Taormina. Si chiude la stagione turistica tradizionale, quella che va da aprile ad ottobre, ma bisogna intervenire sulla promozione turistica ed il sistema di collegamento aereo. Il dato aprile-ottobre – sostiene Antonio Belcuore, dirigente del servizio turistico regionale di Taormina – conferma che la crisi parla le lingue più disparate; infatti, a fronte di un +8,76% sul mercato nazionale (gli italiani di quasi tutte le regioni hanno scelto Taormina come meta per le loro vacanze) la flessione sul mercato straniero è del 17,48%. In valori assoluti si registrano 112.760 presenze straniere in meno e 14.217 presenze italiane in più. La flessione nel periodo in esame è leggermente inferiore al dato generale, -12,21% (rispetto al -13,26%), quasi a volere dimostrare che la destinazione rimane comunque in prima linea nel mercato dei viaggi. Vanno, dunque, richiamate tutte quelle considerazioni che da oltre un anno accompagnano l’analisi dei dati. Occorre ripensare le politiche di promozione del territorio in un’ottica regionale, ma soprattutto con un legame sempre più stretto con il sistema aeroportuale siciliano e con il trasporto aereo. Non si può pensare a politiche di sviluppo se il tema del trasporto non diventa centrale nella logica complessiva della crescita dell’isola”. Un intervento forte che arriva dopo l’ennesima batosta sulle presenze turistiche del solo mese di ottobre. “I dati di ottobre – prosegue Belcuore – se da un lato presentano una flessione dell’11,04%, dall’altra parte confermano le analisi già fatte nell’esame dei dati precedenti e soprattutto sono in linea con gli stessi. Le presenze italiane confermano il dato dello scorso anno (appena 27 presenze in meno per un -0,20%), mentre sul mercato straniero la flessione è del 13,09%, nella maggioranza dei casi con perdite di quote di mercato in quei Paesi che sia per tradizione consolidata (Germania, Stati Uniti e Gran Bretagna innanzitutto) sia per più recente storia (Russia e Spagna) hanno rappresentato nell’ultimo ventennio il 50% del turismo della destinazione e che più di tutti risentono oggi della crisi economica che ha investito il pianeta”. Ma sempre stando a Belcuore si colgono comunque, anche in ottobre, alcuni segnali positivi, quali ad esempio la leggera ripresa dell’Austria, del Belgio e della Norvegia e le conferme del Brasile (+14,94%), della Svizzera (+1,26%) e del Giappone (+7,06%), quasi a volere significare che la crisi si sta avviando verso la fine. Per quanto riguarda il periodo gennaio-ottobre si conferma la crescita degli italiani pari a +5,72%, mentre gli stranieri diminuiscono del 18,15%, per una flessione complessiva del 13,26%. Sempre nel periodo sul mercato straniero alcuni dati significativi sono dati dalla crescita di flussi provenienti da alcuni paesi dell’Est (Romania +11,28%, Grecia +10,66%), da Malta (+35,18%) e da Israele (+44,96%).
Mauro Romano