Dall’assessore provinciale alla Cultura, Mario D’Agostino, riceviamo e pubblichiamo: “Caro Saro, dispiacciono, ma ormai non sorprendono nemmeno più, alcune esternazioni del sindaco fatte a tutto campo, sparando nel mucchio per colpire tutti o nessuno. Ho letto con interesse l’articolo del giornale on line Vai Taormina da te diretto. Delle due ipotesi, l’una: o il sindaco, con una ossessione individuale che non gli riconosco, con una assoluta disinformazione che non ci si può permettere, fa riferimento alla mia persona nell’articolo; oppure si riferisce ad altri, non a me e nel qual caso porgo le mie scuse per l’equivoco, ma resto dell’idea come sia sempre meglio specificare i nomi e cognomi dei soggetti che, nel bene e nel male, si vuole coinvolgere. Poche puntualizzazioni sulla situazione. Ho scritto, e ribadisco, la mia personale massima soddisfazione per l’atteggiamento propositivo dell’Azienda sanitaria, nel momento in cui sono al vaglio diverse ipotesi progettuali per risolvere il problema posto auto, considerata una priorità assoluta. Ritengo opportuno un coinvolgimento attivo dell’Amministrazione cittadina, specialmente nello studio di ricerca di soluzioni alternative alla situazione parcheggi odierna. Non so quali siano state le azioni intraprese dal primo cittadino in tal senso, non è un problema mio. E’ certo comunque che bisogna ricercare un dialogo con le autorità competenti ed affrontare seriamente la questione, senza polemizzare inutilmente a destra e a sinistra con chi procede nella medesima direzione. Continuo a ritenere discriminante differenziare personale dipendente a tempo determinato e personale dipendente a tempo indeterminato, specialmente alla luce di un quadro di medesimi diritti e doveri professionali. Una ultima osservazione: mio padre ha lavorato come chirurgo in questo Ospedale per oltre trent’anni, dedicando nel senso vero della parola tutta la sua vita alla comunità cittadina. Io sono in servizio lavorativo in questo ospedale dal 2004, nel reparto di Chirurgia generale oncologica del dott. Panebianco, reparto in cui, tra l’altro, mi trovo eccezionalmente bene da un punto di vista umano e professionale. Ritengo che per la nostra comunità debba considerarsi un valore aggiunto, e non un demerito, che un taorminese svolga la propria professione lì dove vive, a contatto con la propria comunità, conoscendone a fondo disagi e necessità. E’ una risorsa, una opportunità in più da poter utilizzare. Tutto il resto, sono valutazioni vuote che tradiscono la sostanziale miopia umana di chi le esprime”.