Taormina. “Il Covid-19 ha evidenziato alcuni punti fondamentali, sui quali Aditus, società concessionaria per i servizi aggiuntivi del Parco Archeologico Naxos Taormina, stava già lavorando da tempo”: a dichiararlo è il presidente Riccardo Ercoli.
“Il primo di tutti – spiega Ercoli – riguarda le infrastrutture e i servizi dei siti culturali. È stato possibile riaprire il Teatro Antico di Taormina grazie alla collaborazione con il Parco Archeologico Naxos Taormina, guidato dalla direttrice Gabriella Tigano e con l’assessorato, ma anche grazie ai progetti che Aditus ha realizzato. Siamo riusciti a rinnovare le biglietterie e a installare il controllo accessi automatizzato attraverso i tornelli. Questo ha permesso di applicare in maniera molto più veloce tutte le norme anti-Covid, come ad esempio il mantenimento del distanziamento sociale. Gli ingressi sono stati così contingentati”.
“Quando ci è stata assegnata la concessione per i servizi aggiuntivi del Parco Naxos Taormina, inizialmente vendevamo biglietti cartacei. Abbiamo provveduto, nel giro di poco tempo, alla realizzazione di una piattaforma digitale per l’emissione dei biglietti. All’inizio poteva essere considerato un servizio superfluo, ma appena è stata annunciata l’emergenza sanitaria, eravamo già collaudati per contingentare gli ingressi e soprattutto per fornire un servizio migliore all’utenza. Con l’acquisto del ticket on line, molti visitatori hanno evitato lunghe file davanti alla biglietteria e una volta arrivati a destinazione, sono entrati direttamente al Teatro Antico di Taormina, al Museo di Isolabella o al Museo di Naxos”.
“I nostri siti culturali sono punti di attrazione soprattutto per i turisti che arrivano dall’estero e comunque per turisti che vengono fuori dalla Sicilia. Quando abbiamo riaperto subito dopo il lockdown, il numero degli accessi era molto basso perché legato principalmente ad un turismo regionale e di prossimità, ma già da agosto la situazione è migliorata notevolmente. Adesso stiamo puntando a creare ed implementare servizi come le caffetterie, oltre ad attività ed eventi vari, per cercare di fare vivere il sito anche al territorio”.