Taormina. Sala gremita al Palazzo Duchi di S. Stefano, sede della Fondazione “Mazzullo”, per la presentazione del libro “Morte a Taormina” (Armando Siciliano Editore), secondo impegno letterario del messinese Cesare Giorgianni. “Si tratta di un romanzo breve – ha spiegato l’autore, giornalista professionista del nostro quotidiano – dalle sfumature tinte di giallo. Un racconto che, seppur frutto di fantasia, richiama anche fatti, personaggi e uno scorcio di storia reale vissuta dalla Perla dello Jonio”. Un mix che, tra l’altro, viene accompagnato, pagina dopo pagina, dalla riproduzione di un centinaio di cartoline d’epoca che fanno parte di una più ampia collezione di proprietà del giornalista peloritano. Una serie di personaggi dell’altra Taormina, quella che vive lontana dalle luci e dallo sfarzo, sono legati tra loro da un filo conduttore contrassegnato dalla semplicità e dalla grande forza d’animo degli stessi protagonisti, che emergono accuratamente dal racconto. Il romanzo è ambientato a Taormina. Il personaggio centrale, la maestrina Setty, nasce da una relazione sentimentale tra la madre Rosa e un soldato inglese giunto nella Città del Centauro in occasione dell’arrivo delle forze alleate che cacciarono le truppe naziste nel mese di agosto del 1943. Un giallo leggero, “Morte a Taormina”, la cui trama, nella quale spicca anche l’assassinio di un ricco antiquario, condurrà, alla fine, a una triste verità grazie anche al provvidenziale “fiuto” di un giornalista locale. Al tavolo dei relatori, oltre a Giorgianni, anche l’editore Armando Siciliano, la giornalista Adele Fortino e il docente universitario Peppino Restifo.