Taormina. “Non posso che dirmi sorpreso e sinceramente commosso per le numerose attestazioni di stima e di gratitudine che ho recentemente ricevuto, di seguito alla cessazione della mia collaborazione con il Taormina Film Fest, da parte di numerosi operatori del settore e di alcuni illustri ospiti che non mi hanno fatto mancare il loro supporto e la loro partecipazione. Attestazioni di affetto per le quali non posso esimermi dal ripercorrere, in queste poche righe, gli anni di esperienza taorminese”: a dichiararlo è Marco Fallanca.
“Da sempre – prosegue Fallanca – quello di Taormina è il festival cinematografico che amo, dove sono a casa. E sarò sempre onorato di averne diretto con apprezzati risultati la Produzione, seppur in un così delicato e incerto momento storico. Adesso, grazie al lavoro svolto in questi ultimi anni, ritengo di aver consegnato un evento riabilitato, rinnovato, innovato. Il Festival è e sarà sempre di chi lo ama e, soprattutto, di chi ne conosce il valore, il potenziale, le peculiarità, le contraddizioni”.
“Il Taormina Film Fest è ben più che un periodico ritrovo balneare di casuali celebrità nazional-popolari destinate all’occasionale e ondivago pubblico di un noto polo di attrazione turistica. Taormina, con la sua prestigiosa storia, necessitava disperatamente di certezze: di un’identità che ne caratterizzasse il contenuto e la confezione attuale”.
“Sin dal primo momento, con la preziosa consulenza del decano festivaliero Franco Cicero, è stata, quindi, mia premura rimettere al centro dell’operazione il recupero di una linea editoriale, inerente a sezioni, palinsesti e premi, solida, competitiva e interamente disciplinata che, unitamente ai reintrodotti premi della storica Rassegna, è stata poi espressamente richiesta dalla Fondazione Taormina Arte in sede di avviso pubblico di sponsorizzazione per la progettazione, l’organizzazione, la gestione e la promozione dell’evento per il triennio 2020-2022. E, come risulta agli atti, proprio in forza di questa mia attenta e congrua opera di redazione e progettazione preliminare, al termine del precedente mandato, l’attuale produzione del Festival si è vista riconfermata a pieno titolo alla guida dell’evento, con ampio scarto sulle concorrenti, anzitutto per la qualità dell’offerta tecnico-artistica proposta, conseguendo rilevanti attribuzioni da parte del MiBACT in esecuzione ai bandi Promozione dell’ultimo biennio”.
“Muovendo da questo percorso di legittimazione, si è, quindi, provveduto alla redazione delle regolamentazioni e dei contenuti di una più organica, trasparente e accessibile comunicazione sui canali web ufficiali, oltre all’attivazione di un capillare e autonomo dialogo con accreditate realtà esterne che, nel 2019, ha rinsaldato i rapporti di mediapartnership, ha fatto registrare il più significativo incasso al botteghino con l’anteprima europea di Spider-man: Far from Home in un Teatro Antico gremito, ha contrassegnato nel medesimo sito archeologico quella assoluta di Cruel Peter del regista siciliano Christian Bisceglia, e, nel 2020, favorito i contatti, gli inviti e le presenze di talent premiati, di ospiti e testimonial internazionali. Si è, solo così, potuto compiere quel miracolo che, all’indomani della riapertura e in formula ibrida, ha visto confezionata in appena venti giorni una reinventata 66ma edizione, diretta, nel segno dell’eccellenza siciliana, da Leo Gullotta e Francesco Calogero. Il quale, grazie anche alla presenza al MIA di Roma, all’EFM di Berlino e al Marché du Film di Cannes, ne ha con appassionata dedizione curato l’articolata selezione delle 42 anteprime presentate, di cui 11 extraeuropee”.
“La scongiurata soluzione di continuità con standard qualificati e le due serate sold-out al Teatro Antico hanno, probabilmente, fatto ricondurre alla normalità la portata di un dato che è, invece, decisamente rilevante: Taormina ha avuto l’unico Festival sul territorio nazionale ad aver visto, alla data del 19 luglio dell’infausto 2020, un così massiccio dispiegamento di ospiti internazionali del calibro di Emmanuelle Seigner-Polański, magnifica interprete di quel J’Accuse Gran Premio della giuria a Venezia nel 2019, l’istrionico 4 volte candidato all’Oscar Willem Dafoe, per non parlare di Nikolaj Coster-Waldau, iconico protagonista di Game of Thrones, e del nostro 3 volte premio Oscar Vittorio Storaro. Tutti pronti a rispondere con entusiasmo al mio più genuino invito, sedotti dal fascino essenziale e magico di Taormina e del suo impareggiabile millenario sito archeologico”.
“Conservo, soprattutto, la soddisfazione di aver caratterizzato il Festival, nel 2019, con il primo autentico red carpet della sua storia: in pieno giorno e allo sguardo dei passanti, la magnifica Piazza IX Aprile, con l’affaccio panoramico sulla baia di Naxos, è stata protagonista di suggestivi photocall, che, con il consenso dell’Amministrazione comunale, hanno coinvolto i tanti ospiti della città di Taormina”.
“Alla qualità della programmazione, degna del prestigio della competizione, ritengo abbia corrisposto un notevole sforzo produttivo segnato da una devozione personale per l’evento. Consapevole e fiero dei risultati così ottenuti, non posso non godere della soddisfazione di consegnare oggi una realtà riqualificata, valorizzata nei contenuti e nella forma. Auguro, quindi, lunga vita al Taormina Film Fest”.