Taormina. Tredici persone, tra amministratori, funzionari e dirigenti di impresa, sono indagate dalla Procura della Repubblica di Messina nell’ambito di un’inchiesta sulla concessione di un appalto e la gestione della raccolta dei rifiuti a Taormina. La Polizia municipale ha notificato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini. Il sostituto procuratore ha ipotizzato, a vario titolo, i reati di abuso d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture. Gli indagati sono un ex sindaco, la sua giunta, il direttore dell’Ufficio Ambiente del Comune, tre dirigenti della società di raccolta e smaltimento dei rifiuti e due responsabili del cantiere della stessa società nella “Perla dello Jonio”. Le indagini erano state avviate nel 2007 dalla Polizia municipale. Al centro dell’inchiesta, la delibera del novembre del 1999 con la quale l’Amministrazione comunale concedeva il servizio di igiene ambientale con affidamento diretto a una società mista di raccolta e smaltimento dei materiali di scarto, senza che il Comune detenesse il controllo gestionale o finanziario della società. Alla società di raccolta dei rifiuti sono contestati l’omissione di servizi di pulizia, l’avere percepito diverse migliaia di euro l’anno dal Comune per indumenti di operatori ecologici mai utilizzati e il costo degli stipendi di 41 operai a fronte dei 36 veramente in campo.