Taormina. “Insieme ad altri rappresentanti di associazioni di categoria, abbiamo avuto un incontro con il sindaco di Taormina, Mario Bolognari, per la formazione di un tavolo tecnico permanente che a breve sarà operativo”: ad annunciarlo è lo chef stellato Pietro D’Agostino, presidente di “Act associazione commercianti Taormina”.
“Con il primo cittadino – spiega D’Agostino – abbiamo parlato della riapertura di ristoranti, bar, negozi e alberghi. Da parte nostra c’è la disponibilità a ripartire subito. Io e diversi miei colleghi torneremo al lavoro appena il Governo darà il via libera, quindi il 1° giugno o forse anche il 18 maggio. Altri ristoratori e titolari di bar e negozi, invece, con molta probabilità lo faranno a stagione inoltrata. L’estate sta arrivando, fa caldo e la gente vuole uscire per andare al mare e mangiare fuori”.
“A giugno riapriranno molti alberghi e anche diversi stabilimenti balneari di Isolabella, Mazzarò, Spisone, Mazzeo e Villagonia. C’è anche molta voglia di cultura. I siti del Parco Archeologico Naxos Taormina e in particolare il Teatro Antico saranno nuovamente visitabili dal 18 maggio. Io e il presidente dell’associazione Imprenditori per Taormina, Carmelo Pintaudi, abbiamo incontrato il sindaco Mario Bolognari e il direttore del Parco, Gabriella Tigano, anche per discutere di possibili iniziative nella storica cavea”.
“Per adesso ci sarà un turismo di prossimità quindi lavoreremo con i siciliani. Ma nel giro di poco tempo sarà possibile spostarsi anche da una regione all’altra. A Taormina, quindi, questa estate arriveranno non solo gli isolani, ma anche turisti provenienti da altre parti d’Italia. Io ho degli amici che vivono al Nord e mi hanno detto che a luglio verranno a trascorrere le vacanze a Taormina. Colgo l’occasione per chiedere alle compagnie aeree di abbassare il costo dei voli per la Sicilia perché i prezzi attuali sono impegnativi. Quest’anno, purtroppo, ci saranno pochi stranieri. L’80% dei turisti che pernottano nella nostra città viene dall’estero. Negli ultimi anni, soprattutto dopo il G7 del 2017, abbiamo avuto tantissimi americani”.
“Delivery? Io non sono molto d’accordo. Alcuni miei colleghi lo fanno regolarmente. Ma per un ristorante gourmet come il mio non è possibile. Oltre al piatto, a fare la differenza sono anche l’atmosfera, il servizio, il sommelier che ti versa il vino e tanti altri piccoli accorgimenti. Tutto l’insieme è una meraviglia. Il tocco dello chef è solo la ciliegina sulla torta”.