Taormina. Autentico bagno di folla alla presentazione dei libri dei giornalisti Luca Serafini di Mediaset (“La rivoluzione di Giuseppe”) e Massimo Arcidiacono e Maurizio Nicita della Gazzetta dello Sport (“Papaveri e papere”), svoltasi nella splendida terrazza dell’Hotel Isabella di Taormina, grazie all’ospitalità della famiglia De Luca. A organizzare l’evento, è stata la Gais Hotels Group (della stessa famiglia De Luca), in collaborazione con Libreria Mondadori di Taormina e Libreventi (che ha visto la straordinaria professionalità di Antonella Ferrara). A presentare la serata, con la solita maestria, invece, è stato l’esperto e bravo Umberto Teghini, giornalista di Antenna Sicilia e conduttore della fortunata trasmissione “Salastampa”. Presenti centinaia di invitati, tra cui: il vicesindaco di Taormina, Ivan Gioia; il sindaco di Castelmola, Orlando Russo; il sindaco di Gallodoro, Alfio Currenti e i consiglieri comunali di Taormina Pina Raneri, Vittorio Sabato e Piero Benigni. Qui in basso, pubblichiamo, in rigoroso ordine alfabetico, i corsivi di Massimo Arcidiacono, Maurizio Nicita e Luca Serafini, oltre ad alcune foto della meravigliosa serata, durante la quale sono stati festeggiati anche i 5 anni del giornale on line Vai Taormina.
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Taormina. Il rosso della lava (quella dell’ennesima e scenografica eruzione dell’Etna: come si vede bene dalla Rocca!), l’azzurro del cielo e del mare, il verde degli alberi che a fatica s’inerpicano verso il Teatro Antico, il variopinto “passio” dei turisti sul Corso. Taormina, nel mio immaginario, è sempre stata un esplodere di colori. Da quando, ragazzino a Catania, era sinonimo di giorno di festa, del viaggio (seppur minuscolo): una porta sul mondo, sulla trasgressione… Sulle ragazze. E anche stavolta, la presentazione del nostro libro è stata per me, soprattutto un’esplosione di colori. Accompagnata dall’ansia di prestazione e dall’incertezza di ogni ritorno a casa. Verrà la gente? Sapremo interessarla? Ritroverò qualche amico perduto? Gioiremo della nostra sicilianitudine?
Ecco, io e Maurizio, con “Papaveri e Papere” (il nostro libro sui potenti del calcio, nato quasi per sfida e per gioco) abbiamo un po’ girato l’Italia, da nord a sud, ma a Taormina, alla terrazza dell’Hotel Isabella, è stato speciale. Il pubblico mi è sembrato divertirsi, Saro Laganà è stato un eccezionale factotum, Antonella Ferrara una perfetta (e fascinosa) organizzatrice, Umberto Teghini un presentatore attento e puntuale. Dimentico qualcuno? Sì, Luca Serafini, di cui non conoscevo abbastanza competenza e simpatia. Ad Antonella, lì per lì, mi è venuto da fare una proposta: perché non replicare? Farne una mini-rassegna di libri a tema sportivo? Qualcosa che in Italia ancora non esiste. E lì, nel suo volto, ho visto una smorfia: non è così facile, non è così semplice. Eppure il turismo si evolve, diventa esigente. Oggi chiede occasioni di cultura e di incontro. Credo che la Sicilia debba e possa ripartire da questo. Possa e debba diventare un’unica e grande Taormina. Non dare ai talenti, come Antonella e Saro, le occasioni che meritano, sarebbe togliere a tutti noi siciliani.
Massimo Arcidiacono
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Taormina. Toccare il cielo con un dito dalla terrazza dell’Hotel Isabella non è solo la metafora del mio stato d’animo di un mercoledì a Taormina, ma è un dato di fatto. Sospeso fra mare ed Etna questo posto da sogno ha cullato su una nuvola le nostre passioni di scrittura. Un pubblico attento e critico ha fatto il resto facendo sì che esperienze diverse e passioni vissute si alternassero in un caleidoscopio che credo sia risultato piacevole alla piccola folla assiepata in terrazza. La competenza e il fascino di Antonella Ferrara hanno poi fatto da collante insieme alla sapienza dell’amico e collega Umberto Teghini. Il resto, in una serata più intima, mi è servito a ricordare che Taormina è un po’ casa, per accoglienza e affetto ricevuti e ricambiati. E qui subentra il cuore immenso di Saro Laganà e la sua capacità di mettere tutti a proprio agio con la sua risata trascinante. E così fra le esilaranti barzellette di Luca Serafini, le deliziose sarde a beccafico de “La Botte” e l’ironia mai banale di Leo, la serata è volata via. Arrivederci Taormina, sei entrata nel mio cuore mezzo secolo fa, quando tenuto per mano da mamma, alla fine della premiazione dei David di Donatello, io bimbo un po’ spaurito nella folla ricevetti una rassicurante carezza di un signore dal sorriso ammaliante: era Vittorio De Sica.
Maurizio Nicita
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Taormina. La terrazza dell’Hotel Isabella sul Corso Umberto di Taormina è un posto dove puoi toccare con mano l’ipotesi del paradiso, perché ogni cosa che vedi, ogni persona che ti parla, ogni mano che stringi ti conferma che la vita è bella e il paradiso puoi trovarlo in terra. Con intorno il mare, il cielo azzurro di Sicilia, le gioiose ferite dell’Etna che squarciano la nube intorno alle sue vette. Chiunque ti stia intorno è un amico: Saro Laganà che compie il quinto anno del suo giornale on line “Vai Taormina”, cuore pulsante dell’amore per questa terra. Antonella Ferrara che vive di libri e con i libri. Maurizio Nicita e Massimo Arcidiacono che cullano la loro creatura cartacea “Papaveri e papere”, dissacrante spaccato del grottesco mondo calcistico governato da presidenti comici e maldestri prima che audaci o furbi. E Umberto Teghini, sempre pronto a spendere parole con enfasi su tutto questo. L’invito a presentare “La rivoluzione di Giuseppe” (Gruppo editoriale Viator) consente di immergere e nutrire i nostri sentimenti per questa terra e per questa gente per qualche ora celeste, a spasso tra Letojanni e Giardini Naxos, a pranzo con l’artista scultrice Edy Gree e il pirotecnico Leopoldo, anima e carattere sollevati dal suolo. L’aperitivo al Grand Hotel Timeo prima del concerto di Jim Kerr e Charlie Burchill, i “Simple Minds”, prima di una cena a “La Botte” tra aneddoti e storia presente e passata, restituiscono all’uomo del Nord che si pitta di essere scrittore, un’energia e un entusiasmo nuovi, inediti, corroboranti vivendo un tempo lontano dal mondo abituale. Un mondo che a Taormina dovrebbe abbeverarsi ogni giorno di questa lieve sensazione di giovinezza. L’elenco di chi divide con noi questa euforia in ore magiche come di un miracolo che si ripete è lungo: ovviamente il mio grazie va alla famiglia De Luca che ha organizzato l’appuntamento culturale e ci ha ospitati all’Hotel Isabella; ad Antonella Ferrara che ha promosso in maniera brillante l’evento, riuscito benissimo, insieme alla famiglia De Luca; agli amici giornalisti Umberto Teghini, Massimo Arcidiacono e Maurizio Nicita e a tutti gli ospiti che ci hanno seguito con interesse. Con ciascuno di loro è possibile scambiare un sorriso, una frase, un intreccio di opinioni accarezzato dai profumi di queste rocce a picco non sul mare, ma nel mare, con l’Isolabella che pare aspettarti perennemente immersa nei suoi colori e nel suo vento. Abbiamo bisogno di ore come quelle che si vivono in questa letizia attraversata dalle inquietudini quotidiane che per uno spicchio di tempo paiono lievi e ragionevoli. Come sempre, non c’è malinconia nel ripartire perché torneremo presto.
Luca Serafini