Taormina. Percorso più difficile per un’eventuale apertura della casa da gioco virtuale. Il sindaco Mauro Passalacqua ha revocato, perché non di sua competenza, l’ordinanza che regolava gli orari di gioco delle sale nella “Perla”. Come si ricorderà, quell’indicazione aveva semplicemente lo scopo di aderire un’iniziativa su scala nazionale promossa dai Comuni dell’Anit preoccupati della diffusione dei giochi tra i giovani. L’associazione per l’incremento turistico, aveva, in ogni caso, indicato una via unitaria per regolamentare un momento considerato di preparazione alla realizzazione di una casa da gioco “virtuale”. Il problema è che, secondo la legislazione siciliana, la valutazione di una regolamentazione degli orari, oppure, anche della semplice collocazione di una sala da gioco, è demandata, decisamente, alla Questura di Messina, che segue l’ordinamento legislativo attualmente in vigore. Il progetto Anit, dunque, potrebbe risultare non essere idoneo alla “Città del Centauro”, appunto, perché basato su normative nazionali che, attualmente, sono diverse in Sicilia ed alle quali la “Perla”, non può esimersi. Il primo cittadino incontrerà, probabilmente, nei prossimi giorni, proprio il questore di Messina, Carmelo Gugliotta, per discutere sulla delicatissima materia. Non è escluso che Passalacqua voglia avere le giuste indicazioni su come muoversi nell’ambito del Tulps, il testo unico che regolamenta questo settore. Insomma si complica, almeno dal punto di vista squisitamente burocratico, la questione relativa all’apertura o meno della casa da gioco, quella fatta da slot e roulette senza croupier in “due mazze”. Nel frattempo, in questa settimana dovrebbe svolgersi l’incontro con i rappresentanti della società interessata a mettere a disposizione le macchinette da collocare in una sala attrezzata nella “Città del Centauro”. Si dovrebbe decidere la sede dove materialmente collocare i nuovi giochi. In ballo vi sono tanti siti in cui è possibile realizzare il punto di svago. Fino a questo momento non vi è ancora nulla di concreto e si stanno solamente effettuando incontri organizzativi di un’iniziativa che potrebbe partire con il vento in poppa solo nelle prossime settimane. Taormina, in ogni caso, ambisce alla casa da gioco in grande stile quella che, per esempio, era in piena attività nella Villa Mon Repos, durante gli Anni Sessanta.