Taormina. La Fidapa di Taormina presente in gran numero alla “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”, che si è svolta nei giorni scorsi a Messina in occasione del convegno: “Quello che le donne non dicono”. Erano presenti nutriti gruppi di 11 sezioni Fidapa della provincia, che hanno ricevuto il plauso della presidente del Distretto Sicilia, Eleonora Caserta. “Il convegno – hanno spiegato Hanne Simonsen Salsa e Paola Costa Ponturo, rispettivamente presidente e tesoriera della sezione Fidapa di Taormina – è stato introdotto e coordinato dalla presidente della sezione Fidapa di Messina, Susy Pergolizzi, impegnata in prima persona, che ha ricordato che in questa giornata va celebrato il coraggio delle donne, le quali devono avere la capacità di confrontarsi criticamente e non vittimizzarsi. L’intervento di Maria Teresa Arena, gip presso il Tribunale di Messina, ha illustrato le incongruenze e i limiti delle nuove leggi, introdotte in tutta fretta dai legislatori spinti probabilmente dall’onda emotiva causata dagli ultimi eclatanti episodi di violenza sulle donne. Il giudice ha spiegato inoltre le difficoltà a cui vanno incontro i magistrati operando con una normativa vaga che invece di snellire le procedure intasa gli uffici. L’intervento successivo di Rose Galante, psicoterapeuta, ha portato la platea nel mondo di Angela, la protagonista del suo libro, ovvero una giovane donna che spiega come è riuscita a sottrarsi alla spirale di maltrattamenti subiti. Lo ha fatto attraverso il trattamento psicologico, liberandosi dalla strategia del suo uomo violento che l’aveva isolata da tutti cominciando dagli affetti più cari, poi dagli amici e infine dal lavoro, per ottenere il controllo totale su di lei e quindi il dominio. Adesso Angela è libera, si è sposata, ha dei bambini ma soprattutto è viva. L’intervento della Chillemi, sociologa, ha posto l’attenzione sui numeri della violenza sulle donne nel mondo, numeri altissimi. In Italia, stando alle statistiche, ci sono meno omicidi che negli altri Paesi, ciò non toglie che dal punto di vista legislativo si trovi indietro, fatto dimostrato dal ritardo della ratifica delle leggi sulla prevenzione della violenza domestica, stabilite con la convenzione di Istanbul del 2011. Ha inoltre richiamato l’attenzione sull’uso della parola femminicidio che è violenza di genere, omicidio di genere ricordando i gravissimi episodi di violenze sulle donne accaduto nei Balcani, in India, in Messico, mentre l’uso della parola femminicidio, sebbene da più parti criticato per la pessima percezione uditiva, indica la violenza che talvolta subiscono fino a sfociare nell’omicidio, a tutti i livelli: sul lavoro, in casa e che arriva a coinvolgere pure i figli. Il convegno si è concluso con l’intervento breve della presidente della Commissione donne politiche sociali, Lucia Chisari e di Eleonora Caserta”.