Taormina. I carabinieri della Compagnia di Taormina hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal sezione dei Giudici delle Indagini preliminari di Messina nei confronti di un giovane rapinatore catanese di 22 anni. I militari lo hanno raggiunto presso la Casa Circondariale di Ragusa dove il malvivente era già detenuto in regime di custodia cautelare dallo scorso 10 febbraio, poiché ritenuto responsabile di due rapine in banca perpetrate a Modica (RG) e Piedimonte Etneo (CT). Il provvedimento eseguito ieri fa invece riferimento ad un altro episodio avvenuto nel Comune di S. Teresa. L’ordinanza, nello specifico, scaturisce dalle attività investigative conseguenti ad una rapina perpetrata ai danni della Banca Monte dei Paschi di Siena con sede in via Porto Salvo. Era il 1° ottobre dello scorso anno quando un ragazzo molto alto, a volto scoperto e armato di taglierino, aveva fatto irruzione nella filiale minacciando clienti e operatori. L’uomo in quell’occasione scavalcò le scrivanie e raggiunse l’operatrice allo sportello. La donna, evidentemente terrorizzata, sotto la minaccia del cutter, consegnò oltre seimila euro. Anche il direttore della filiale, intervenuto in soccorso fu, allo stesso modo, minacciato. Il rapinatore si dileguò, poi, senza lasciare tracce. Sul posto erano intervenuti i carabinieri della Stazione di S. Teresa e l’unità investigativa della Compagnia di Taormina. Sulla base delle dichiarazioni dei testimoni si era proceduto alla acquisizione delle tracce lasciate sulla scena del delitto e dei filmati. Il rapinatore aveva operato a volto scoperto e con un abbigliamento appariscente, una tuta da lavoro arancione con strisce catarifrangenti. Particolarmente accentuati erano poi alcuni tratti somatici che, insieme a tutti gli altri numerosi indizi, hanno di fatto consentito agli investigatori l’identificazione del colpevole nel giovane dopo che lo stesso era stato arrestato a Ragusa per altre rapine. I carabinieri hanno acquisito i dettagli di quell’operazione ed hanno effettuato ulteriori raffronti. Tutti i tasselli fino a quel momento acquisiti ed i nuovi riscontri effettuati, hanno portato alla precisa ricostruzione del puzzle. Gli investigatori sono ancora al lavoro per individuare eventuali complici.