Taormina. Il conto alla rovescia per l’edizione 67 del Taormina Film Fest è iniziato domenica 27 giugno alle ore 15:15, minuto più minuto meno, con la proiezione di “Space beyond” del regista Francesco Cannavà, prodotto da Fabio Fagone e con le musiche di Giuseppe De Francesco.
Tutti e tre siciliani e presenti in sala. Si tratta del documentario ufficiale sulla missione Beyond organizzata dalle agenzie spaziali più importanti al mondo (NASA, ESA e ROSCOSMOS).
Documentario cofinanziato dalla Sicilia Film Commission e scelto dai codirettori del festival, Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia. A raccontare la magia di un viaggio spaziale l’astronauta siciliano Luca Parmitano che direttamente a bordo della stazione spaziale “Expedition 60/61” ci ha mostrato la vita, i pensieri, le riflessioni, i tanti esperimenti scientifici e tecnologici di un uomo che ama moltissimo il suo lavoro ma anche la terra, la nostra terra, vista da fuori. Il tutto attraverso immagini straordinarie, mozzafiato.
“Un astronauta – ha spiegato in un video messaggio Parmitano – è sempre propenso a tirarsi fuori dalla sua comfort zone e mettersi alla prova, e l’ho fatto anch’io. Per girare video e scattare foto nello spazio utilizzo strumenti di altissimo livello, ma fare il regista è un’altra storia: bisogna scegliere cosa dire, trasmettere emozioni. Qualcosa, insomma, che non si impara con l’addestramento ma coltivando la fantasia”.
E le emozioni sono state tante. La prima vedere Francesco Cannavà sul palco, vincitore del Taormina FilmFest 2007 e finalista ai Nastri d’Argento premio SNGC con il cortometraggio “Red Line”, selezionato dal New Italian Cinema Events e dall’Anica come una delle migliori produzioni del 2006/07 e proiettato al Tribeca Film Festival di New York. E ricordare quel 2007 e le sue speranze e la sua voglia e passione di mettere sullo schermo la sua terra, i suoi ideali.
E poi Parmitano che con grande semplicità e naturalezza ti parla di sé stesso di quanto è importante il suo lavoro ma al contempo di quanto gli mancano le figlie e la moglie. E allora hai la conferma che l’esatta proposizione dell’essere umano come espressione della vita è quella dell’amore, degli affetti, della relazione umana. E infine la terra, la nostra terra, ahimè spesso bistrattata e maltrattata, di una bellezza mozzafiato e come spiega lo stesso giovane regista: “Il viaggio dell’uomo nello spazio ha un significato ben preciso: migliorare la vita sulla terra. Il loro slogan è: Fuori dalla Terra per la Terra. La lezione da trarre è che se non comprendiamo cos’è la vita, sarà inutile l’opportunità fornita dalle missioni spaziali. Ha ragione Parmitano quando sostiene che andrebbero catapultati nello spazio tutti i leader politici: solo così potrebbero rendersi conto di quanto l’uomo abbia reso fragile il pianeta che abita”.
E noi ci crediamo fermamente a questo nuovo umanesimo globale, addirittura extraterrestre, per affrontare i temi della persona e del pianeta in un modo rinnovabile, sostenibile, e umano.
Milena Privitera