Taormina. Edizione numero 68 del Taormina Film Fest, quinta targata Videobank, martedì 28 giugno fuori dal Palazzo dei congressi un caldo torrido, all’interno la sala fresca accoglie il pubblico per ben altre due anteprime: “Qualcosa brucia ancora” (film documentario di Daniele Cangemi protagonista assoluto Mario Venuti) e a seguire “Baby Pyramid” di Cecilie McNair secondo film in concorso. Bello vedere tra il pubblico i registi e i protagonisti dei due film.
“Qualcosa brucia ancora” è la storia raccontata con precisione cronologica dall’artista catanese Mario Venuti. Una seduta psicoanalitica come l’ha definita lui stesso. Diviso in capitoli e frammentato da immagini di una Catania moderna, il film percorre tutta la carriera e la vita di Venuti l’esordio come cantante di pop-rock e soul alla base Nato di Sigonella, l’incontro e i successi con il gruppo dei Denovo, l’amicizia con Franco Battiato che lui chiama il suo Guro, la sua carriera da solista. Il titolo è tratto da una canzone scritta e cantata da lui stesso ed estratta come primo singolo dall’album Magneti, quinto lavoro del cantautore catanese. Un percorso narrato in maniera pacata ma che, come un fiume in piena, ci consegna la sua grande passione per la musica che lo porterà passo dopo passo, successo dopo successo, sino ai giorni nostri.
“Non amo il folklore ma sono molto legato alla Sicilia mi definisco dunque un provinciale che guarda il mondo”. Il lungometraggio di Daniele Cangemi attraverso le canzoni di Mario Venuti fa emergere le suggestioni di una città misteriosa ed underground che negli Anni Ottanta e Novanta era un’officina di rassegne musicali, di sale prova, di compilation in vinile, di radio e discoteche che passavano musica all’avanguardia.
La giovane regista danese Cecilie McNair ha firmato il suo film d’esordio, un dramma psicologico sull’infertilità intitolato “Baby Pyramid”. Il film racconta di una giovane dottoressa di nome Hannah, che vuole a tutti i costi rimanere incinta ma non ci riesce. Ma fino a che punto Hannah è disposta ad arrivare per realizzare il suo più grande desiderio? Secondo il sito ufficiale del Danish Film Institute con questo film la regista “cerca di ritrarre i sentimenti di profondo sconforto e infinita ingiustizia che derivano dall’impossibilità di avere figli e chiede se avere figli sia un diritto umano”. Il ruolo principale è interpretato dall’attrice serbo-danese Danica Curcic, recentemente vista nella serie TV Equinox e nel film drammatico di Hans Petter Moland Out Stealing Horses. Con lei nel cast Laura Hallen Muller, Henning Valin Jacobsen, Christine Albeck Berge e Anders Mossling. Il lungometraggio è prodotto da Matilda Appelin e René Ezra per la danese Nordisk Film Production in collaborazione con DR e con il supporto del programma di talenti New Danish Screen del Danish Film Institute. Intenso a tratti commovente, “Baby Pyramid” fa il ritratto di una società dove le famiglie vivono in un contesto di forti difficoltà e di relazioni contrastanti e quando una donna ha il desiderio di avere un figlio spesso le tocca fare i conti con l’età e la natura, con quell’orologio biologico che consegna il carico dei rischi di fare un figlio in età avanzata.
Milena Privitera