Giardini. Il Comitato Tutela Stagionali Taormina Giardini Naxos non si ferma e lancia la proposta della CoroNaspi, una speciale indennità che verrebbe erogata ai lavoratori in un periodo come questo in cui la crisi economica dovuta alla pandemia ha messo molte famiglie in ginocchio.
“Dopo due mesi e mezzo di lockdown – spiega Dario Sterrantino, tra i fondatori del Comitato Tutela Stagionali Taormina Giardini Naxos – lentamente si cerca di tornare alla normalità. Cominciano ad aprire le attività commerciali, anche se con restrizioni, e si cerca di rimettere in moto l’economia. Il Governo ha dovuto affrontare una situazione che nessuno mai si sarebbe aspettato, con un sistema sanitario messo a dura prova da una pandemia che si è velocemente propagata e che adesso finalmente, dopo tanti sacrifici e senso di responsabilità da parte dei cittadini, sembra cominciare a mollare la presa”.
“In questi mesi il Governo si è impegnato tanto cercando di reperire fondi che in qualche modo dessero un sostegno alle imprese, ai lavoratori e alle famiglie. Con il decreto Cura Italia, varato il 17 marzo e convertito in legge il 24 aprile, il Governo ha deciso di erogare una tantum di 600 euro per gli stagionali del turismo, lasciando di fatto esclusi da quel bonus tutti i lavoratori che pur non lavorando in hotel o in stabilimenti termali lavorano in attività strettamente collegate al settore turistico”.
“Le cose sembrano essere migliorate con l’arrivo del Decreto Rilancio in quanto il Governo ha allargato la platea dei beneficiari, erogando 600 euro per il mese di aprile e 1000 euro per il mese di maggio ed estendendo di due mesi la Naspi per tutti quei lavoratori che hanno finito di percepirla fra il 1° marzo e il 30 aprile, con alcune limitazioni, ma purtroppo ancora tanti non si vedranno riconosciuto il bonus”.
“Si attendono inoltre istruzioni da parte dell’Inps per accedere al Fondo di Ultima Istanza e sperare che vengano aiutati tutti quei lavoratori che, per via di codici che non li configurano stagionali, ma assunti a tempo determinato, non sono rientrati nel famoso bonus”.
“A peggiorare la situazione è la consapevolezza che il settore turistico tarderà a partire, contribuendo ad accorciare di parecchio la stagione lavorativa. Oltre a tutto questo, il distanziamento sociale, imposto giustamente dal Governo per evitare un nuovo propagarsi del virus, costringerà i titolari di strutture ricettive, ristoranti, bar a dover adottare misure di prevenzione, sanificazione e al distanziamento dei tavoli con un naturale minor carico di lavoro che richiederà meno lavoratori da assumere”.
“In questa situazione precaria, il nostro settore, già messo in ginocchio nel 2016 quando l’allora Governo Renzi introdusse la Naspi lasciando di fatto gli stagionali senza copertura economica per l’intero inverno, ha un urgente bisogno di certezze. Bisogna che si affronti il problema facendo si che non si debba ricorrere ad un decreto ogni mese e poi dover attendere che le circolari Inps ci svelino se rientriamo o veniamo esclusi da quell’aiuto”.
“Vista la totale assenza dei sindacati di zona, capaci soltanto di fare articoli sui giornali sempre con la stessa fotografia nei periodi in cui si presentano le dichiarazioni dei redditi e le pratiche di disoccupazione, con l’unico scopo di pubblicizzarsi, si è cercato di sviluppare qualche idea, visto l’enorme tempo libero trascorso a casa, per ideare una misura che desse un sostegno concreto agli stagionali”.
“Bisogna partire dall’inizio, e l’unico punto di partenza certo per tutti i lavoratori è la richiesta di Naspi presentata alla fine della stagione lavorativa. Si potrebbe studiare l’introduzione per quest’anno di una indennità introdotta soltanto in questo particolare momento di difficoltà, la CoroNaspi”.
“Questa nuova indennità viene erogata a tutti quei lavoratori che hanno presentato richiesta di Naspi da 1° giugno 2019 al 30 aprile 2020. La durata della CoroNaspi, differentemente dalla Naspi alla quale al calcolo della durata venivano esclusi i periodi che avevano già maturato una precedente indennità, sarà calcolata conteggiando tutti i periodi contributivi dell’ultimo quadriennio. Nello specifico se un lavoratore stagionale ha lavorato 2 anni negli ultimi 4 anni, a lui spetterà un anno di indennità. A questo punto l’Inps dovrà semplicemente sottrarre il periodo già indennizzato ed erogare la restante parte. La CoroNaspi viene corrisposta mensilmente e il suo importo è di 750 euro. Naturalmente la CoroNaspi verrà sospesa al momento dell’assunzione del lavoratore”.
“Il limite di durata è stabilito in 65 settimane ed è inoltre previsto un meccanismo di protezione che, in caso di durata inferiore a 52 settimane, il lavoratore dopo aver percepito l’intera indennità, accederà ad un Reddito di Emergenza per un valore di 450 euro mensili, aumentato di 50 euro per ogni componente del nucleo familiare, per un numero limitato di mensilità. Solo così il Governo potrà veramente dire che nessuno sarà lasciato indietro”.
“Passato questo momento di crisi, sarebbe il caso che il Governo riveda anche la Naspi, e la nostra speranza viene riposta nella famosa Argos, di cui il Comitato Tutela Stagionali Taormina Giardini Naxos è stato promotore insieme a Carla Lotti e Riccardo Iovene insieme ad A.L.T. di ISCHIA nel 2016. Una legge di iniziativa popolare depositata presso la Cassazione che riconosce al lavoratore stagionale un giorno di indennità per ogni giorno lavorato. Questa legge, pur se non si è raggiunto il quorum per poterla presentare in Parlamento, vi è ugualmente approdata grazie agli onorevoli Marinello, Bianconi, Dalla Tor, Di Giacomo e Torrisi depositata in Senato in data 8 febbraio 2017 al numero 2690”.
“Un ringraziamento va rivolto al gruppo Facebook degli stagionali Taormina-Giardini con Gabriele Puglia, Francesco Tizzone e Roberto Sabato per il loro impegno e le numerose iniziative promosse a sostegno di queste famiglie di stagionali, perché quando si parla di stagionali non ci sono solo i lavoratori, ma numerose famiglie con figli, che vivono, in mancanza di lavoro nel periodo invernale, grazie a quel sussidio. Andiamo avanti e non ci fermiamo, convinti più che mai di lottare per un nostro diritto, per il nostro futuro e per i nostri figli”.