Da Livio Sferra, riceviamo e pubblichiamo:
“Caro Saro, molto spesso, guardando i Tg e leggendo i giornali, siamo abituati ad ascoltare notizie negative. Purtroppo, molto spesso i media danno poco risalto a quegli eventi che vengono eseguiti dagli operatori di qualsiasi settore con professionalità ed impegno. Per questo motivo, oggi mi sento di scrivere questa lettera, per ringraziare coloro che la sera del 2 dicembre 2009 (2 giorni dopo il mio 29° compleanno), mi hanno salvato la vita, anche con l’aiuto di Dio. Quella sera, dopo aver lavorato presso l’hotel di proprietà di mio nonno, Salvatore Martorana, mi sono recato a casa per cenare con mia moglie Giovanna. Durante la cena, mangiando un involtino di carne ripieno, involontariamente e per distrazione, ho ingerito uno stuzzicadenti, quest’ultimo si è bloccato in gola e ha cominciato a impedirmi di respirare, procurandomi un dolore non indifferente. Da questo momento in poi è iniziato il grande panico. Ho cercato di tirare fuori il corpo estraneo inserendo delle dita in gola, però senza risultato, tranne quello di liberare le vie respiratorie solo in minima parte. Intanto, io e mia moglie, dopo aver chiesto aiuto a una delle mie zie, ci siamo affrettati a raggiungere l’ospedale, senza però ricordarci dove avevamo lasciato la macchina. Quella sera, grazie a Dio, abbiamo incontriamo un vigile urbano, credo che si chiami Giuseppe Cacopardo, che capendo il mio stato, mi ha accompagnato con urgenza all’ospedale S. Vincenzo di Taormina con l’auto di servizio. Durante il tragitto ho iniziato a tremare, ad avere difficoltà a parlare e non sono riuscito a mantenere la calma, dato che lo stuzzicadenti mi pungeva sempre più la gola come se fosse una spada. In ogni curva avevo l’impressione che il corpo estraneo volesse scendere nelle vie respiratorie, causandomi così la morte. Arrivati al Pronto Soccorso, mi hanno accolto alcuni medici e alcuni infermieri, che capendo la gravità delle mie condizioni mi hanno dato la precedenza rispetto agli altri pazienti già presenti al Pronto Soccorso. Qui ho riconosciuto la dottoressa Paratore, che con grande professionalità, insieme ai suoi collaboratori, ha cercato subito di occuparsi di me. Hanno iniziato a cercare di identificare il mio corpo estraneo in gola, però dato che era caduto in un punto basso, non è stato possibile vederlo ad occhio nudo. Il panico aumentava, anche se vedevo che tutti cercavano di aiutarmi. La dottoressa Paratore, quindi, ha deciso di chiamare uno specialista. Io, ascoltando la telefonata, mi sono reso conto che la specialista si trovava fuori Taormina (qui inizio a preoccuparmi sempre di più) e così mi hanno spedito a fare una Tac per vedere il punto esatto dove si era bloccato il corpo estraneo. Dopo aver pregato e dopo aver effettiato gli esami medici necessari, dopo circa 20 minuti, con grande tempismo, è arrivata la dottoressa Serenella Palmeri (credo che si chiami così). Qust’ultima, dove dopo aver visto la Tac, mi ha portato in una sala, dove mi sono tranquillizzato. E così è stato! Dopo due tentativi con la nasoscopia, sono riuscito a espellere lo stuzzicadenti che pericolosamente avevo in gola. Ecco, questa è stata la mia disavventura che ho voluto raccontare, perché è giusto che vengano elogiate quelle persone che ogni giorno fanno il loro lavoro con professionalità ed impegno. Il mio grazie va ai medici e agli infermieri del Pronto Soccorso di Taormina diretto dall’amico Mauro Passalacqua, alle forze dell’ordine (in questo caso i Vigili urbani), alle persone a me care e soprattutto a Dio. Oggi sono ancora qui alla mia giovane età e ho tanta voglia di vivere”.
Spero ke sta bene ora PORTIERONE!!
il nostro Jhonny ( LIvio ) Stecchino!!!!!!!!!!!
Vorrei ringraziare Livio, a nome di tutti i colleghi infermieri, oggi purtroppo si parla solo di mala sanità e tutti casi di buona sanita’ vengono posti nel dimenticatoio, e credetemi di casi come quello di Livio ve ne sono tanti, siamo in prima linea e lavoriamo per salvare vite umane, spesso in condizioni sotto organico ma lavoriamo con dignità e professionalità (dimendicando spesso di avere una famiglia) per metterci a disposizione di chi soffre, grazie prima di tutto a Dio, perchè è lui che ha il potere sulla vita e sulla morte, ma si serve anche degli uomini che con preparazione,esperienza, professionalità e amore cercano di aiutare chi ha bisogno.
Grazie a Livio per aver reso testimonianza, e al Direttore per aver permesso di far conoscere anche la parte buona della sanità.
OOOOOOO Ma si cretino!!!!! scusa fattelo dire, forse tuo moglie non ti aveva cucinato abbastanza e volevi mangiarti anche lo stecchino di legno.
Mi hai fatto preoccupare, io so quello che si prova avendolo vissuto in prima persona con mio fratello che ha lottato tra la vita e la morte non so se ricordicon un corpo estraneo ben più grave ( una placca d’oro tagliente come il rasoio)
Comunque invito a tutti di intraprendere anche un mini corso di salvavita come in questi casi basta un niente e non ci si è più.
Avvolte alcune semplici nozioni possono salvare la vita vedi un massaggio cardiaco o una respirazione bocca a bocca, nel tuo caso saper usare una tecnica di base forse ti avrebbe aiutato, quindi perchè non spendere forse un ora nell’imparare le basi per salvare una vita umana.
Cosa ne pensate.
Comunque Livio quando vieni a NY ti dugnu u manciari cu cucchiainu comu i picciriddi.