Taormina. Il sindaco di Taormina, Mauro Passalacqua, è intervenuto ieri sera in Consiglio comunale, soffermandosi sul bollente caso “Valentino-Sferra” e su tanti altri argomenti che hanno animato la vita politica cittadina in questo ultimo periodo. “L’amarezza e la delusione, privata e politica, per la fuoriuscita dei consiglieri comunali Valentino e Sferra dal quadro di maggioranza – ha spiegato Passalacqua, che oggi (12 maggio) festeggia 54 anni – debbo oggi sommariamente archiviarle tra le tante aspettative e i mille sogni infranti che mi hanno sin qui accompagnato in questa sindacatura che intendo caratterizzare per senso di responsabilità e assoluto spirito di servizio verso la mia città. Tuttavia, l’ingenerosità palesata prima nella conferenza stampa e successivamente nel comizio dei due consiglieri comunali, con l’on. De Luca, merita che mi soffermi sull’argomento perchè alcune notizie da loro fornite si riapproprino del grado di verità di cui sono state private e si consenta non tanto alla politica (che della verità dei fatti è attenta testimone), ma alla cittadinanza, di non rimanere confusa da verità distorte o molto spesso di comodo. Se verità deve essere, verità sia a sgombrare il campo da qualsiasi equivoco. E ognuno si assuma le proprie responsabilità. Non v’è dubbio che questa Amministrazione porti con sè tutti i problemi di una coalizione creata con soggetti politici di estrazione diversa e a volte anche distante. Di ciò ne ero consapevole e tutti insieme riuscimmo a trovare nel programma amministrativo il punto d’incontro che ha garantito il superamento delle posizioni di partito individuando un solo obiettivo comune che era, è, e rimane il futuro della nostra città. E’ nata così: Tutti insieme per Taormina, trasformata poi in credenziale vincente per l’elettorato. Un programma senza grandi voli pindarici, frutto di un’attenta analisi del territorio dal punto di vista turistico, economico e sociale e quant’altro incida e interagisca con lo sviluppo e la crescita della nostra comunità. Ed è troppo facile, oggi, salire i gradini di un palchetto e aggrapparsi a un microfono per infangare il lavoro attento e scupoloso che questa Amministrazione ha portato avanti per garantire che quel programma, etichettato come disatteso, possa essere messo in atto. A chiunque è concessa l’azione di critica, ma mi lascia perplesso che di ciò si appropri chi conosce profondamente il lavoro fin qui svolto. Un impegno costantemente portato avanti per arginare innanzitutto una situazione debitoria devastante per l’economia dell’Ente, ma anche un’organizzazione dirigenziale che non riusciva più a far fronte alle reali esigenze dell’azione amministrativa. A tutto ciò si aggiunga un contenzioso che quotidianamente continua a sfornare sempre nuovi e a volte inattesi problemi che si perdono nelle memorie di vecchie e a volte antiche Amministrazioni e il gioco è fatto. Tutto questo ha un solo nome in questa città: pericolo di dissesto! E di questo non siamo certo noi i responsabili. Se responsabilità ci si vuole dare non può che essere quella di aver garantito presenza e continua attenzione affinchè questa città non subisca oltremodo i segni di una crisi economica, che non sta risparmiando nessuno e che, con un dissesto economico dell’Ente, vedrebbe i nostri concittadini ulteriormente gravati nei costi di servizi. Se questo è il motivo che ci ha portato a ritardare nell’attuazione del programma, non ce ne si voglia, ma l’economia delle famiglie taorminesi ha catturato le nostre attenzioni prima di poter attuare qualche opera pubblica. Ma consiglio a chi va blaterando che abbiamo tradito il patto con gli elettori di andare a rileggersi la mia relazione annuale dello scorso anno sull’attività svolta, mentre, in attesa che si completi il tempo per la pubblicazione della seconda, vorrei ricordare quanti e quali impegni abbiamo dovuto affrontare nel corso di quest’ultimo inverno per gli eventi calamitosi verificatisi sul nostro territorio: Lappio, via Crocifisso, Chiusa e Mazzarò sono alcuni esempi. Vi assicuro che non è stato un lavoro da poco ed è per questo che le parole ballerino e giramondo mi scivolano addosso. La mia unica assenza è stata per andare a Milano per la presentazione di Taormina Arte. In quanto a ballerino? Beh, forse questo è vero nella misura in cui non ho voluto appagare la richiesta di chi, forse troppo innamorato di se stesso, per San Valentino si voleva regalare una presenza nel Cda dell’Asm e forse anche una presidenza, ma, attenzione, non con una espressione taorminese. La verità va detta!. E quando si effettua una trattativa di questo genere è giusto che la si dica anche ai propri consiglieri; perchè se il sottoscritto appare a qualcuno come la bella addormentata nel bosco, la verità è che atteggiamenti come questo sono invece serviti ad aprirmi pian piano gli occhi e oggi ho acquisito la giusta consapevolezza per saperli fronteggiare. E nel giorno della verità, le considerazioni vanno fatte tutte e fino in fondo. E’ giusto non dimenticare l’accordo che l’on. De Luca ha sbandierato sotto il naso di tanti per la costituzione del Distretto turistico e che, con grande onestà mentale, dichiaro di avre firmato per troppa fiducia e con troppa velocità. Questo verrà rimesso in discussione affinchè Taormina abbia il ruolo che merita e che le è proprio per storia e rango. Ma poichè la controversia politica sul tema non nasce nè finisce con l’istituzione del Distretto turistico, colgo l’occasione per invitare tutti a mantenere sull’argomento serenità di giudizio e assoluta imparzialità di valutazione. A ognuno il suo ed è per questo che non va più sottaciuto anche il colpevole ruolo della ex classe dirigenziale comunale che per inefficienza non ha saputo adeguatamente sostenere i pochi indirizzi amministrativi individuati. E allora non ci scandalizziamo se questa Amministrazione ha avuto il coraggio di rivedere, quasi totalmente, l’apparato dirigenziale del Comune e non ci si scandalizzi se con essa si è verificato un alternarsi di segretari e direttori generali: la storia e le motivazioni che hanno portato alla nomina e alla sostituzione di ognuno di loro sono chiari a tutti e mai l’Amministrazione ha agito in modo tale da determinare il disimpegno. Considerazione a parte merita l’Asm, dove gli scollamenti tra l’Amministrazione e la gestione dell’azienda hanno avuto un ruolo importante nella rivisitazione dei vari Cda, ma di questo si è ampiamente dibattuto in varie sedute del Consiglio comunale ed è inutile ritornarvici sopra nella consapevolezza che la recente nomina del Cda abbia tutte le carte in regola per garantire una guida affidabile e un recupero dell’attività gestionale ed economica dell’azienda. Il lavoro che ci attende è tanto e non è il momento di lasciarsi andare a polemiche improduttive. Salto quindi a piè pari le sanguisughe attaccate al mio collo ricordandomi e ricordando che ogni buona famiglia ha i suoi piccoli problemi; ma ogni buona famiglia nel bisogno sa ritrovare quel senso di umiltà che la rende forte di fronte alle avversità. E’ vero, in questa famiglia allargata che è la mia Amministrazione, vi sono persone con cui bisogna confrontarsi in maniera più coriacea, ma è anche vero che oggi guardandomi attorno vedo e trovo gli occhi di tanti amici che mi confortano e mi incitano ad andare avanti, nonostante le amarezze e i dispiaceri che questo ruolo riserva. Per sgombrare ogni dubbio ai consiglieri di minoranza, ribadisco la nostra assoluta certezza di proseguire nel percorso amministrativo intrapreso, dedicandoci all’attuazione del programma e cercando di rispettarne i tempi nella convinzione che questa Amministrazione saprà farsi interprete delle reali esigenze della collettività, garantendone la crescita e quindi il futuro. Taormina attende delle risposte e questa Amministrazione riuscirà a darle raggiungendo gli obiettivi prefissati. Ci attende un lavoro impegnativo che coinvolgerà da subito tutti nei propri ruoli e nelle proprie competenze. La speranza è che al traguardo questa grande famiglia abbia riconquistato tutti i numeri e tutti gli uomini che dopo averla ideata con il proprio sostegno l’hanno resa vincente”.