Taormina. “Dal vostro inviato” di Gaetano Saglimbeni, taorminese doc, ex redattore del settimanale Gente, è una raccolta di storie vere che si possono raggruppare in tre principali tematiche: Sport (Nadia Comaneci, Paolo Rossi, le Olimpiadi del 1980 e i campionati di calcio in Argentina e in Spagna); Hollywood (Betty Hutton, Judy Garland, Jean Simmons, Paul Newman, Ava Gardner, Montgomery Clift, Carole Lombard, Marilyn Monroe, Laurence Olivier, Vivine Leigh, Clark Gable, Rodolfo Valentino e Humphrey Bogart); Sicilia (il “califfo” Pippineddu, il vero amante di Lady Chatterley, Peppino D’Allura e sposi siciliani finiti in tribunale). Spiccano poi le altre storie o meglio gli incontri tra l’autore e Sandro Pertini, Leonardo Sciascia, Alexandr Solgenitsin, Farah Diba, la modella inglese Twiggy. Gaetano Saglimbeni è un testimone del suo tempo che racconta le storie di ogni personaggio-protagonista con assoluta veridicità dei fatti, avendoli conosciuti personalmente e lungamente intervistati, saltano fuori così vite assurde, divertenti, terribili, bizzarre, piene di gioie e dolori, insomma “miserie e nobiltà” di noti divi del cinema americano, grandi dello sport mondiale, personaggi famosi della politica, della letteratura, della moda e dell’arte di oltre trenta anni di storia. È subito evidente che, come inviato sportivo, l’autore ha vissuto in diretta momenti storici come la vittoria di Sara Simeoni e Pietro Mennea in quella triste Olimpiade di Mosca del 1980 o la sconfitta dell’Italia nei mondiali di calcio in Argentina nel 1978 e la vittoria dell’Italia nei Mondiali di calcio in Spagna nel 1982. La storia più toccante è quella di Nadia Comaneci, giovanissima ginnasta-prodigio rumena che ha strappato alla giuria severa delle Olimpiadi di Montreal nel 1976 ben cinque medaglie e che dopo questo trionfo, tornata in patria, subì la violenza e la persecuzione del figlio del dittatore Ceausescu. Le storie dei divi di Hollywood sono quasi tutte simili, leit-motiv i soldi e la fama non fanno la felicità. Ricchi, belli e famosi gli attori e le attrici hollywoodiani/e cercano rifugio nell’alcool o nella droga, spente le luci della ribalta non riescono ad affrontare la vita normale e reale. Alcuni poi riescono a disintossicarsi come Betty Hutton, la mitica “bionda incendiaria”, che lascia tutto e diventa perpetua in una piccola parrocchia cattolica di Portsmouth o come Jean Simmons che lava pavimenti e gabinetti per anni al Betty Ford Center, uscendone completamente rinata; altri invece ne sono stroncati giovanissimi nel pieno della loro carriera come Montgomery Clift, la mitica Marilyn Monroe o Judy Garland, il celebre “usignolo d’America”. Saglimbeni, inoltre, con maestria rivela le mille contraddizioni dei divi americani che spesso si sono creati dei personaggi ben diversi da se stessi: Rodolfo Valentino, amato e desiderato da tutte le donne del mondo per la sua virilità, a detta delle ex mogli “ in privè” era “un piumino rosa, una cocotte imbellettata”; Cary Grant, recordman del bacio più lungo sullo schermo, sembra che fosse una delusione sotto le lenzuola; Charlie Chaplin, che tutti ricordano come uno dei film più romantici in assoluto “Luci della città” , insidiò la giovanissima amante al magnate della carta stampata, William Randolph Hearst,che lo ospitava sul suo panfilo in crociera e quello accecato dalla gelosia, sparando al buio, colpì a morte un regista che non c’entrava per nulla. Chi meglio poi di un siciliano può interpretare le contraddizioni dei siciliani, di Brancatiana memoria sono le storie che ruotano intorno alla Sicilia: Pippineddu, il “califfo dei poveri” salta alle cronache per avere 36 figli ufficiali e un harem di tantissime donne; la baronessa Frieda Richthofen, moglie dello scrittore inglese Lawrence, è l’ispriratrice insieme al mulattiere taorminese, Peppino D’Allura, del romanzo più scandaloso del Novecento, “L’amante di Lady Chatterley” (Saglimbeni ha dedicato a questa storia un intero libro: “Lady Chatterley e il mulattiere” (2003); di fanatismi moralistici e vecchi tabù, è la storia che apre l’ultimo libro di Saglimbeni: siamo a Brooklyn nel 1972 e si celebra un processo per una storia di mancata verginità, Concetta (Conny in America) non rivela al suo futuro marito, Totuccio; di non essere illibata. Le storie-interviste più avvincenti, comunque, sono quelle che vedono protagonisti Sandro Pertini, allora Presidente della Repubblica, imprevedibile e simpaticissimo in Cina; Farah Diba che racconta il pianto a dirotto alla dichiarazione d’amore dello scià di Persia; gli incontri con due grandi della letteratura mondiale Alexsandr Solgenitsin e Leonardo Sciascia, entrambi profondi conoscitori di due mondi lontanissimi, la Sicilia e la Russia, ma simili nell’analizzare e denunciare l’uno la mafia l’altro il comunismo; ed infine la fotomodella inglese “grissino” che da Venezia lancia un accorato appello “matte da legare, le ragazze che fanno la fame e rischiano la vita per imitarmi”. Insomma “Dal vostro inviato” è, come dice lo stesso autore, “uno spaccato d’epoca” da leggere per “ la disperata e disperante attualità” di storie vere che contiene.
Milena Privitera
I libri servono a capire e a capirsi, e a creare un universo comune anche in persone lontanissime (Susanna Tamaro).