Taormina. “Quest’anno non ci sarà una vera e propria ripartenza turistica. Bisogna rimettere in moto un meccanismo che è fermo, purtroppo, da molto tempo. Potremo parlare di ripartenza quando verremo a conoscenza dei protocolli che ci consentiranno di poter ospitare e di poter operare in sicurezza”. Ne è convinto il taorminese Piero Benigni, socio dell’Associazione direttori d’albergo, alla guida del Grand Hotel S. Pietro.
“Nel 2021 – afferma Benigni – ci sarà un nuovo timido inizio. La riapertura della maggior parte degli alberghi a Taormina avverrà tra giugno e luglio. Speriamo, grazie anche al protocollo delle vaccinazioni che sarà messo in atto, in un prolungamento della stagione. L’organizzazione di un cartellone di eventi nella nostra città nel periodo autunnale e natalizio, promosso dall’assessorato regionale al Turismo con la compartecipazione del Comune di Taormina e in particolare dell’assessore comunale al Turismo, Andrea Carpita, è di fondamentale importanza. Ci auguriamo che la partnership tra Regione e Comune non si esaurisca solo in questo periodo, ma che possa essere riproposta in futuro”.
“Noi auspichiamo – prosegue Benigni – che per viaggiare il turista possa essere in possesso di un passaporto vaccinale. La nostra città vive prevalentemente di turismo internazionale. Nel 2019 la destinazione Taormina ha totalizzato quasi un milione e 100mila presenze. Esattamente 920mila del mercato straniero e 178 mila del mercato italiano. Nel 2020 la capitale siciliana del turismo ha totalizzato, purtroppo, circa 305mila presenze, di cui 152mila del mercato straniero e 153mila del mercato italiano. Questi numeri ci danno un’idea del cambiamento della ricettività a Taormina. L’anno scorso c’è stato un livellamento di presenze italiane ed estere, fatto mai successo nella nostra destinazione. Nel frattempo abbiamo perso, ahimè, uno dei periodi più importanti della stagione turistica, come le festività di Pasqua, che rappresentavano il vero termometro dell’andamento turistico dell’anno. Segmenti importanti quali la banchettistica e la convegnistica sono momentaneamente fermi e potranno svilupparsi soltanto quando verremo a conoscenza dei protocolli di sicurezza. Tutta l’Italia sta attraversando un profondo periodo di crisi. Tutti i settori che ruotano intorno al turismo sono in grande sofferenza”.
“Nel 2020 – prosegue il direttore d’albergo – c’è stato un maggiore approccio con il cliente tramite la vendita diretta. L’incertezza del colore della destinazione, da rosso ad arancione a giallo, ha determinato la scelta della città dove andare in vacanza. La politica tariffaria è oscillata secondo quelle che erano le particolari esigenze del momento dettato dalla pandemia. Le richieste del cliente sono in continua evoluzione. Oggi grande attenzione è riservata alla qualità del servizio di pulizia. Per chiare ragioni tutto è legato alla sicurezza sanitaria dei luoghi in cui si vive giornalmente”.