Taormina. Palazzo dei Giurati incassa un’altra vittoria sul fronte del contenzioso. Il Cga di Palermo, infatti, ha accolto in pieno il ricorso della casa municipale contro la nomina del Tar di Catania che aveva indicato il commissario ad acta per procedere al pagamento di una parcella legale da centinaia di migliaia di euro. Il fatto è curioso. Tempo addietro, due esimi legali, per contrastare il ricorso del Comune di Agrigento, che contestava l’assegnazione di un finanziamento al Comune di Taormina, hanno richiesto una parcella legale di 5milioni di euro. La “Perla” avrebbe dovuto ottenere, invece, solo un milione di euro per un progetto culturale da realizzare. Soldi questi che poi materialmente non sono ancora arrivati a Taormina. Nel frattempo si era tentata una transazione da 360 mila euro. Il debito fuori bilancio non venne esitato nell’ambito dei lavori del Civico consesso. A questo punto i legali chiesero ed ottennero dal Tar la nomina di un funzionario che ha portato a termine l’iter del pagamento delle somme dell’ultimo accordo. Una situazione questa contrastata, duramente, dal segretario comunale, Michelangelo Lo Monaco, che attuò, a suo tempo, anche grazie al benestare del sindaco, Mauro Passalacqua, un’azione presso il Consiglio di giustizia amministrativo palermitano. Adesso questo organo di giustizia ha tenuto presente delle rimostranze di Taormina sostenendo che il commissario avrebbe dovuto seguire solo l’iter, peraltro già concluso con l’azione del Civico consesso. La sentenza dà, inoltre, discrezionalità a pagare o meno la parcella da centinaia di migliaia di euro. In sostanza tali fondi non sono dovuti ai legali a seguito di una sentenza definitiva. Palazzo dei Giurati dovrà adesso attuare tutte le azioni legali per recuperare quanto già sborsato. Si tratta dell’ennesima conferma questa che se le richieste di esborsi da parte dei privati nei confronti delle casse comunali, vengono seguiti dal punto di vista legale, si ottengono risultati che vanno a vantaggio di tutta la comunità. E’ questo il caso, per esempio, del cosiddetto Logo Impregilo, da 50 milioni di euro, che ancora adesso non è stato definito. La resistenza di Palazzo dei Giurati al pagamento della somma milionaria da parte delle imprese che hanno realizzato il piano parcheggi, sta ottenendo risultati concreti evitando così il dissesto finanziario del Comune.