Taormina. Con l’approssimarsi dell’imminente stagione estiva, i Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno intensificato i controlli al fine di garantire una serena e sicura stagione turistica sia ai cittadini sia ai numerosi turisti che si apprestano a venire nei prossimi mesi nel comprensorio taorminese. La scorsa settimana i controlli avevano interessato i locali della “movida” notturna e riguardato principalmente l’osservanza delle norme in materia di pubblico intrattenimento: una discoteca era stata sequestrata perché aveva organizzato una serata danzante nonostante il locale fosse sprovvisto della necessaria autorizzazione di Pubblica Sicurezza; il gestore di un altro locale era stato contravvenzionato con una sanzione pecuniaria di € 6.700 in quanto all’interno dell’esercizio erano state somministrate bevande alcoliche oltre le ore 3 del mattino. Questa volta, l’azione dei militari dell’Arma si è concentrata sul mercato illegale degli stupefacenti: nel corso della mattinata sono state infatti eseguite diverse perquisizioni domiciliari e veicolari, anche con l’ausilio di personale del Nucleo Cinofili Carabinieri di Nicolosi. Un giovane è stato segnalato all’Autorità Prefettizia poiché trovato in possesso di circa 7 gr. di marijuana, mentre un’altra persona è stata denunciata in quanto all’interno della propria abitazione sono state rinvenute alcune dosi di marijuana, due bilancini di precisione e numerose pasticche, che saranno inviate al R.I.S. di Messina per accertarne la composizione chimica e quindi risalire a possibili proprietà allucinogene. Al riguardo, particolare attenzione infatti viene posta dai Carabinieri al contrasto della sempre più diffuse “smart drugs” o “droghe furbe”, nomi con i quali vengono chiamate le sostanze di sintesi di nuova concezione molecolare (simili alla canapa indiana) o le droghe vegetali e naturali, composte da parti fresche o secche di piante, che possono avere gli stessi effetti delle droghe tradizionali. “Droghe furbe” perché eludono la normativa sulla droga, in quanto non sono presenti nelle tabelle delle sostanze stupefacenti, talché ne rende automaticamente legale la loro vendita. Le nuove “smart drugs”, che comunque inducono dipendenza, vengono consumate soprattutto in ambienti giovanili, e ne vengono sottovalutati i rischi per la salute e gli effetti dannosi provocati, quali nausea e vomito, ansia, palpitazioni, crisi epilettiche, con conseguenze di fenomeni allucinogeni, talvolta imprevedibili. Le materie prime arrivano dalla Cina, vengono lavorate e miscelate con altre sostanze sintetiche, fino ad ottenere un composto a volte simile alle spezie utilizzate comunemente in cucina per aromatizzare le pietanze. Ma come nello spaccio delle sostanze stupefacenti tradizionali (cocaina, marijuana eroina) anche le “smart drugs” hanno sul territorio italiano una rete di distribuzione che cerca di creare nuove “piazze” di consumo. Gli esiti di laboratori, hanno recentemente riscontrato la presenza di cannabinoidi sintetici inseriti nella tabella degli stupefacenti, ma anche di sostanze di recente sintesi non ancora conosciute come droghe ma dall’altissima pericolosità per la salute.