Taormina. “La città di Taormina, nel suo meraviglioso Teatro Antico, ha regalato ai siciliani e ai turisti presenti di molte nazionalità un trionfo di bellezza nella bellezza; un trionfo di emozione nelle emozioni; del talento artistico e architettonico del passato che incontrava e s’impregnava di un talento musicale e artistico di diversa natura ed epoca: quello di Renato Zero”: a dichiararlo, è Alessandro Cardente.
“Zerovskij non è stato un concerto – continua Cardente – non un musical, ma un’opera teatrale, senza pregiudizio, di altissimo livello. Esistono artisti con un dono speciale che supera quello dell’abilità canora o di una semplice bella canzone. Ci sono artisti che nella loro struttura dorsale possiedono un carisma e una genialità inarrestabile e profonda e capacità di rinnovamento. Renato Zero è una fucina in eterna evoluzione, una locomotiva artistica e professionale che corre e si esprime però sempre sullo stesso binario: quello delle emozioni, dei sentimenti, dell’amore profondo della musica e della vita sotto tutte le sue forme. L’opera teatrale, composta solo da alcune sue canzoni con un filo conduttore unico, ha escluso i grandi successi del suo repertorio creando a pochissimi sprovveduti la sensazione di delusione. Ma questo lavoro, questo progetto, ha rappresentato molto più di un semplice concerto. Una macchina organizzativa impressionante. Oltre cento artisti presenti su un palco affollato tra musicisti d’orchestra, coristi, ballerini e attori. Tutti eccellenti! Tutti giovani e preparati, un bagno di speranza che ci aiuta a credere che può vincere la capacità professionale, il talento e non l’apparenza estetica o la raccomandazione che brinda alla superficialità e alla scarsa qualità artistica. Tutto coordinato da una precisione organizzativa vista raramente in altri spettacoli italiani. Le note di Zerovskij hanno baciato e accarezzato le pareti di questo nostro teatro donando riflessioni anche forti e difficili da digerire. Pedofilia, femminicidio, eutanasia, vita e morte e ancora vita, ma il tutto accompagnato da quei panorami e quei profumi taorminesi. Il risultato? Qualche ora di vita che ognuno dei presenti conserverà gelosamente nel proprio cuore e nella propria mente come un prezioso souvenir”.