Savoca. All’antico frantoio “Terramacina” di Savoca, in una suggestiva location, si è svolta la “Serata culturale” dell’Istituto Comprensivo di S. Teresa di Riva con la presentazione del libro “Baracche e Schiavitù nell’Europa del XX Secolo”, scritto dall’esperto giornalista messinese Cesare Giorgianni, redattore del quotidiano “La Sicilia”. L’evento, organizzato con cura dall’Associazione “CulturArte-La Fucina” e dal dirigente scolastico Enza Interdonato, coadiuvata da Domenica Sturiale, primo collaboratore, e dalle docenti Domenica Crupi, Carolina Cami e Giovanna Presto, rientra nelle manifestazioni di apertura della scuola al territorio per promuovere la cultura e fa parte del più ampio “Progetto Lettura” del Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto. Erano presenti, oltre all’autore Cesare Giorgianni: l’editore Armando Siciliano; il vicesindaco di Savoca, Pippo Trimarchi; Rosa Crupi, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di S. Teresa fino al 2013; Laura Fleres, dirigente scolastico in pensione, e un folto pubblico di docenti, professionisti e appassionati di cultura della zona jonica. La serata è stata magistralmente presentata da Gisella Camelia, presidente dell’Associazione “CulturArte-La Fucina” che ha curato anche la lettura di ampi e significativi brani con domande all’autore per capire il significato più intimo di alcuni passi del libro. “Baracche e Schiavitù nell’Europa del XX Secolo” è un romanzo diaristico, come ha precisato lo stesso Giorgianni nel corso dei suoi interventi, che ha come protagonista Alfredo Giorgianni, padre dell’autore, passato dalle baracche della Messina post-terremoto alle baracche dei campi di concentramento in cui venivano rinchiusi i militari italiani catturati dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943. La famiglia, la guerra, l’amore, la solidarietà sono alcune parole chiave per comprendere il libro. Al tavolo dei relatori Antonino Palella, docente di Italiano, Storia e Geografia alla Scuola Secondaria di I grado “L. Petri” di Santa Teresa, autore di un saggio sull’emigrazione transoceanica e cultore di storia contemporanea, ha sottolineato l’importanza del testo in questione come fonte storica perché espressione di quella microstoria individuale che incontrandosi e sommandosi alla macrostoria si fa memoria collettiva di un popolo. Hanno allietato la serata la chitarra e le interpretazioni canore di Giampaolo Nunzio.