Da Marco Monforte, del Circolo Legambiente Taormina-Alcantara, riceviamo e pubblichiamo: “Parliamo dell’Isolabella. Per capirci, un po’ di storia recente: l’ordinanza n. 46/2001 della Capitaneria di Porto di Messina vietava l’ingresso a motore di ogni tipo di natante all’interno della Baia al fine di tutelare l’ambiente e la purezza delle acque cristalline; la nuova ordinanza n. 116/2009 della Capitaneria di Porto, valida da ottobre 2009, ha ridisegnato le zone protette nello specchio d’acqua antistante la Riserva, consentendo una deroga (punto 5 dell’art. 1) al divieto di navigazione a vela ed a motore, specificando che è consentito raggiungere la riva e prendere il largo con unità a motore, a velocità minima ed in navigazione dislocante, all’interno di due corridoi di lancio appositamente installati dal Comune di Taormina, durante la stagione balneare con appositi segnalamenti galleggianti. Nel settembre del 2009 il Codacons chiede alla Capitaneria maggiori controlli, nel rispetto dell’ordinanza 46/01 e delle normative europee, perché la Riserva è riconosciuta come sito di interesse comunitario (Sic) in quanto vi si trovano specie protette come il gabbiano corso e la posidonia oceanica. Dello stesso parere del Codacons, anche senza giungere a iniziative giudiziarie, moltissimi cittadini e le maggiori associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente e Wwf. Il Codacons indirizza alla Capitaneria di Porto di Messina la richiesta per il ripristino delle vecchie disposizioni, richiedendo anche l’intervento del Comando generale della Marina Militare e del Ministero dei Trasporti. Nel caso in cui l’ecosistema dell’Isolabella dovesse subire danni ambientali, il Codacons si riserva si portare avanti un’azione volta ad ottenere il risarcimento dei danni. L’associazione che tutela i consumatori contesta la possibilità che tutte le imbarcazioni, senza alcuna autorizzazione, possano in tal modo entrare liberamente nella baia, con decreto cautelare n. 911/2010. Il presidente del Tar, Vincenzo Zingales, in accoglimento delle istanze avanzate dal Codacons qualche giorno addietro, ha accolto la domanda di misura cautelare richiesta, sospendendo con effetto immediato l’ordinanza n. 116/2009 della Capitaneria di Porto, che consentiva l’ingresso dei natanti. Nel decreto presidenziale del Tar, si evidenzia che la protezione dell’ambiente è imposta dall’art. 9 della Costituzione e che nell’ambito del giudizio di graduazione gerarchica degli interessi pubblici e privati, il fondamentale interesse pubblico alla difesa dell’ambiente deve ritenersi che assurga a valore primario assoluto che si colloca ai più alti livelli della scala di priorità giuridiche (così come il diritto alla salute tutelato dall’art. 32 Cost.). Palazzo dei Giurati decide di costituirsi durante l’udienza prevista il 22 luglio 2010 a sostegno dell’ordinanza della Capitaneria di Porto che risulta essere sospesa a seguito di un intervento del Codacons. Per risolvere parzialmente il problema, il Comune di Taormina ha creato i cosiddetti corridoi di lancio che però lasciano aperti i problemi e non rispondono alle gravi preoccupazioni che riguardano la tutela della baia. Infatti, non ci sono sufficienti controlli sui soggetti aventi diritto a usufruire dei corridoi, nessuna garanzia sul danno ambientale arrecato. Inoltre, lo stesso spazio assegnato ai corridoi non è oggetto di alcuna analisi sulla sua sostenibilità. In poche parole, non si capisce questa premura della nostra Amministrazione a far diventare la baia dell’Isolabella un approdo per natanti, sia pur limitato. Quando invece nel periodo tutelato a gestione Wwf il sito ha goduto di una invidiabile naturalità e ha visto il ripopolamento di specie vegetali e animali. Questa è la situazione consona all’Isolabella, quella che tutti dovremmo difendere non per astratto ambientalismo, ma per tutelare la storia, il paesaggio e l’economia turistica del nostro territorio! Ora, esattamente prima dell’udienza, ci si chiede che cosa Palazzo dei Giurati ha deciso di tutelare, che cosa sia esattamente l’interesse della collettività, se Palazzo dei Giurati intende tutelare l’interesse collettivo o di una minoranza o semplicemente spalleggiare una presa di posizione che ci può costare cara. Che bisogno c’era di questo sostegno giudiziario alla nuova discutibilissima ordinanza? Ci si chiede se le diverse categorie: albergatori, commercianti, ristoratori e cittadini si rendono conto che si tratta dell’ennesima battaglia che non riguarda solo l’ecologia, bensì l’ambiente e la storia di Taormina che rischiano costantemente di essere danneggiati e se si vuole comprendere che sono esattamente queste meraviglie naturali che ci danno da vivere oggi e nel futuro prossimo e remoto. Ha fatto bene il Tar ad adottare la misura cautelare richiesta e farebbe bene il Comune a riconsiderare prese di posizione poco comprensibili e dannose in una logica di Turismo moderno e sostenibile”.