Taormina. Anita Roehsl è l’interprete, in pittura, della bellezza femminile pura. Lo fa da oltre vent’anni con forza interiore, quella che le proviene da chi sa riconoscere tratti esteriori che manifestano una grande forza d’animo. Lei guarda i corpi come una sorta di attenta osservatrice focalizzandosi sui fondoschiena di entrambi i sessi. La sua curiosa produzione artistica nasce da una vita vissuta a cavallo con l’Austria, di cui è originaria e l’Australia, dove va di tanto in tanto a trovare la madre. Anche lei è una inguaribile innamorata di Taormina.
“Mi ispira l’atmosfera taorminese – dice Anita – perché si respira un’aria antica. Adesso effettuerò una mostra a Malta dei mie quadri”.
Ma la passione di Anita sono anche i fiori che sbocciano sulle tele, perché lei è realmente interprete del mondo che la circonda. E d’altra parte anche in quella antichità in cui ha le radici la “Perla” la nudità non faceva per nulla scandalo. Nell’antica Grecia e nella Roma Classica, la pubblica nudità era accettata nel contesto dei bagni pubblici o nell’atletica. La nudità nell’arte, anche quando mostrata pubblicamente, per esempio, mediante una statua o un dipinto, viene accettata con più facilità. I tratti di Anita non fanno scandalo e non sembrano per nulla al di fuori dei canoni di quella bellezza che si può godere nelle espressioni artistiche di vario genere.
Mauro Romano