Taormina. Cala il sipario su Taormina Arte 2011, una stagione densa di successi iniziata a giugno con il Film Fest diretto da Deborah Young e la consegna dei Nastri d’Argento, proseguita poi in parallelo con le sezione Teatro affidata anche quest’anno a Simona Celi e il cartellone Musica & Danza che ha visto la riconferma di Enrico Castiglione. La chiusura è affidata a “Figaro il barbiere”, domani 30 agosto, con inizio alle 21.30, al Parco “Giovanni Colonna Duca di Cesarò”, libero racconto di Roberto Fabbriciani con musiche ridotte da “Il barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini. Figaro sarà l’eclettico Elio (Storie Tese). Con lui in scena Roberto Fabbriciani (flauto) Fabio Battistelli (clarinetto) Massimiliano Damerini (pianoforte). Una produzione Just in Time srl per la direzione di Mauro Diazzi. “Figaro – scrive nella sua presentazione Roberto Fabbriciani – prosegue la grande tradizione degli Scapini e dei Leporelli, ma non si presta volentieri a far da spalla a protagonisti di più illustre casata: egli emerge vivacemente come un demiurgo, un astuto diplomatico, un consumato stratega che manipola uomini e cose al fine di assecondare i suoi desideri ed i suoi interessi. Eccolo quindi mettere in scacco l’avarizia e la dabbenaggine, soccorrere l’amore contrastato, incoraggiare le buone cause, affrontare gli usurpatori dell’altrui buona fede, farsi paladino della giustizia spicciola, intrigare ai danni degli intriganti. Il tutto con le semplici ed innocue armi del pennello da barba, del rasoio e del pettine. E chi meglio di un barbiere, allora, potrà raccontare le gesta del suo illustre predecessore”. “II pazientissimo cliente – spiega ancora Fabbriciani – siede sulla poltrona nichelata, ed assiste sgomento al periglioso mulinare dell’affilatissimo rasoio attorno alle sue indifese fattezze. II barbiere s’infervora sempre di più nel narrare l’ormai passata grandezza dei suoi colleghi d’altri tempi. Gli altri clienti in attesa, abituati da anni alle sparate del loro Figaro, intermezzano la farraginosa narrazione con le arie più note dell’Opera rossiniana, eseguendo gli arrangiamenti che si stamparono in Germania nel 1820. Qualcuno forse si scandalizzerà ma da un barbiere, com’è ormai noto ai più, ci si può aspettare di tutto; anche di sentirlo cimentarsi in un mestiere non suo, interrompendo, ahimè, un delicatissimo contropelo”. Del personaggio Elio (che nelle suo note biografiche tiene soprattutto a sottolineare la sua milanesità, con un accenno ai suoi studi in Ingegneria – Politecnico, scrive, terminati con calma – al suo diploma in flauto traverso e ai suoi trascorsi nel basket), si sa già tutto e domani sera c’è quindi da aspettarsi di tutto. Roberto Fabbriciani, aretino doc, è un interprete originale ed un artista versatile che ha innovato la tecnica flautistica moltiplicando con la ricerca personale le possibilità sonore dello strumento. Fabbriciani ha collaborato con i maggiori compositori che gli hanno dedicato numerose ed importanti opere: S. Bussotti, J. Cage, E. Carter, N. Castiglioni, A. Clementi, F. Donatoni, J. Feld, B. Ferneyhough, T. Hosokawa, E. Morricone, L. Nono, G. Petrassi, N. Rota, S. Sciarrino, K.Stockhausen. E’ stato frequentemente invitato ai più importanti festival di tutto il mondo e ha suonato come solista con le maggiori orchestre europee con direttori del “calibro” di Abbado, Berio, Chailly, Gavazzeni, Maag, Muti, Sinopoli, Tamayo e Zagrosek.