S. Teresa. Approda a “Striscia la notizia” la vertenza dei dipendenti di una discussa società palermitana che si occupa di call center, che in questi ultimi mesi avrebbe impiegato circa 400 lavoratori sparsi sull’intero territorio provinciale tra i Comuni di S. Teresa, Nizza, Capo d’Orlando e Motta d’Affermo. Assunti con contratto a tempo indeterminato nei vari call center, dopo un corso di formazione pagato circa 800 euro (che moltiplicati per 400 corsisti significano ben 320.000 euro!), i dipendenti di quasi tutte le sedi finora aperte non avrebbero ricevuto neanche il primo stipendio. Dopo aver incassato i soldi dei corsi di formazione, la società non avrebbe ancora saldato i conti, oltre che con i dipendenti, nemmeno con i proprietari di due locali, uno a Capo d’Orlando e l’altro a S. Teresa, mentre l’Enel ha già provveduto a disattivare l’energia. I giovani, che nei giorni scorsi hanno effettuato un presidio in Prefettura sollecitando una indagine sulla società e segnalando anomalie e presunte irregolarità, hanno ricevuto oggi la visita di Stefania Petix (di Striscia la Notizia) alla quale hanno raccontato le loro vicissitudini. “Nei giorni scorsi – ha spiegato la taorminese Roberta Faraci – si è svolto un sit-in di protesta presso i locali della Prefettura di Messina. Contemporaneamente abbiamo ottenuto un incontro da parte di alcuni rappresentanti delle sedi di S. Teresa, Capo d’Orlando, Motta d’Affermo, Nizza e anche Lentini con il prefetto Trotta. Durante l’incontro, Sua Eccellenza ha espresso la volontà di fare tutto ciò che gli è possibile per far sì che altri lavoratori non siano assunti da questa società nè da altre che fanno capo al titolare di questa società. I sindacati ci hanno consigliato di effettuare le debite denunce alle forze dell’ordine presenti sul territorio proprio per cercare di far attivare un meccanismo d’indagine che ancora, purtroppo, da quel che ci risulta, non si è attivato. Questo incontro è stato voluto unitamente dalle organizzazioni sindacali di SLC-CGIL e UILCOM-UIL di Messina e dai dipendenti di questa società in seguito al mancato rispetto da parte del titolare della società dell’impegno preso con i sindacati dopo aver presentato un piano di rientro. La nostra azione – ha concluso Roberta Faraci – è stata una conseguenza della sua mancata retribuzione, del suo mancato impegno, del suo mancato pagamento dell’affitto degli immobili adibiti ad uffici e delle bollette dell’Enel e le continue notizie di presunti nuovi corsi, sempre a pagamento, che starebbe organizzando in altre province siciliane”.