Taormina. La “Perla” in prima linea nel progetto “Città senza dolore”. Taormina è impegnata da tempo, infatti, tra le cento città italiane, in un progetto dagli aspetti altamente umanitari. In sostanza ci si occupa del dolore, acuto e cronico, post traumatico e post chirurgico. In ospedale è, appunto, questo uno dei sintomi più diffusi. Trattarlo in modo soddisfacente e alleviarlo fino all’annullamento, rappresenta un segno di civiltà e di rispetto per il paziente. Il suo controllo è indispensabile per verificare la qualità dell’assistenza e la facilità di guarigione. Il suo trattamento, secondo gli standard attuali, è considerato un diritto del paziente. Un modo di trattare la sofferenza che vede impegnato da anni il primario del reparto di Anestesia dell’ospedale “S. Vincenzo” di Taormina, Filippo Bellinghieri. Quest’ultimo è stato il pioniere di questa attività nel comprensorio e ha avuto come punto di riferimento, appunto, il presidio ospedaliero di contrada Sirina. Nei reparti di tale complesso si promuovono gli interventi idonei ad assicurare la disponibilità dei farmaci analgesici. Adesso si va oltre e si è cercato anche la collaborazione con il mondo degli artisti. Un gruppo di pittori hanno dato vita, infatti, all’iniziativa intitolata “ComproMissioni”. Alla presenza del sindaco, Mauro Passalacqua, si è svolta la cerimonia di consegna dei quadri donati alla società “Isal Sicilia”, alla quale aderiscono numerosi medici impegnati, appunto, in questo settore. Un’iniziativa questa spinta dall’artista, Enzo Migneco, che ha avuto la collaborazione di tanti “colleghi”. I quadri, infatti, possono, in un certo modo, dare sollievo a quanti soffrono conferendo un aspetto migliore agli ambienti. Le opere, poi saranno collocate in parte nei reparti dell’ospedale. All’iniziativa, che potrebbe essere anche avere una prosecuzione nazionale, ha preso parte il sindaco, Mauro Passalacqua che, essendo primario del nosocomio taorminese, è molto sensibile a tali iniziative. Al tavolo dei relatori si è trovato anche l’assessore provinciale, Mario D’Agostino. Prosegue, dunque, l’azione, a tutto campo, per promuovere questa nuova forma di concezione all’approccio della malattia dolorosa. Esistono, infatti, terapie, importanti, anche per i malati terminali. Insomma una Taormina che è, ove possibile, senza sofferenza perché dotata, appunto, del cosiddetto “ospedale senza dolore”. “Certamente – ha spiegato Bellinghieri – la Città del Centauro è all’avanguardia in questo campo e dunque, adesso, si deve proseguire il cammino per migliorare sempre questo modo di concepire la sofferenza”.