Taormina. Un book-trailer dove le immagini di vicoli e stradine scorrono veloci inseguendosi, tra scorci di panorama mozzafiato, l’Etna imbiancata che la fa da padrona e ricercati dettagli di blasonate architetture gotico-catalane è la coinvolgente entrée della presentazione del romanzo “Taormina d’Inverno” di Antonello Carbone, apprezzato giornalista Rai, che Milena Privitera, responsabile della sezione letteraria di “Spazio al Sud” – il corposo programma ideato da “Arte & Cultura a Taormina”, patrocinato da Comune, Taormina Arte, Associazione Imprenditori e sponsorizzato da Associazione Albergatori, Metropole Taormina Maison d’Hôtes ed Ottica Fiumara – farà mercoledì 1° ottobre, alle 18.30, all’Excelsior Palace Hotel. Firmate da un “poeta” della fotografia, Armando Vincenzo Vinciguerra, le suggestive immagini scandiscono puntualmente atmosfere e luoghi in cui si dipana l’intricata indagine condotta da Giacomo Cassisi, galante e fascinoso single, giornalista d’assalto di un noto quotidiano di Catania, che decide di indagare sulla morte misteriosa di Efre Vazzini, giovane ereditiera di una potente famiglia di imprenditori calatini avvenuta all’alba di una fredda giornata di gennaio in una Taormina indolente, svuotata dalla calca estiva di turisti vocianti, ed a cui l’inverno restituisce la sua struggente bellezza. Avvalendosi di un metodo investigativo decisamente bizzarro, affidato all’intuito e seguendo indizi quantomeno originali quali ricette culinarie o particolari di un quadro, Cassisi porta avanti le sue indagini supportato dalle più innovative tecnologie nel corso di 54 brevi capitoli – di cui ogni titolo è una famosa canzone italiana – circondato da una rete di donne, depositarie tutte di vari segreti: Elena, l’amica, Angela, la stiratrice, Rosalia, la baronessa, Simona, la collega, ed ancora Eylis, Irina e una donna di cui Cassisi si trova a fare un ritratto a matita senza peraltro conoscerne l’identità. Intrighi, misteri, colpi di scena si susseguono così tra invidie, gelosie, tradimenti, tra poliziotti indolenti, magistrati indifferenti e potenti corrotti in una Sicilia dove ancora verità vera e verità verosimile sono due facce della stessa medaglia. Il tutto per arrivare ad una verità “vera”. Almeno per Cassisi.