Taormina. I medici cardiologi pediatri siciliani si sono riuniti al Centro Cardiologico Pediatrico Mediterraneo di Taormina, diretto da Giacomo Pongiglione, per una giornata di confronto, scambio di dati e punti di vista, per condividere nuove tecniche, come la procedura ibrida recentemente introdotta al Ccpm, e programmare insieme gli sviluppi della rete cardiologica pediatrica siciliana. Così il Ccpm, nato nel novembre del 2010 in virtù di una convenzione tra la Regione e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, quest’anno ha voluto festeggiare la seconda candelina con un “Open Day” per gli specialisti di tutta la Sicilia, nel corso del quale i reparti di Terapia Intensiva, Cardiochirurgia, Cardiologia e la degenza sono state aperte ai medici, allo scopo di migliorare l’interazione tra i “camici bianchi” del centro e quelli degli altri nosocomi siciliani. Oltre alle tre unità operative, gli specialisti hanno anche visitato le sale operatorie, assistito ad interventi di emodinamica e cardiochirurgia, agli esami eseguiti con la nuova risonanza magnetica pediatrica e a quelli ecocardiofetali effettuati sulle mamme in gravidanza con i macchinari in ambulatorio. Centro di eccellenza di III livello per la cardiochirurgia pediatrica, il Ccpm è stato realizzato dal Bambino Gesù allo scopo di evitare alle famiglie i “viaggi della speranza” verso altre strutture d’eccellenza come l’ospedale romano. Già al secondo compleanno il Centro registra numeri che hanno superato notevolmente gli obiettivi che ci si era posti nel novembre del 2010. In un biennio sono stati curati ben 6000 piccoli pazienti, con un’impennata del 60% tra il primo e secondo anno di attività. Di questi, mille sono stati i ricoverati e 5000 quelli visitati negli ambulatori. In due anni sono stati inoltre realizzati 950 interventi di cui 251 a cuore aperto e circa 600 nella moderna sala di emodinamica. Si è trattato di un’attività caratterizzata da alta complessità, anche per via dell’età e del peso dei bambini, spesso non al di sopra del chilo e 200 grammi. L’11 % dei bambini curati è proveniente dalle altre regioni del centro-sud Italia, Calabria e Puglia in particolare, alcuni anche da paesi stranieri come la Cambogia. Le équipes del Ccpm hanno inoltre operato 25 piccoli pazienti nati prematuri in altre strutture ospedaliere, quelle di Catania, Palermo, Ragusa ed Enna nello specifico. Gli interventi cosiddetti “on site” vengono in genere effettuati quando i bambini, per via dell’età e del peso, sono talmente fragili da non consentire un trasporto sicuro. “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti in questi due anni di attività – ha affermato Pongiglione – e il successo dell’”Open Day”, che ha visto la partecipazione di molti colleghi cardiologi e cardiochirurghi pediatri provenienti da tutte le provincie siciliane, conferma il grande interesse che c’è intorno alla cardiologia e soprattutto a quella pediatrica, proprio per consentire alle famiglie siciliane, ma a quelle di tutto il bacino mediterraneo, di essere curate qui con grande professionalità. Il centro è impegnato anche all’estero – ha spiegato il direttore del Ccpm – attraverso collaborazioni con ospedali come quello in Salvador, dove cerchiamo di intervenire, esportando non solo cure ma anche cultura”. La giornata si è conclusa nel primo pomeriggio con la presentazione delle attività del CCPM e la conferenza medico-chirurgica regionale.