Taormina. Le sarte taorminesi alle prese con i costumi della Turandot di Giacomo Puccini che andrà in scena il 6 e l’8 agosto al Teatro Antico. Si rinnova, grazie all’opera di brave esperte, una tradizione consolidata a Taormina sin dai tempi di Miss Mabell Hill che organizzò, appunto, una scuola di cucito per orfanelle. Da quella scintilla nacque poi una serie di studi di cucito la cui memoria non si è persa anche grazie all’esperienza di Maria Grazia Raneri, Catena Ardito, Grazia Siligato e Lucia Raneri. Il quartetto sta sistemando gli oltre trecento costumi di questa fiaba pucciniana che è attesissima. “Le stoffe – ha spiegato dal canto suo la costumista Sonia Cammarata – sono state addirittura comprate a Pechino. Tra le curiosità anche uno studio psicologico dei personaggi. Per esempio, Turandot sarà prima la principessa di gelo con un costume color ghiaccio che rappresenterà il suo stato d’animo. Poi il rosso sarà il colore dominante della scena finale”. E’ questo il risultato di almeno un anno di lavoro per preparare una produzione unica anche sotto questo punto di vista. I costumi, insomma, faranno da ulteriore cornice alle scene proiettate in 3D che trasformeranno l’antica cavea taorminese nella città proibita di Pechino. I costumi sono stati preparati a Roma dalla studio della capo sarta Francesca Benedetta Muzzopappa. Al lavoro anche l’assistente costumista Federica Scipioni e l’assistente alla regia Virginia Carnabuci. Tradizione ed innovazione, dunque, in uno spettacolo atteso da numerosi melomani che non mancheranno di prendere parte ad un appuntamento del cartellone di Taormina Arte.
M. M.