Taormina. Da Alessandro Cardente, ex presidente di “Tra-Ormina Forum”, riceviamo e pubblichiamo: “Taormina ovunque! In TV, in radio, sul Web e su i giornali. Taormina pronunciata in tutte le lingue del mondo e ammirata dai popoli di tutte le razze. Taormina e le sue terrazze con i suoi impedibili tramonti. Taormina con la sua vegetazione straordinaria che si mescola tra colori e varietà di piante, fiori e profumi. Taormina e la storia, l’emozione del Teatro Greco; la Villa Comunale; Taormina con i suoi panorami e la sublimazione delle sue vedute; gli hotel di lusso e le piazze, tutto questo che da troppo tempo aspettava una comprensibile e giustificata attenzione, ha avuto una nuova merita ribalta. Ma questa volta planetaria. Una cornice che diventa quadro, protagonista più di ogni affascinante e sofisticata first lady o di qualunque leader mondiale. Un excursus veloce si è impossessato delle menti di ognuno di noi all’improvviso, celebrativo del passato, di ciò che avevamo letto in qualche libro e ascoltato nei tanti racconti nostalgici di una Taormina in bianco e nero della dolce vita, ma anche finalmente, foriero di speranze e di un presente inaspettato. Al di là del risultato politico che purtroppo non ha colmato le distanze e le fratture sulle future scelte politiche che vedono da una parte Europa, Giappone, Canada e dall’altra isolati gli Stati Uniti d’America, questo G7 ha fatto bene a tutti. Consolida e conferma il nostro paese sul piano dell’eccellenza organizzativa per eventi internazionali e per la sicurezza grazie alla professionalità qualificata e di primo punto di tutte le forse dell’ordine ricordato al mondo, che, nonostante tutto, siamo e restiamo un grande paese. Ma l’evento G7 ha fatto bene anche a noi abitanti di Taormina che abbiamo avuto conferma di quanta potenzialità, a volte dimenticata, può offrire questa cittadina e che mai tutto è perduto. Abbandoniamo tutti pessimismo, apatia e pigrizia e inutile chiacchiericcio partendo in primis nel dare il meglio per Taormina da noi stessi, noi singoli cittadini. Trascorse le due impegnative giornate si spengono le luci del G7 anche sulle attraenti passerelle di questi giorni, che come quelle cinematografiche hanno dato luce ai grandi protagonisti ma anche ai figuranti. Occorre ora, però pensare a cosa succederà adesso, per pensare non solo al domani ma anche a soprattutto all’immediato, a l’oggi per non rischiare di precipitare di nuovo nell’inquietante possibilità di una Taormina sbiadita, affannata e giustamente lamentosa come quella di ieri. Una Taormina con le strade fatiscenti; con i rom e ambulanti stanziati lungo il corso; con l’abbandono del parco di Lady Florence Trevelyan; di quella Taormina priva in inverno di un teatro o di un luogo per organizzare convegni o qualsiasi evento per la non messa a norma del palazzo dei congressi; con l’assenza di golf car elettriche per il trasporto nell’aria pedonale tra le due porte del corso, per chi non vuole o non può camminare (come avviene da sempre a Capri, Portofino, Portocervo, Sperlonga); e cosi via narrando. Occorre un patto tra la politica della città e i cittadini. Un patto di ferro che impegni i sindaci e le giunte, presenti e future, con i commercianti, gli albergatori, le associazioni, le forze dell’ordine e i comuni cittadini. Un tavolo permanente o una commissione speciale che s’interfacci direttamente con il Sindaco e a rotazione con i vari assessori di competenza per elaborare idee e supportare la stessa amministrazione in soluzioni possibili e percorribili. Affinché questo affiancamento possa funzionare come monitoraggio: che la prima buca possa essere rattoppata , la prima crepa riparata, la prima fioriera o il primo cestino ammaccato rimosso o ripristinato. Monitorare per Mantenere, riparare in tempi brevi per non ricostruire o riacquistare rendendo virtuosa l’economia e la gestione organizzativa dell’Amministrazione comunale. E poi come dire: prevenire è meglio che curare e considerando che i dottori a Taormina impegnati in politica non mancano questo concetto dovrebbe essere solvibile velocemente. Da venerdì 26 maggio dunque, la collettività taorminese e i turisti che vi soggiornano hanno ricevuto in consegna, dopo molti anni, strade levigate come quelle di Montecarlo, fioriere, un teatro Antico che potrà essere ammirato e apprezzato senza vergogna, e forse un Palazzo dei congressi funzionante anche per l’inverno e addirittura un eliporto. Non perdiamo nuovamente tutto questo! Sarebbe improbabile e impossibile, un Renzi due, con una seconda possibilità. Considerando che Roma, per l’organizzazione del G7 ha riqualificato parte della città nell’area definita rossa, investendo molti fondi , pervenuti e destinati a risolvere distrazioni e ingerenze del passato regalandoci una città da cartolina, sarebbe auspicabile che da domani parte del bilancio ordinario possa essere destinato anche alle splendide frazioni come Mazzarò, Spisone e Mastrissa oggi molto trascurate fino al degrado. Taormina infondo ha bisogno di poco, forse di più, fondi privati e creatività politica. Di nuove idee più internazionali, di una stagione che duri dodici mesi l’anno e di più amore che duri per sempre”.