Milano. Verrà presentato il prossimo 20 maggio, a Milano, l’ultimo capolavoro letterario del famoso giornalista sportivo Luca Serafini, dal titolo: “Soianìto: storie di amici e di pallone”. “Non ho mai capito molto bene – si legge nell’introduzione del libro a firma di Luca Serafini – a cosa potesse essere destinata la tenuta di Soiano del Garda. È composta da una villa enorme, una piscina, due campi da tennis, un’altra casetta di due piani, un prato irregolare che scorre in mezzo, arrivando intorno al piccolo campo di calcio. Probabilmente vi trascorrevano le vacanze nobili famiglie straniere, molto numerose dato che la villa ospita quasi cinquanta posti letto. Da otto anni, da quando cioè la scoprirono alcuni miei amici durante un giro estivo in camper, una destinazione sicura ce l’ha: la prima settimana di luglio, immancabilmente, dal mercoledì sera alla domenica, la prendiamo in affitto noi per disputare un torneo di calcio che, in onore della località, abbiamo battezzato Soianìto. Noi siamo una quarantina di persone, più il medico, l’arbitro e il massaggiatore, divisi in quattro squadre composta ciascuna di cinque giocatori, più un paio di riserve, accompagnatore, allenatore e un fancazzista apparitore. Siamo quasi tutti amici d’infanzia o di antica data. La squadra che alleno si chiama Antica Erboristeria, nome che ci fu affibbiato dalla nascita per la spiccata attitudine di molti suoi componenti al fumo di erbe varie. I nostri avversari sono gli Old Lions, i Bronxy Boys e i ragazzi di Eddy che sono gli unici a cambiare nome e sembianze ogni anno, assumendo relativi travestimenti carnevaleschi. Oggi sono gli Emigrati Arabi. Il Soianìto è diventata una tappa fondamentale, irrinunciabile, una vera e propria meta scolpita nel calendario, suggestivo pretesto per sentirci ancora ragazzi pur se più vicini ai quaranta che ai trenta, per sfuggire alla noia della metropoli, con le donne e i discorsi relativi divenuti meccanica routine, il lavoro un dazio più che una necessità, gli ideali ridotti solo a conversazioni e non certamente obbiettivi da inseguire a ogni costo. Ho scelto di raccontare l’edizione del 1994 perché, insieme ai momenti comuni a tutti gli anni, si sono intrecciati fatti fondamentali, alcuni resi noti nella narrazione che il lettore potrà apprezzare e altri, più nascosti, che hanno accarezzato l’anima dei protagonisti regalando loro insperate consapevolezze. E in più abbiamo iniziato a respirare l’aria dell’imminente primo decennale, simbolo della conferma nel tempo di un’iniziativa che sarebbe presto diventata solenne tradizione. Questo diario è costato la divulgazione di linguaggi familiari, vizi, frenetiche consuetudini, convinzioni croniche o superbe di una generazione immobile che ha rischiato, e rischia, di passare inosservata, senza guerre, senza Sessantotto, senza rivoluzione di rock’n roll, senza Balilla, capace comunque di crearsi una propria stabilità – un po’ egoista – su una nave alla deriva. Per scrivere raccontando la realtà ho dovuto mescolare nomi e personaggi, aneddoti e situazioni di vita vissuta. Assolutamente vera in ogni sua banalità più sfumata o appariscente. Soianìto fu pubblicato nel 1995 dall’Editrice Nuovi Autori, con la prefazione di Maurizio Mosca. Oggi viene ripresentato, su iniziativa di Daniele Gallo, dal Gruppo Editoriale Viator, con un accennato restyling, che gli garantisce veste e diffusione più importanti”. Luca Serafini – considerato giustamente uno dei più grandi giornalisti sportivi italiani – è nato a Milano il 12 agosto 1961. Dopo un inizio di carriera in cronaca nera per quotidiani, radio e televisioni private a Brescia e a Bergamo (lavorando con Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro), nel 1984 viene assunto dal mensile “SuperGol” diretto da Maurizio Mosca che, con tanta fede in lui e un’apposita palestra, lo lancia definitivamente nel giornalismo sportivo. Nel 1986 passa alla redazione sportiva di “Tv Sorrisi & Canzoni” chiamato da un Gigi Vesigna incuriosito da questo fenomeno letterario e desideroso di studiarlo da vicino. Nello stesso anno inizia a collaborare con lo sport a Mediaset che gli prepara telecamere e monitor su misura. Nel 1991 è a Tele+ (oggi Sky), definitivamente “shakerato” da Rino Tommasi e Aldo Biscardi. Caporedattore fino al 1996, quando torna a Mediaset, dove collabora tuttora. Ha curato in veste di autore ed editorialista programmi sportivi su Italia 1 e Rete 4 (“Mundial”, “Calciomania”, “Guida al campionato”, “Italia 1 Sport”, “Fuoricampo” e “Senza Rete”) con Paolo Liguori, Alba Parietti, Benedetta Massola, Corrado Tedeschi e Maurizio Mosca. E’ stato, con il direttore di Sport Mediaset, Ettore Rognoni, in cabina di guida al settimanale cartaceo “Controcampo”.