Taormina. Intervento dell’assessore provinciale alla Cultura, il medico Mario D’Agostino in merito alla questione dell’Ospedale “S. Vincenzo” di Taormina, che di recente è stato al centro dell’attenzione di addetti ai lavori e mass media. “L’Ospedale di Taormina rende servizio ad un vastissimo territorio comprensoriale ed è punto di riferimento di una utenza che valica ampiamente i confini provinciali e spesso regionali.
La recente ufficializzazione, nell’atto aziendale, del Dipartimento Oncologico all’interno del presidio esprime il pieno riconoscimento di una altissima qualità prodotta negli ultimi anni e la conferma del ruolo di primo piano che i diversi reparti svolgono quotidianamente in campo sanitario e nel trattamento della patologia oncologica particolarmente. Un ulteriore tassello nella creazione di un polo di eccellenza della sanità a Taormina si realizza con la convenzione stipulata tra la Regione Siciliana e l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, per l’attivazione del Centro di riferimento di terzo livello di Cardiologia e Cardiochirurgia pediatrica noto come Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo, i cui benefici possono risultare vantaggiosi per l’intera comunità siciliana. Successivamente alla delibera del 12 luglio 2010 dell’Azienda sanitaria di Messina ed in ottemperanza alla nota della Regione del 18 ottobre 2010 dell’assessorato alla Salute, a partire dall’8 novembre 2010 tale convenzione si è resa pienamente operativa. Al di là del prestigio che indubbiamente comporta una piena collaborazione con una realtà internazionale affermata quale indubbiamente è l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù, emergono però alcune perplessità che è doveroso affrontare, al fine della massima chiarezza e del costante miglioramento nella erogazione di un servizio sanitario di qualità. Uno degli obiettivi della convenzione è senz’altro il training delle professionalità locali.
Obiettivo alquanto nobile, che sembrerebbe però trovare nella pratica quotidiana tutti i suoi limiti. Sarebbe opportuno verificare i risultati del training per avere piena consapevolezza di quanto il personale medico ed infermieristico a oltre sette mesi dalla firma della convenzione ne abbia effettivamente tratto beneficio, o se piuttosto i risultati attesi non siano di gran lunga inferiori alle aspettative. Nel qual caso, si renderebbe di certo opportuna una verifica sul percorso formativo adottato. Sarebbe opportuno cercare di quantificare i benefici a lungo termine che questa collaborazione dovrebbe apportare. Anche perchè, essendo prevista la sede definitiva del Centro, in futuro, all’interno di Villa Sofia Cervello a Palermo, non vorremmo certamente si corra il rischio che alla scadenza della convenzione Taormina rimanga svuotata delle professionalità di settore presenti o acquisite, per trovarsi poi di fatto senza risultati stabili. L’Ospedale S. Vincenzo, anche nel reparto di Cardiochirurgia, ha garantito con le sue professionalità i migliori standard ed il contributo alla crescita di una buona sanità siciliana è stato fattivo e continuato.
Prendendo a prestito le parole dell’assessore regionale Massimo Russo, si definisce che… nel 2009 l’indice di occupazione della Cardiochirurgia pediatrica del San Vincenzo di Taormina è stato del 128%, mentre quello del Civico di Palermo è stato del 34%; gli interventi chirurgici effettuati al San Vincenzo, sempre nel 2009, sono stati 179 contro i 90 del Civico; la percentuale di ricoveri chirurgici è stata dell’87% contro il 39% del Civico.
Una politica aziendale efficace dovrebbe mirare costantemente ad una reale integrazione tra i professionisti operanti all’interno delle strutture del territorio. Sarebbe chiaramente inaccettabile una eventuale discriminazione di parte del personale medico ed infermieristico che, pur regolarmente inquadrato nel servizio operativo, venga relegato ai margini di una attività assistenziale e chirurgica. Oltre alle carenze formative, sarebbe fortemente leso il rispetto per le professionalità presenti, principio questo assolutamente inderogabile. Una piena integrazione deve ispirarsi inoltre ad una massima armonia del personale in servizio, in una ottica lavorativa improntata alla disponibilità al dialogo.
La stragrande maggioranza del personale medico ed infermieristico dei dipartimenti di Cardiochirurgia, Cardiologia, Anestesia e Terapia intensiva pediatrica di Taormina abbia chiesto il trasferimento per mobilità presso altre strutture. Tutto questo proprio mentre permane pressante nel Presidio Ospedaliero la carenza del personale infermieristico, oltre che del personale ausiliario specializzato ed il mantenimento dei migliori standard dell’assistenza al paziente è legato ad un relativo sovraccarico lavorativo individuale degli operatori sanitari.
Presso la Cardiologia si eseguono attualmente interventi, oltre che di emodinamica, anche di cardiostimolazione e gli interventi delle complicanze dei Pacemakers o ICD, compresa la rimozione dell’intero sistema per via transvenosa. Per tale metodica Taormina è attualmente considerata riferimento nazionale e regionale, essendo l’unico Centro del Sud Italia e favorendo un enorme flusso di pazienti che anche dalle altre Regioni giunge in Sicilia. Tale intervento prevede, nelle linee guida nazionali e mondiali, la presenza di uno stand by chirurgico idoneo con Circolazione Extra Corporea, intervento che sino al novembre 2010 era realizzabile totalmente in house, mentre oggi è fattibile solo grazie ad un accordo firmato con l’Azienda Ospedaliera Papardo.
A questo proposito, proprio in ragione della esclusività territoriale del trattamento, è opportuno il riconoscimento regionale ufficiale, essendo per l’appunto, in molti casi, un trattamento salva-vita.
Uno dei pilastri del successo della sanità taorminese è legato alla stretta collaborazione ed alla sinergia tra le diverse Unità Operative, garanzia questa di professionalità integrate al servizio della comunità. A questo fine è sempre opportuna la ricerca di una pianificazione condivisa delle scelte, specialmente in riferimento a modifiche strutturali che possono comportare alterazioni importanti e talora stravolgimenti dell’esistente. Recentemente le sale operatorie del Day Surgery, con relativi ambulatori e salette di attesa per i degenti, sono state da un giorno all’altro requisite dalla Cardiochirurgia, obbligando gli operatori sanitari a svolgere la loro attività chirurgica (supportata, tra l’altro, da una utenza numerosa) presso altri locali in una veste di assoluta provvisorietà, senza alcuna certezza sulla definitività della sede; ancora, una parte della degenza intramoenia, alcuni spazi comuni destinati ai parenti dei pazienti ricoverati, alcuni depositi e le sale di attesa della Radiologia vengono, senza il necessario preavviso, scorporati dai reparti di origine ed annessi ad altro servizio o altro utilizzo senza quel minimo di valutazione congiunta con le altre Unità Operative che il buon senso imporrebbe e senza la ricerca di eventuali soluzioni alternative che possano ridurre al minimo il disagio, tangibile, per i reparti e conseguentemente per l’utenza. La ludoteca di Taormina, realtà importante nell’assistenza tanto psicologica quanto fisica e di intrattenimento per tanti giovanissimi pazienti, ha senz’altro rappresentato un grande esempio di civiltà, permettendo un miglioramento della qualità di vita dei bambini ricoverati, facilitando il superamento delle difficoltà legate alla malattia e creando, complessivamente, un clima a loro più favorevole per affrontare le problematiche di un ricovero. La ludoteca, quasi un mese addietro, ha dovuto sospendere la sua attività ludico-ricreativa, poiché nel contesto delle modifiche logistiche e strutturali i locali non si sono resi più disponibili. Ci auguriamo che nel più breve tempo possibile possa riprendere a svolgere la sua attività, non solo identificando celermente i locali da assegnare ma anche garantendo la certezza di una continuità di prestazioni. Complessivamente, la pianificazione e la realizzazione del progetto prevede un costo di gestione di 7 milioni e 800 mila euro per i primi due anni e di 8 milioni e 300 mila euro per gli anni successivi. Un significativo investimento per la sanità, dunque, ma anche per il contenimento dei costi di mobilità passiva, secondo l’analisi dell’assessore Russo. Si tratta di cifre importanti, di merito ancora maggiore in un momento di difficoltà economica della Regione. Anche alla luce di ciò si auspica una massima trasparenza delle spese sostenute, proprio al fine di poter dimostrare tutta la validità del progetto, nell’ottica della massima chiarezza possibile. Si ritiene, in ultima analisi, come sia chiave fondamentale per il P.O. di Taormina il sapere integrare e rafforzare l’esistente, oltre naturalmente al saper investire con lungimiranza per un futuro di qualità; tutto questo, però, senza distrarre risorse e mezzi da quelle realtà già operanti che sinora hanno garantito, con le loro professionalità ed il loro impegno costante, una sanità assolutamente di primo piano, orgoglio per il nostro comprensorio. Necessario infine un dialogo costante tra le diverse parti, che comprenda anche un coinvolgimento reale ed effettivo delle istituzioni di categoria, finalizzato alla risoluzione di incomprensioni con il personale, una serena analisi dello stress-lavoro, una migliore interazione con le altre Unità Operative, una pianificazione condivisa e concordata della logistica e degli interventi strutturali, una migliore capacità di affrontare eventuali problematiche ostative ad una piena espressione delle potenzialità del Centro. Tutto questo al fine di ottimizzare una sanità di eccellenza, che con il giusto apporto ed il sacrificio di tanti può ambire a risultati ancora più ambiziosi”.