Taormina. Appuntamento culturale di grande importanza quello in programma domenica 16 maggio, alle ore 18, in un noto hotel a 5 stelle del centro storico di Taormina, che si trova nei pressi del Commissariato di Ps. Antonella Ferrara, vicepresidente della “Associazione antiracket e antiusura Valle Alcantara”, ha organizzato l’evento dal titolo: “La malapianta”, a cui parteciperanno diversi personaggi di primo piano. L’apertura dei lavori è stata affidata al sindaco di Taormina, Mauro Passalacqua e all’assessore alla Cultura della Provincia regionale di Messina, Mario D’Agostino. La serata sarà introdotta da Antonella Ferrara e sarà moderata da Franco Di Mare, giornalista della Rai. Sono previsti gli interventi di: Salvatore Di Landro, procuratore generale di Reggio Calabria; Nicola Gratteri, procuratore aggiunto direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria; Francesco Alecci, prefetto di Messina; Enzo Mauro, questore di Messina; Domenico Calabrò, giornalista. Al meeting parteciperanno anche: Franca Gulotta, presidente della sezione taorminese della Fidapa; Giancarlo Moschella, presidente della “Associazione antiracket e antiusura Valle Alcantara”; Giuseppe Scandurra, presidente Federazione antiracket italiana e Sebastiano De Luca, presidente Confindustria Sicilia Alberghi e Turismo.
“La malapianta”: un libro di Nicola Gratteri.
“High tech e lupara”: potrebbe essere il titolo di un’improbabile parodia cinematografica. Invece è la sconcertante ma fedele fotografia che Nicola Gratteri ci dà della ‘Ndrangheta. In una veloce e appassionante conversazione con Antonio Nicaso, che sullo stesso argomento ha firmato con lui “Fratelli di sangue”, Gratteri ritorna ad approfondire un fenomeno criminale di portata internazionale che, dopo lunghi e colpevoli ritardi, inizia finalmente a essere percepito nella sua vera dimensione. A rivelare la forza dell’organizzazione criminale calabrese bastano poche cifre: il suo fatturato annuo è di 44 miliardi di euro, il 2,9% del Prodotto interno lordo. Il “core business” è rappresentato dal traffico di droga (la ‘Ndrangheta controlla quasi tutta la cocaina che circola in Europa): un ricavo di 27.240 milioni di euro all’anno, il 55% in più rispetto al ricavo annuo della Finmeccanica, il gigante dell’industria italiana. A questa spettacolare espansione fa da contraltare il degrado sociale e ambientale della Calabria, prigioniera di una criminalità che la opprime, ne sfrutta famelicamente ogni risorsa e poi l’abbandona impietosamente al suo destino. La crescita e la fortuna di questa “malapianta” viene raccontata attraverso temi ed eventi cruciali: dalle lontane origini alla stagione dei sequestri di persona, all’espansione sul territorio italiano e all’estero; dalle collusioni con la politica alla conquista della leadership nel traffico di droga, alle inquietanti vicende dei rifiuti tossici.NICOLA GRATTERI
Nicola Gratteri è attualmente uno dei magistrati più conosciuti della Dda. Impegnato in prima linea contro la ‘Ndrangheta, la criminalità organizzata calabrese, vive sotto scorta dall’aprile del 1989. Il 21 giugno 2005 , il Ros dei carabinieri ha scoperto nella piana di Gioia Tauro un arsenale di armi (un chilo di plastico con detonatore, lanciarazzi, kalašnikov, bombe a mano) che sarebbe potuto servire per un attentato ai danni di Gratteri. Probabilmente è colui che conosce meglio le distorsioni del sistema penale, investigativo e penitenziario che permettono alle tre grandi mafie italiane di prosperare.
FRANCO DI MARE
Franco Di Mare, giornalista professionista dal 1983, è uno dei volti più noti di Rai 1. Inviato speciale per il TG2 dal 1991 e dal 2002 per il TG1, ha seguito tutti i conflitti degli ultimi venti anni. Nel corso della sua carriera giornalistica si è spesso occupato di politica internazionale, è stato autore di servizi e documentari su mafia e criminalità organizzata. Ha intervistato eminenti personalità del mondo della politica e della cultura come Tony Blair, Simon Peres, Chirac, Yasser Arafat, Condoleeza Rice, Tzavo Mbeki, Nahgib Mahfuz, Amos Oz, George Amado, Eli Vizer. Per l’intensa e qualificata attività professionale ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui due Oscar della Televisione. Dopo vent’anni come inviato di guerra, ha deciso di ritirarsi dalle zone calde per dedicarsi alla conduzione televisiva (Speciale Tg1, Uno Mattina, Uno Mattina Estate e Sabato e Domenica). Nel 2009 ha pubblicato il libro “Il cecchino e la bambina. Emozioni e ricordi di un inviato di guerra” (Rizzoli).