2016) ho trovato subito, con lui, una ottima intesa dal punto di vista artistico e personale: è una persona dall’intelletto molto grande che viene riflesso nelle sue Composizioni; mi è piaciuto il fatto di essere stato coinvolto direttamente da Lui, questo ha creato sicuramente l’entusiasmo alla mia partecipazione.
Pippo lo definisce “Geniale esecutore”, commento già sottolineato diversi anni fa dal Maestro del Grande Luciano Pavarotti: “La musica del M° Cericola è accattivante e di facile comprensione pur in un’architettura internamente complessa e rivelatrice di una grande capacità compositiva. La fresca e sorprendente vena melodica è supportata da un’eccellente maestria dell’impianto armonico, tonale e moderno.”
Siamo curiosi e vogliamo stimolare in voi lettori, la voglia, non solo di divenire parte di questo evento ma di farne l’inizio di un amore culturale per l’Opera ed i suoi esecutori , chiediamo quindi una anticipazione dei progetti futuri al Compositore: “registrazioni di alcune mie opere e sviluppo del concorso internazionale Antonio Cericola Award per la Musica, Teatro, Danza, Pittura e scultura e Cinema”…
Ed a Alejandro Escobar (Pinocchio): “io voglio continuare a cantare tanto, però nel cassetto ho il sogno di potere insegnare penso che sia una parte complementare nella vita dell’artista poter trasmettere ai giovani soprattutto le nostre capacità e le nostre esperienze”. Ha anche un altro desiderio: interpretare Il cappello di Paglia di Firenze scritta da Nino Rota, e chissà che qualcuno colga la richiesta!
Notate? Anche qui emerge una grande sintonia tra i Protagonisti ed una gran voglia di creare un costrutto nei giovani che porti ad un positivo cambiamento, come quello auspicato da Pippo Franco.
Anche la scelta della Prima di quest’Opera, dopo la rivisitazione del Libretto da parte di Sandro Barnabei, non è casuale; tutti e tre i Maestri ne esprimono una affezione molto profonda per la Sicilia: il Maestro Cericola ha avuto tanti allievi siciliani nei corsi di direzione d’orchestra e qui ha tenuto anche diversi seminari ed è stato in commissione in concorsi corali, oltre che in vacanza … ovviamente! “Ogni anno vengo in Sicilia perché adoro questa terra e ho diversi colleghi ed amici fraterni”-
Pippo Franco ne ha una frequentazione Antica:
“I rapporti con la Sicilia sono profondi, nel senso che ho più amici qua che altrove, e parlo della Sicilia tutta. I siciliani viaggiano poco potrebbero visitarla ancor meglio, visitarla poi non si tratta soltanto di vivere, nel senso che un viaggio non è un luogo dove vai ma ciò che diventi; in Sicilia c’è un compendio tale di storia che va da prima dell’ottavo secolo Avanti Cristo fino ai giorni nostri. Ho vissuto una amicizia con Pierluigi Pirandello vissuta sino all’anno scorso, quando è morto, che è figlio di Fausto Pirandello, figlio a sua volta di Luigi Pirandello, quindi se parliamo da Selinunte in poi potete immaginare quale grandezza c’è qui. Non solo , ma ritengo che questa Terra costituisca un punto di forza, probabilmente determinato anche dall’Etna ma dalla sua storia, dalla quale non si può prescindere; credo che la Sicilia sia uno dei posti più informati ricchi e creativi del mondo; mi piace molto dal momento che sono molti anni che vengo qua , mi piace molto la gioventù siciliana: ho trovato delle ragazze bellissime e bravissime, dei ragazzi particolarmente intelligenti, ho molta fiducia in questo modo di vedere la vita credo che potrebbe nascere e partire una rivoluzione dalla Sicilia”.
E noi lo auspichiamo: c’è sicuramente bisogno, in questo buio momento storico, di menti frizzanti legate alla tradizione ma con un limpido sguardo al futuro.
Vi aspettiamo allora, ora che siete giunti al termine di questa narrazione : questa sera alle 21 nella splendida cornice del Teatro Antico di Taormina, perché ognuno di noi, guardandosi può dire:
— Com’ero buffo, quand’ero un burattino! e come ora son contento di esser diventato un ragazzino perbene!… ―
Pinocchio: Opera in due atti:
10 Settembre nella magica atmosfera del Teatro di Taormina.
Composizione del Maestro Antonio Cericola https://it.m.wikipedia.org/wiki/Antonio_Cericola
Pinocchio: Alejandro Escobar
La voce del grillo parlante: Pippo Franco
Prevendite: www.vivaticket.it
Sabrina Conti