Taormina. “Con la seduta di Giunta di questa mattina si è conclusa la seconda parte della manovra legata al dissesto finanziario del Comune di Taormina. Sono stati deliberati cinque nuovi provvedimenti che si aggiungono ai quattro deliberati il 31 luglio e il 17 agosto dal Consiglio comunale”: a dichiararlo è il sindaco di Taormina, Mario Bolognari.
“La manovra complessivamente riguarda la rideterminazione delle aliquote che, a causa del dissesto finanziario devono essere portate al massimo secondo la legge. Avevo preannunciato che nel caso specifico di Taormina non sarebbero intervenuti aumenti e posso confermare quella dichiarazione. Nel concreto si tratta di questo:
1) L’imposta di soggiorno resta quella già determinata e attualmente in vigore. Non sono previsti aumenti;
2) La TARI, che andava comunque rideterminata indipendentemente dal dissesto, prevede un aumento dei costi e quindi della tassa che, però, viene azzerata dai ristori statali per le imprese e dagli aiuti anti-Covid regionali per le famiglie. Con queste compensazioni non sono previsti aumenti;
3) L’IMU non ha subito aumenti;
4) L’addizionale IRPEF è stata aumentata dell’1 per mille. Si tratta non di un aumento sul reddito, come erroneamente qualcuno pensa, ma sull’imposta. Pertanto per i redditi più bassi l’addizionale non si applica e quindi non c’è alcun aumento; per i redditi medi l’aumento potrà incidere da circa 10 a circa 20 euro all’anno; per i redditi più alti l’aumento potrà toccare i 30 euro circa all’anno;
5) La bolletta dell’acqua non subisce alcun aumento;
6) I servizi a domanda individuale (asilo nido, refezione scolastica, illuminazione votiva, uso palazzi comunali e parcheggio di Porta Pasquale) non subiscono alcun aumento, superando abbondantemente il 36% di copertura come previsto per legge;
7) Il canone unico (pubblicità e affissioni, occupazione suolo pubblico e le aree mercatali) non subisce aumenti e restano confermate le tasse in vigore;
8) Gli oneri di costruzione e di urbanizzazione vengono aggiornati all’aumento ISTAT del 1%, decisione che non dipende dal dissesto, ma dalla legge che prescrive l’adeguamento agli indici ISTAT fatto periodicamente. Indipendentemente dal dissesto, quindi si sarebbe dovuto comunque fare. Faccio rilevare che gli aumenti del 400% paventati anche sulla stampa e da dichiarazioni azzardate da parte di nostri critici non avevano e non hanno alcun fondamento. C’è da chiedersi chi e perché abbia inventato di sana pianta questa notizia falsa;
9) Infine i diritti di segreteria sulle medesime concessioni edilizie restano quelle in vigore, senza alcun aumento. Va aggiunto che è stata prevista la tariffa per la CILA, mai determinata precedentemente, che pertanto è una nuova previsione obbligatoria per legge.
Posso confermare che dal punto di vista degli interessi dei cittadini, che abbiamo cercato di tutelare al massimo, le conseguenze del dissesto non sono catastrofiche, come qualche commentatore ancora in queste ore continua a sentenziare senza informazioni precise e senza la necessaria competenza su una materia così delicata e complessa”.