Taormina. Giornata storica per la città di Taormina, grazie alla presenza del Dalai Lama al Teatro Antico. Ad accoglierlo, nella storica cavea taorminese, il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, il sindaco di Messina, Renato Accorinti, l’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo e il segretario di TaoArte, Ninni Panzera. Dopo i saluti istituzionali delle autorità politiche, la parola è passata al Dalai Lama, applaudito dagli oltre 2.000 presenti.
Tutte le autorità istituzionali presenti hanno sottolineato l’alto valore politico ed umanitario della presenza di un leader carismatico, Premio Nobel per la Pace nel 1989 e massimo rappresentante della quarta religione per numero di credenti. La parte preliminare si è chiusa con il conferimento dell’Onorificenza della Città Metropolitana di Messina e la consegna di una targa da parte del sindaco metropolitano Renato Accorinti e del segretario generale Maria Angela Caponetti. Il XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso, nel porgere i ringraziamenti a tutti gli intervenuti all’incontro, ha esordito sottolineando l’alto valore dell’azione umanitaria che si sta realizzando in Sicilia con l’accoglienza ai profughi, una linea d’intervento che testimonia l’impegno dell’isola al sostegno della pace mondiale e della fratellanza dei popoli. “In un momento in cui non sempre è facile essere in prima linea nel dialogo tra culture e religioni – ha sottolineato Sua Santità Tenzin Gyatso – l’accoglienza di migliaia di profughi e rifugiati provenienti da nazioni martoriate da guerre e povertà, costituisce il più alto gesto di apertura nei confronti di chi è diverso da noi solo per luogo o religione ma che, per tutto il resto, è un nostro fratello”. Con tali premesse il Dalai Lama ha iniziato ad affrontare il primo argomento in programma: “La pace è l’incontro tra i popoli. Una opportunità per l’evoluzione dell’umanità”. I valori universali della pace e della fratellanza dei popoli, sempre più messi a rischio dagli attuali equilibri internazionali precari, rappresentano i due cardini irrinunciabili per il raggiungimento di un benessere globale, una condizione senza la quale l’uomo è destinato alla sconfitta ed al disfacimento. Dopo aver trattato i valori universali dell’uomo, il Dalai Lama ha affrontato la seconda parte della lectio magistralis sul tema “In cammino verso la saggezza e la felicità attraverso la meditazione”, un percorso nell’animo dell’essere umano per la conquista dell’equilibrio interiore, uno stato di beatitudine sempre più messo in discussione da una società votata al consumismo e alla materialità spicciola. Un cammino spirituale che può trovare la sua sublimazione attraverso la conquista della saggezza, una virtù che può essere raggiunta soltanto attraverso un’azione di autoanalisi meditativa, che possa far comprendere al singolo individuo quali siano realmente i valori assoluti della vita. E qui che il ragionamento espresso da Sua Santità il XIV Dalai Lama ha raggiunto la sua massima articolazione, affrontando tutti gli aspetti più intimi dell’essere umano e le sue ricchezze spirituali a volte sconosciute agli stessi protagonisti. Un pensiero complesso che ha concentrato l’attenzione di tutti i presenti che, nella parte finale dell’incontro, si sono confrontati con il Dalai Lama ponendo una serie di domande sugli aspetti più profondi del buddismo e dell’essenza dell’essere umano.