Taormina. Il Consiglio comunale ha votato, a larga maggioranza, la nuova interpretazione del “famigerato” art. 23 dello Statuto comunale che riguardava ristrutturazione e realizzazione degli alberghi. Un argomento questo considerato importante anche perché, vista la naturale predisposizione turistica di Taormina, in città vi sono attive oltre un centinaio di strutture ricettive che dispongono di circa settemila posti letto. “Fino adesso la normativa in questione – ha spiegato Fiero Messina, nelle sue vesti di presidente della Commissione consiliare competente e soprattutto, esperto della materia – chiedeva che tutte le opere riguardanti le attività alberghiere della cittadina turistica dovevano essere sottoposte al vaglio del Civico consesso. Gli uffici preposti, però, dovevano far arrivare, tra gli incartamenti indirizzati all’assemblea cittadina da esitare, anche interventi banali come, ad esempio, un rifacimento di una facciata o una ristrutturazione interna. Lavori questi, cioè, di ordinaria amministrazione e che non possono certo attendere i tempi tecnici dettati dall’assemblea cittadina. Con l’approvazione dell’interpretazione oggettiva della norma si prevede che saranno oggetto di esame dei consiglieri riuniti solo quegli interventi che variano la capacità ricettiva esistente degli alberghi ed altre opere più importanti. In questo modo si elimineranno le lungaggini burocratiche che rischiavano, di fatto, di bloccare l’attività stessa degli alberghi, dato che questi hanno un margine di tempo limitato per la manutenzione che solitamente viene realizzata in bassa stagione”. Per arrivare a questo importante innovazione della norma, che è diventata immediatamente esecutiva dopo il recente pronunciamento del Consiglio comunale, ci sono voluti almeno 9 mesi di lavoro allo scopo di venire incontro alle esigenze degli industriali dell’ospitalità.
Caro Antonio…Dire chi sono gli individui in questione, sarebbe inutile:Tanto lo negherebbero e non solo ,ma sicuramente pur di non perdere la faccia mi denuncerebbero pure per calunnia.
Circa 30 anni fà, io lavoravo x una nota azienda Italoamericana:(con contratto a data indeterminata) Qualcuno mi convinse a rientrare in sede e fra una promessa e l’altra io tanto scaltro, quella volta fui tanto scemo da farmi convincere:
I mesi passavano e i riscontri non arrivavano; sai cosa feci? Aspettai il 30 di luglio (quando la struttura era piena come un uovo) raccattai tutte le mie cose e la sera mi presentai in direzione, e dissi; IO STASERA HO FINITO DI LAVORARE PER VOI BUONANOTTE.
Morale: se il personale alberghiero taorminese,farebbe la stessa cosa,chiedendo che gli gli venga fatto seduta istante un contratto annuale a data indeterminata,o andrebbero tutti a casa; Cosa succederebbe???
Ps,Naturalmente io scrivo tanto x, figuriamoci se a Taormina il personale alberghiero farà mai na roba simile, sarebbe come una nevicata d’agosto.
Daniele M.
Bravo Daniele ,ad informare l’accaduto tra i due “presunti ” direttori
d’albergo..ma, a mio avviso doveva essere quel Direttore intimato dall’altro a farsi i c…i suoi, a denunciare di quanto fosse successo.
Purtroppo di questi casi ce ne sono sempre stati( in ambienti piu’ alti) e anche ben piu’ gravi facendo un danno all’economia del paese.
Evviva, a Mazzarò ed all’Isola bella si respira aria nuova in vista del nuovo attacco ambientale para-alberghiero
Io ritengo giusto e necessario che una struttura turistica si presenti al meglio, ed’è necessario fare dei lavori di manutenzione; E naturalmente la manutenzione non si può certamente fare coi locali aperti al pubblico.
Ma è mai possibile che guarda caso nel periodo invernale il 99,9/x 100. d di queste strutture ricettive necessiti annualmente di fare dei lavori d di restauro? E li debbono fare tutti insieme dal 1° novembre al 1°marzo?
E per favore non venitemi a dire che non ce lavoro, In quanto non molto tempo fà delle agenzie turistiche volevano acquistare dei posti letto per il periodo invernale: e quando qualcuno (direttore) ha manifestato il suo consenso ; qualche altro gli fece presente che lui era pagato tutto l ‘anno , e quindi lo invitò a farsi i cazzi suoi.
DANIELE M.