Taormina. La Fondazione Taormina Arte Sicilia per il ricco programma “Autunno all’Odeon” propone nel rinato teatro romano, venerdì 19 e sabato 20, due intense pièce teatrali: Addabbanna, la forma del viaggio testo, regia e coreografia di Patrizian Veneziano Broccia, con Domenica Bravo, Anna Collisani, Viviana Lombardo e Federica Marullo, produzione Teatri storici di Sicilia , collaborazione artistica e organizzativa di Studio Danza 2; Patres testo e regia di Saverio Tavano, con Dario Natalia e Gianluca Vetromilo, foto di scena Angelo Maggio e Pasquale Cimino.
Addabbanna, la forma del viaggio è un lavoro sull’identità siciliana, sulla metafora di un cambiamento necessario, una trasformazione. Lo sguardo dei personaggi è rivolto in avanti, aldilà di una porta invisibile, limite di quell’altrove sempre oltre il mare. Addabbanna è un luogo imprecisato, temuto, desiderato, dove si è talmente nessuno da non avere né spazio, né identità. Storia di gente comune che vorrebbe cambiare, ricominciare, riscrivere il proprio destino, sognando di approdare in un Nuovo Mondo, dove tutto “è grande … sono grandi le case, grandi le persone, sono grandi le strade e si può fare tutto quello che si vuole!”.
Quasi per tutti quindi è il primo viaggio della vita. Non sono eroi, sono persone semplici che non vanno in cerca né di fortuna né di gloria. Portano con sé qualche vestito, pochi soldi, foto di famiglia, passaporti, e addosso l’odore della loro casa, insieme a tante, tante speranze.
Patres, vincitore del Premio contro le mafie del MEI 2014, vincitore del Festival Inventaria 2014 Roma, secondo premio al Festival Teatrale di resistenza – Museo Cervi (RE), è la storia di un giovane Telemaco di Calabria che attende da anni il ritorno di suo padre, paralizzato nell’attesa, davanti all’orizzonte che può solo immaginare dal buio della sua cecità: attende su una spiaggia bagnata dal Mar Tirreno, mette le mani in avanti per vedere l’orizzonte, si rivolge verso il mare e aspetta che questo padre ritorni. È il mare che scandisce e accompagna la vita di questo figlio, incapace di vedere come di andare, in attesa di un padre che invece non è in grado di restare/tornare a casa, in una terra a volte ostile.
Un “Pater” che lega il figlio ad una corda perché altrimenti potrebbe perdersi, incapace di stargli accanto, non ritrova il coraggio della testimonianza e la forza della trasmissione. Telemaco dalla lunga attesa, non aspetta un Godot, aspetta realmente qualcuno e l’attesa è dinamica, come un’erranza, un rischio. Goethe dice che l’eredità sta in un movimento di riconquista, vero erede è un orfano a cui nessuno garantirà nulla. Ereditiamo il niente, ma non proveniamo dal niente, occorre quindi recuperare il nostro scarto col passato.
Il progetto della riapertura del teatro romano di Taormina è finanziato da Sensi Contemporanei ed è condiviso dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia con il Parco Archeologico Naxos Taormina. La finalità del progetto è di valorizzare un importante sito archeologico favorendone la sua fruizione ai numerosi turisti presenti nel territorio grazie a spettacoli di nicchia e di grande qualità che realizzano una concreta azione di promozione culturale.
Info:
Costo biglietto € 10,00 posto unico (sino ad esaurimento posti)
Biglietterie:
Online www.ctbox.it o www.boxol.it
Punti vendita Boxoffice
Biglietteria in loco Corso Umberto,19 (9.00-13.00)
Venerdì 12 e sabato 13 (9.30-13.00/16.30-18.30)
tel. 391.7462146