Taormina. Pienone al Palacongressi per il tradizionale “Concerto di Capodanno”, che ha visto protagonista l’Orchestra a plettro “Città di Taormina” del maestro Tonino Pellitteri. Ad esibirsi per pochi minuti sono stati anche alcuni giovanissimi (diretti da Alessandro Russo), grazie a un progetto di Taormina Arte, Comune di Taormina e la locale Associazione musicale, in collaborazione con l’Istituto comprensivo 1. I giovani musicisti, “travolti” dagli applausi, sono: Irene Cacciatore, Sara Previti, Simone Cifali, Debora Privitera, Claudia Filistad, Agnese Cacopardo, Carola Trimarchi, Federica Cardone, Simone Cacciatore, Carlo Bucceri, Girolamo Messeri, Lamberto Faraci e Francesca Previti. Ieri si è svolta anche la consegna dei Premi “Città di Taormina” e del Premio “Enrico Lo Turco”. I Premi “Città di Taormina” sono stati consegnati: al poeta taorminese Franco La Pica, a cui il pubblico ha riservato un’ovazione particolare (alcuni suoi brani sono stati letti da Rita Patanè); al manager sanitario Francesco Poli; all’Istituto Babilonia (diretto da Alessandro Adorno); all’Oratorio Salesiano (diretto da Don Enzo Biuso) e a Concetta Ponturo (primo consigliere donna della città). Per quest’ultima, la targa è stata ritirata dalla nipote Sara Ponturo. La Borsa di studio intitolata a Flaviana Ferri è stata assegnata ad alcuni giovani locali (Cristina Gambacorta e Gianluca Raneri), mentre il Premio “Enrico Lo Turco” è stato consegnato allo storico (ex) presidente degli albergatori taorminesi, Pippo Trefiletti. Significativo e apprezzato dall’intero pubblico presente il discorso di Antonio Lo Turco, presidente della Fondazione “Giuseppe Mazzullo”. Un riconoscimento speciale è stato consegnato dal sindaco Mauro Passalacqua al Gruppo Interforce Jonica Protezione civile presieduto da Alessandro D’Angelo. Del gruppo fanno parte anche Radio Valle Alcantara (presidente Pio Scimone) e Guardia Costiera Volontaria (responsabile Roberto Fichera). La serata è stata presentata brillantemente dalla splendida Daniela Di Leo (che classe!) e dall’amico e collega giornalista Cino Restuccia. Quest’ultimo, autorevole veterano dei cronisti della nostra provincia, è anche un personaggio politico da sempre in prima linea in difesa della città.
Egregi Signor Gianni e Giuseppe ,
mi trovo costretto a rispondere alle Vostre insinuazioni non per ragioni personali quanto per salvaguardare il rispetto delle persone che lavorano quotidianamente nella mia azienda.
E’ lecito esprimere critiche ed è altrettanto lecito essere in disaccordo con talune scelte. E’ infame invece affermare scientemente il falso, in più nascondendo codardamente la propria identità. Gli uomini veri con idee valide si esprimono alla luce del sole.
Al Signor Gianni replico che per l’episodio citato ho ricevuto le scuse ufficiali da parte della Presidentessa dell’epoca della Fidapa (di cui peraltro conservo testimonianza scritta qualora la mia parola non Vi bastasse) per il comportamento indecoroso ed inammissibile di cui sono stato fatto bersaglio dalle persone da Lei citate durante un incontro pubblico sul turismo culturale a Taormina.
Per il resto forse Babilonia non c’entra niente con il Premio Città di Taormina assegnatole. Forse c’entra invece il fatto che Babilonia ha fatto di Taormina una capitale linguistica in Italia per lo studio dell’italiano L2, forse c’entra il fatto di essere stata premiata quale migliore scuola di italiano per stranieri in Italia, forse c’entra con l’essere sede di diverse Università americane, forse c’entra il fatto che ogni anno porta circa un quarto degli studenti che ha l’Università per stranieri di Perugia (la prima Università per Stranieri in Italia), forse c’entrano i più di 6.000 studenti stranieri che negli anni hanno frequentato i nostri corsi, forse c’entra il fatto che Babilonia contribuisce – insieme a tante encomiabili associazioni, gruppi, privati – alla crescita culturale della città organizzando incontri, dibattiti, mostre, rinnovando quella vocazione centenaria della Città all’integrazione fra stranieri e comunità locale, in quello spirito antico che fu del Circolo dei Forestieri a Taormina, forse c’entra il fatto che da vent’anni anni Babilonia è ambasciatrice del nome di Taormina all’estero durante gli innumerevoli incontri, conferenze, presentazioni e convegni tenuti in ogni parte del mondo, dagli Istituti Italiani di cultura all’estero alle Università, dalle Associazioni alle Scuole, dai Convegni ai workshop. L’ho detto al momento della premiazione, l’ho ribadito in una lettera aperta di ringraziamento: sicuramente il premio è immeritato perché tante altre realtà (associazioni, aziende e privati) contribuiscono come e più di noi alla vita cultuale e sociale della città e avrebbero meritato come e più di noi di esser premiati. Solo a loro devo il mio imbarazzo nell’aver ritirato l’immeritato premio.
Un’azienda non è né di destra, né di sinistra. Babilonia s.r.l. non ha mai portato un voto né a Tizio, né a Caio, né a Sempronio, né mai ha assunto l’amico o l’amica di chicchessia. Babilonia s.r.l. ha portato piuttosto soldi veri nelle casse dei taorminesi, grazie a quel po’ di indotto prodotto dai soggiorni sul territorio dei nostri studenti (che oltre alle giovani ed avvenenti fanciulle per le quali Babilonia è diffusamente conosciuta agli autoctoni, annovera avvocati, medici, professori universitari, architetti, alti funzionari pubblici, giornalisti, traduttori, interpreti, scrittori, uomini di cinema e di teatro, diplomatici e, persino, qualche europarlamentare…). Per il resto l’orientamento politico (pubblicamente noto) del sottoscritto è rispettabile come qualsiasi altro orientamento politico e non è sottoponibile a nessun (pre-) giudizio o commento. Specialmente quando questo orientamento non porta alle casse dell’azienda neanche un centesimo, anzi. Ovviamente in un Paese dove ormai vige il Partito-Azienda e dove si lavora per le Istituzioni-Azienda, un discorso del genere può far paura ma posso rassicurarVi che non rientra nei nostri programmi (ironizzo, ovviamente).
Per chi della Vostra fatta è evidentemente abituato a tessere le lodi di chi fa vacui proclami di altrettanti vacui progetti ed abituata ad elogiare chi le cose le realizza con i soldi pubblici (le sanguisughe pubbliche) piuttosto che chi le cose le realizza con il proprio lavoro e con i soldi propri (senza far ricorso a nessun tipo di finanziamento pubblico), capisco sia difficile comprendere il significato di questa realtà educativa, formativa e culturale. A Voi bastano i parolai, i pifferai magici dietro cui scodinzolare felici nel perimetro mentale di una gretta dimensione locale, che pontificano sul come fare o non fare turismo, cultura, impresa senza però aver mai lavorato un giorno nella propria vita e senza mai avere rischiato un centesimo del proprio denaro.
Il fatto di non avere padroni né di dover baciare le mani a nessuno, mi permette oggi di replicarVi in tutta libertà.
Questo è quando dovevo a difesa della dignità di tutti coloro che operano a, per e con Babilonia s.r.l.
Alessandro Adorno
Amministratore unico
anche la sinistra (oltre a la destra che lo fa da tempo) comincia a fare campagna elettorale…… perchè non scrivete che qualcuno è stato allontanato anni fa come ospite non gradito dal palazzo duca di santo stefano durante una presentazione per essere intervenuto e avere offeso PESANTEMENTE E DICO PESANTEMENTE la città di taormina e i taorminesi tutti? chiedete a pippo manuli e riccobono,che all’epoca dei fatti difesero taormina e i taorminesi……. soprattutto a manuli, vero amante di taormina!!!!!!!!!!! complimenti per il premio…….
Serata fantastica con un grande neo, che centra la scuola babilonia con
il Premio Città di Taormina.
La grandissima Rita Patané avrà dato voce e sentimento alla poesia di Franco La Pica, un uomo , un poeta, il cui grande amore per la sua città ha avuto, finalmente, il dovuto riconoscimento.
Ma Franco La Pica, non è soltanto un poeta, ma un sensibile artista dei colori, forti ed espressionistici, della sua Taormina, città che egli ama visceralmente, e le cui tradizioni egli cerca di tramandare attraverso degli scritti che potremmo definire degli “amarcord”.
La memoria di una Taormina andata vive in lui come un presente sconosciuto ai più giovani, che dovrebbero fare tesoro del passato, che non è esclusivamente quello dei grandi nomi che hanno decretato la fama e la fortuna di questa città ( che definire magica risulterebbe un diminuitivo) perché conservino quei valori di “bellezza” che i padri hanno conosciuto e che vorrebbero non fossero mai traditi.
Franco La Pica ne è un cantore, ed allora cerchiamo di conoscere le sue poesie, che sono un inno a quell’amore che ogni taorminese dovrebbe avere per consegnarlo ai propri figli, perché mantengano intatto quel sublime inarrivabile che alcuni hanno avuto il privilegio di conoscere…..e non dico soltanto dei grandi….
SERATA SPECIALE PER UN CONCERTO CHE MOLTI CI INVIDANO.
GRANDE ORCHESTRA, GRANDI TUTTI I MAESTRI, BELLISSIMO.
la poesia di franco la pica e bellissima ……ma e diventata viva con la grande interpretazione di rita patane…………sublime