Taormina. Nota del sindaco di Taormina, Mario Bolognari, oggi 7 agosto 2020.
“A seguito di proteste sollevate a proposito di lavori per la realizzazione di un punto di ristoro al Teatro Antico – spiega il sindaco – si informa la cittadinanza di quanto segue”.
“Per quanto riguarda la realizzazione di un punto di ristoro all’interno dell’area del Teatro Antico va ricordato che essa discende da un bando espletato nel lontano 2010 e che si è trascinata per anni prima di giungere a conclusione con la assegnazione alla attuale concessionaria dei servizi aggiuntivi, biglietteria, libreria, etc.. Chi solleva oggi il problema evidentemente ha dormito negli ultimi dieci anni sonni profondi, cullandosi sui sogni di gloria di un turismo dozzinale e da rapina. Oggi finalmente si sta completando una offerta turistica e culturale seria e integrata”.
“Va solo ricordato, per inciso, che punti di ristoro esistono in tutte le aree archeologiche e in tutti i siti culturali del mondo e della stessa Italia. Basti pensare a Pompei, grande attrattore turistico e area archeologica di fama mondiale. Taormina, purtroppo, si distingue per ritardi, immobilismo e fatalismo, dove il non fare appare l’unico rifugio degli incapaci”.
“Altra questione, invece, è costituita dai lavori edili al Semaforo. Si tratta di un intervento di restauro conservativo, senza aumento di volumetria, che si sta realizzando con tutti i pareri previsti dalla legge. La presunta sopraelevazione è un pergolato, anch’esso autorizzato. L’allarmismo che è stato montato ad arte fa parte di una subcultura che vede marcio dappertutto, soprattutto dove non c’è. Per maggiore tranquillità sarà fatto un sopralluogo da parte dell’ufficio tecnico per verificare la regolarità degli interventi effettuati e da effettuare e la corrispondenza con quanto autorizzato”.
“Ricordo che alla riapertura al pubblico del Teatro dopo il lockdown abbiamo fatto un sopralluogo insieme con la direttrice del Parco e l’assessore regionale ai Beni culturali e tutto appariva coerente con gli obiettivi definiti dall’amministrazione regionale. Forse con un po’ di buon senso si sarebbe potuto serenamente ipotizzare che proprio all’interno del Teatro Antico non poteva accadere che dei lavori fossero contrari alle norme o abusivi. Per questo motivo mi è sembrato fino ad oggi inutile intervenire, proprio perché si tratta di una tempesta in un bicchier d’acqua. Buona soltanto a perdere del tempo che potrebbe essere applicato più produttivamente in altro modo”.