Taormina. Il dirigente dell’Istituto scolastico “Pugliatti” di Taormina, Luigi Napoli, interviene sul caso delle numerose sospensioni, soprattutto degli alunni delle classi prime e seconde. A sollevare la questione era stato un genitore, che in una lettera aperta (leggi qui) si era congratulato con i vertici della scuola “per i duri e giusti provvedimenti”.
“Nelle prime classi – aveva scritto il genitore – ci sono studenti che svolgono un tenore di vita errato. Discoteca fino a tarda notte, utilizzo di sostanze stupefacenti leggere e altro. I docenti devono assolutamente prendere posizione con sospensioni, bocciature e ciò che è previsto in questi casi”.
“L’Istituto Pugliatti di Taormina – spiega il dirigente scolastico Luigi Napoli – è una scuola in continua espansione, con una costante crescita degli alunni e con l’apertura di un Liceo scientifico a indirizzo sportivo. C’è un grande lavoro nel mantenere alta la serietà della nostra scuola. Noi abbiamo preso una serie di iniziative per fare rispettare regole normalissime. Vogliamo evitare l’ingresso in ritardo degli alunni, limitare le uscite dall’aula per andare in bagno, vietare il fumo delle sigarette anche all’esterno dei locali della scuola e l’utilizzo dei telefoni cellulari durante le ore scolastiche. Alla sospensione di un alunno non si arriva subito, ma dopo una serie di note, a cui si evidenzia ai ragazzi, attraverso l’apposito portale, letto anche dalle famiglie, che lo studente ha un comportamento non consono o che per esempio vuole utilizzare il telefonino in classe. Le classi prime sono quelle più a rischio. Noi evitiamo che il cellulare venga tenuto dagli alunni in aula, anche perché lo dice una legge del 2009 in cui si vieta l’utilizzo degli apparecchi elettronici all’interno delle classi. Molti ragazzi sono abituati a fare tutto quello che gli pare, vogliono tutto e subito e non capiscono che c’è un tempo per ogni cosa. Non sto parlando di 500 alunni, ma di qualcuno in ogni classe che vuole fare il furbo e vuole utilizzare il telefonino. Fortunatamente abbiamo messo un freno a questo fenomeno”.
“Noi facciamo attività didattiche che si chiamano classi aperte, in cui i ragazzi vengono divisi anche per esigenze varie e a cui vengono impartite lezioni di approfondimento su tematiche che loro non conoscono o che non sono riusciti a cogliere. In questo modo diamo la possibilità agli studenti di confrontarsi con i pari. Sotto l’aspetto dell’attenzione alla crescita siamo tra i primi in Italia. Non possiamo permettere di non applicare una sanzione o una sospensione a chi pensa di fare i propri comodi, di entrare e uscire quando vuole dall’istituto, di utilizzare il cellulare o di rispondere male al personale della scuola. Se non facciamo così, il furbo crede di poter fare quello che vuole. In sintesi, la lettera aperta del genitore è positiva, perché inquadra, finalmente, una presa di posizione della scuola, facendo capire che non è un parcheggio. La scuola è un luogo di formazione. Se io consentissi a pochi di utilizzare il cellulare e agli altri no, è chiaro che non sarei credibile. Soprattutto nelle prime e nelle seconde classi, dove molti alunni sono ancora legati alla figura del leader negativo, si creano dei gruppetti che per vari motivi possono interferire con quelle che sono le regole scolastiche. Sia chiaro che la nostra scuola è molto più attenta di altre a questi aspetti sociali. Ne approfitto per segnalare uno scarso interesse dei genitori e la debolezza dichiarata di alcune famiglie. Alcuni papà e alcune mamme ci chiedono aiuto perché non riescono a buttare i figli giù dal letto per mandarli a scuola. I genitori spesso sono assenti anche nelle riunioni di classe. Organizzeremo dei seminari, con l’obbligatoria presenza dei genitori, per dare una svegliata a tutti. Il Pugliatti è attento a una crescita condivisa e intende rinforzare il ruolo della famiglia all’interno della scuola”.