Taormina. “Le attività sono ormai avviate da quattro settimane al Centro Parrocchiale di Taormina con il Follest 2020 che porta il nome di SUMMERLIFE: oltre 130 bambini e ragazzi, dai 6 ai 14 anni, stanno vivendo stupende giornate di gioco e divertimento insieme”.
“Summerlife – per fare nuove tutte le cose”, è il progetto educativo scelto dalla Parrocchia S. Nicolò di Bari di Taormina tra quelli attivi a livello nazionale: è costruito sulla base dell’iniziativa “Aperto per ferie” a cura del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile e desidera accompagnare l’estate degli oratori italiani, a servizio e in alleanza con il territorio, anche nelle situazioni più complesse e inimmaginabili, mettendo al centro i più piccoli, in modo coraggioso e responsabile.
“Da più parti si sente forte lo slogan niente sarà più come prima, evocando un automatico cambiamento personale e sociale. L’obiettivo di questa estate è di assumere una prospettiva di conversione a partire dalle piccole cose quotidiane. Realtà semplici su cui tornare a porre i nostri occhi dopo mesi di lontananza: per apprezzare il bello e ricostruirne il senso”.
“Il Centro Parrocchiale ha messo in campo un progetto formativo e di intrattenimento dei bambini e ragazzi di Taormina, partendo proprio da questi spunti e attuando le indicazioni di sicurezza, previste a livello nazionale e regionale, dovute alle misure di contenimento del contagio da Covid-19”.
“Non è stato semplice dover riorganizzare le varie attività, rivedere l’organizzazione dei gruppi, la divisione degli animatori e fare i conti con i criteri che impongono un preciso rapporto numerico tra operatori adulti e utenti minorenni così come è stato importante il lavoro di individuare spazi nuovi e alternativi per tutti i piccoli gruppetti. A metà della nostra esperienza del Follest 2020 possiamo dire che è un modello che sta funzionando: l’Oratorio è stato adattato alle esigenze che la contingenza che viviamo richiede. Una segnaletica colorata e costruita direttamente dai ragazzi ricorda le varie indicazioni sul distanziamento e sulle misure di igiene; i giochi sono stati completamente rivisti cercando di evitare il più possibile contatti e grandi assembramenti; i laboratori e le varie attività si svolgono prevalentemente all’aria aperta e spesso anche fuori dall’oratorio, alla riscoperta di alcuni luoghi della città”.
“Il Follest 2020, pur tra le novità e gli aggiustamenti del caso, ha cercato di mantenere le sue caratteristiche originali: i piccoli gruppetti in cui i bambini sono divisi – come previsto dalle linee guida per i Centri Estivi – indicati ciascuno da un colore, compongono 4 squadre, i cui nomi richiamano l’estate e il divertimento in spiaggia: i Coccobello, Gli Happyhour, i Piediammollo, i Tuffabomba”.
“In questi gruppi, giorno dopo giorno, con le varie attività ludiche ed educative, i ragazzi stanno scoprendo qualcosa in più sul tema Summerlife- per fare nuove tutte le cose. A piccoli gruppi, bambini, preadolescenti e adolescenti stanno ritornando ad abitare l’oratorio, il quartiere, la città e il mondo, ben accompagnati da giovani e adulti, in proposte esigenti e divertenti, sicure e dense di vissuto”.
“Al Follest tutto diventa occasione educativa: al mattino, il piccolo gruppo del fuoriorario si ritrova per alcune giornate di mare: grazie al trasporto in bus garantito da ASM e dal Comune di Taormina si raggiunge la spiaggia di Mazzeo dove il lido Copacabana da anni accoglie il Follest con totale disponibilità e generosità, garantendo tutti i comfort e la sicurezza necessaria per stare al mare con i più piccoli. Le altre mattinate sono trascorse al Centro Parrocchiale tra laboratori, giochi e qualche ora di compiti assegnati per le vacanze estive”.
“Durante il pomeriggio tutto diventa ancora più avvincente: i giochi d’acqua, gli stand con i giochi organizzati a tema, i numerosi tornei permettono di vivere una sana competizione tra squadre. Il pomeriggio inizia e si conclude sempre con il grande Cerchio – quest’anno con posizioni distanziate nel piazzale del Centro Parrocchiale – con i balli, la preghiera, l’inno e gli urli delle squadre”.
“Durante la settimana al Centro Parrocchiale si ritrovano anche alcuni ragazzi e giovani diversamente abili che accompagnati dai volontari prendono parte alle attività del Follest condividendo con i bambini e ragazzi balli, giochi e laboratori”.
“Adolescenti e giovani, alcune mamme, nonne e le catechiste costituiscono lo staff del Centro Parrocchiale: circa 50 volontari che fanno da animatori e coordinatori delle varie attività, quotidianamente si ritrovano per programmare i vari momenti della giornata. Un gruppo di persone che, pur rinnovandosi in parte di anno in anno, ce la sta mettendo tutta per portare avanti il progetto educativo e si impegna costantemente per difendere e promuovere la cultura dell’attenzione ai più piccoli, ai ragazzi e ai giovani”.
“Un’attenzione ancora troppo poco presente nella realtà di Taormina: nel suo piccolo la Parrocchia e il Centro Parrocchiale di Taormina, guidati da Mons. Carmelo Lupò, stanno cercando di sensibilizzare la città sull’attenzione ai ragazzi e alle giovani generazioni; da una parte c’è un’eredità storica, ecclesiale e sociale, che tutti a Taormina conoscono e ricordano e certamente va custodita. Dall’altra parte c’è un’esigenza forte, impellente, continuamente sollecitata dalle mille sfide del nostro tempo; è un’esigenza che diventa un dovere comune, che, seppur a diverso titolo e con diverse responsabilità, chiama in causa tutti perché riguarda il futuro della nostra comunità”.